Antonio Scurati torna con M. L'uomo della provvidenza

di Cristina Migliaccio

Scurati torna a narrare di Benito Mussolini nel secondo volume di M. Il primo, Il figlio del secolo, aveva vinto il Premio Strega 2019.

Antonio Scurati torna in libreria con il secondo volume di M, L'uomo della provvidenza, seguendo ciò che aveva iniziato con il primo volume, M. Il figlio del secolo, con il quale ha vinto il Premio Strega 2019. Edito sempre dalla casa editrice Bompiani, anche questo libro prosegue nel racconto della storia di Benito Mussolini.

Mentre nel primo libro abbiamo visto il "figlio del secolo" sconfitto alle elezioni del 1919, adesso lo vediamo trionfante, vincitore su tutti i fronti, all'alba del 1925 è il più giovane presidente del Consiglio d'Italia e del mondo, eppure questa volta a dargli contro è il fisico, un'ulcera che lo divora da dentro e lo avvicina alla morte.

Il volume fa riferimento a documenti inediti o poco noti le cui fonti non sono soltanto controcanto al racconto, ma costruiscono sottotrame avvincenti che raccontano meschinità e sogni del fascismo al potere. In questo secondo volume, a partire dal 1927, la storia di Mussolini non è più narrata dall'interno ma dai suoi più stretti collaboratori, in quanto figura pubblica. Dopo il 1925, "Mussolini si fa sempre meno uomo e più idolo". In questo secondo volume, Antonio Scurati prosegue nel suo lavoro di ricostruzione storica e civile narrando gli anni in cui il regime va man mano consolidandosi. Al tempo stesso, però, mostra uomini e donne che in quell'Italia hanno riposto le proprie speranze.

In questo volume, Scurati affronta l'argomento dell'impresa coloniale africana raccontando un pezzo di storia italiana che parte dalle "leggi fascistissime" del 1926 al 1932, anno della Mostra celebrativa del decennale della Marcia su Roma. In Italia il potere di Mussolini è sempre più grande, Pio XI lo definisce "l'uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare". In questo volume Scurati menziona anche altri volti storici come Enzo Navarra, Rodolfo Graziani e Augusto Turati.