Il segreto di Chopin in un delizioso racconto
di Emanuela BrumanaIn meno di cento pagine, Schmitt ci porta nel mondo avvolgente della musica, in compagnia di una donna eccentrica e un aspirante pianista.
Ci sono Parigi, la musica, la sensualità, il dolore in questo racconto lungo meno di cento pagine, intitolato Madame Pylinska e il segreto di Chopin.
Un collage di riflessioni su Chopin e la sua arte e piccoli esercizi quotidiani che modellano il sentire del narratore, una storia leggera, delicata, che conquista ma rattrista per la sua brevità.
Trama de Madame Pylinska e il segreto di Chopin
Éric, dopo una gioventù in cui aveva guardato con sospetto il pianoforte di famiglia, scopre Chopin grazie a una vecchia zia e, divenuto ventenne, decide che deve imparare a suonarlo davvero bene. Così contatta Madame Pylinska, un'eccentrica insegnante che si rifiuta di fargli toccare il pianoforte e lo spedisce ai Jardin du Luxembourg a svolgere compiti singolari.
La verità è che, seppur bizzarri, questi esercizi insegnano a Éric come approcciare Chopin e le sue lezioni con Madame Pylinska si fanno sempre più appaganti.
Su questa storia, se ne innesta un'altra: quella che lega Éric a quella zia che gli fece venir voglia di suonare, un rapporto sincero e forte, destinato a cambiare il ragazzo profondamente.
Madame Pylinska e il segreto di Chopin: recensione
Madame Pylinska e il segreto di Chopin è una storia deliziosa, molto elegante e raffinata, con passaggi interessanti anche per chi, come me, non mastica Chopin. Non ti fa sentire escluso, insomma, anche se non parli la lingua di Madame Pylinska, anzi, ha il pregio di rendere comprensibile il tema e incuriosire.
Madame Pylinska poi è un personaggio ben riuscito: rigida, eccentrica, sopra le righe, diretta; una zia Mame molto meglio riuscita dell'originale (che, contro il parere di molti, io ho digerito a fatica).
C'è un però. La storia è molto breve, il preambolo sul pianoforte di famiglia prima odiato e poi amato grazie alla zia è molto condensato, così come altri passaggi che, a mio parere, meritavano qualche pagina in più. Il libro si legge con piacere, ma spesso mi sono ritrovata a pensare: "Ehi, rallenta, dimmi di più, lasciami godere di questa atmosfera, fammi vivere questa bella cosa che hai creato".
Una storia piacevole, così piacevole che forse meritava di essere sviluppata maggiormente.