Dai medici che si trovano dall'altra parte della barricata alla strage di A sangue freddo, passando per il rapimento Moro e Jimmy Hoffa: 20 libri da leggere, tutti tratti da storie vere. Testi indimenticabili, da conservare gelosamente.
Quando si inizia a leggere una biografia o un'autobiografia si è consapevoli che ci si sta per addentrare in una vita vera. Altre volte, però, di fronte ad alcuni romanzi così incredibili da non poter sembrare veri, si scopre con stupore che raccontano storie vere.
Di seguito troverete una selezione di 20 libri di ogni genere e argomento, tutti tratti da storie vere raccontate dai loro protagonisti o da qualcuno che ha scelto di dar loro voce.
Testimonianze, avventure romanzate, reportage, giochi di specchi in cui si nascondono personaggi reali sullo sfondo di eventi storici che tutti abbiamo imparato a conoscere.
I libri tratti dalle storie vere sono spesso fonte d'ispirazione. A volte ci sorprendono, altre volte - pur sapendo come vanno a finire ancora prima di iniziare a leggerli - lasciano un segno indelebile nella nostra memoria di lettori.
Dalle parole di Paolo Borsellino, raccontate dalla moglie Agnese, alla strage nella fattoria del Kansas che cambiò la vita di Truman Capote.
Dalla dedizione di Dian Fossey al suo lavoro con i gorilla alla storia di Jimmy Hoffa, dai retroscena inediti del rapimento Moro al primo caso certificato di personalità multipla: ecco i titoli per tutti i gusti, le cui storie - una volta lette - resteranno per sempre con voi.
A sangue freddo
Ho scelto di cominciare con il capolavoro di Truman Capote, di cui vi ho già parlato raccontandovi la storia vera della sua nascita, perché è un perfetto esempio di unione fra fiction e realtà.
Capote si appassionò al caso di una famiglia uccisa in Kansas da due ladri, arrestati dopo poco, per la violenza del gesto. Raggiunse i due assassini per intervistarli, allo scopo di scoprire cos'era scattato nelle loro teste, spingendoli a massacrare un uomo, sua moglie e due dei suoi figli.
A sangue freddo è un romanzo scritto divinamente, che esplora la mente dei killer e il loro rapporto con l'autore, mettendo in evidenzia il talento immortale di Truman Capote e l'unica, grande verità: l'insondabile profondità di quel luogo oscuro che l'anima di un uomo può celare alla vista...
Da leggere per imparare qualcosa sulla letteratura, sul giornalismo, sulla psicologia e su una storia che ha segnato gli Stati Uniti dalla fine degli anni '50 a oggi.
Il cacciatore di aquiloni di Khaled Osseini
Pubblicato nel 2003 dallo scrittore statunitense di origini afghane Khaled Hosseini, Il cacciatore di aquiloni è una straordinaria opera prima.
Hosseini si affaccia sul mondo della letteratura raccontando una storia vera ambientata fra gli USA, l'Afghanistan e il Pakistan.
I protagonisti sono due bambini, Amir e Hassan, i cui destini si legano per sempre un giorno, in un vicolo di Kabul. Amici per la pelle, i due ragazzi - la cui storia inizia intorno al 1970 - sono entrambi afghani ma appartengono a due etnie diverse. La caccia agli aquiloni è l'evento più atteso del posto in cui sono cresciuti, con una gara a tagliare il filo degli aquiloni altrui per impossessarsene.
Il giorno del suo dodicesimo compleanno, Amir vince la gara ma, mentre cerca di recuperare il suo ultimo aquilone, l'amico Hassan s'imbatte in tre ragazzi che aveano già dato fastidio all'amico. Sotto lo sguardo sconvolto di Amir, Hassan finisce per essere brutalizzato e picchiato a morte, lasciato in un vicolo insieme all'aquilone di Amir, che assiste all'aggressione senza muovere un dito.
Perseguitato da quella colpa, molti anni dopo Amir riceve una telefonata. Vive a San Francisco ed è passata una vita, ma capisce di dover tornare in Afghanistan per aiutare il figlio di Hassan. Al ritorno in patria, troverà un mondo distrutto, violento e completamente fuori controllo.
La storia afgana s'intreccia con quella dei due protagonisti, e con i veri ricordi dell'infanzia dell'autore a Kabul. Da bambino, Hosseini era diventato amico di un hazara, Hossein Khan, un bambino della stessa etnia del personaggio di Hassan, e trasferisce il loro passato da amici sullo sfondo di un mondo destinato a cambiare nella storia de Il cacciatore di aquiloni.
Un romanzo commovente, che vi terrà incollati alle pagine dall'inizio alla fine raccontandovi una straordinaria pagina di storia recente.
Una stanza piena di gente di Daniel Keyes
Non colpevole per infermità mentale. Non sarebbe una sentenza rivoluzionaria, quella riservata a Billy Milligan da un giudice statunintense nel 1978, se non fosse la prima nella storia giudiziaria americana che riconosceva non colpevole l'imputato perché affetto da disturbo dissociativo della personalità, noto a tutti come il disturbo da personalità multiple.
Arrestato nell'ottobre del 1977 per il rapimento e l'uccisione di tre studentesse del college, Milligan venne riconosciuto "portatore" di ben 23 identità diverse, create dalla sua mente per sopravvivere ai terribili abusi subiti in famiglia, perpetrati dal patrigno.
Billy aveva solo nove anni quando diede vita ad Arthur, che conosce la lingua araba, a Danny, abile pittore, a Ragen, che parla in serbo e conosce il karate e a molti altri uomini e donne dalle caratteristiche uniche. Non potendo spiegare la conoscenza di Billy di tante lingue e di abilità diverse, per non menzionare la dislessia o altri disturbi che lo colpivano solo quando determinate personalità avevano il controllo, gli psichiatri non poterono che concordare: il ragazzo era veramente inconsapevole di ciò che faceva quando non era lui ad avere il controllo.
Grazie alla collaborazione di Billy, che dopo l'assoluzione, internato in un ospedale psichiatrico, mostrò altre 14 personalità inedite comandate dal Maestro, Daniel Keyes racconta la sua incredibile e sconvolgente storia.
Una storia vera - che molti riconosceranno come fonte d'ispirazione del film Split - che non potrete mai più dimenticare.
Un libro che esplora i meandri della mente umana, assolutamente da leggere.
Il segreto di Antonio Ferrari
I retroscena inediti del rapimento di Aldo Moro: una della pagine più buie della nostra storia recente viene ricostruita da Antonio Ferrari in questo romanzo che per quasi quarant'anni, riporta la presentazione, nessuno ha voluto pubblicare.
Dalla lontana Washington all'Italia delle Brigate Rosse, attraverso un complotto internazionale raccontato da un agente segreto americano, Ron J. Stewart, il dietro le quinte del sequestro di Aldo Moro, e della sua terribile uccisione, diventano fiction in questo vero e proprio caso editoriale basato su eventi così veri da risultare scomodi.
Il romanzo nacque su richiesta del Corriere della Sera, che lo commissionò allo scrittore in pieno scandalo P2.
Nonostante i molti anni in cui è rimasto chiuso a chiave in un cassetto, Il segreto ha visto poi i fatti e le teorie esposte nel testo confermati da successive testimonianze e documenti delle indagini: la ricerca di Ferrari aveva dato i suoi frutti, ma nessuno voleva sapere la verità.
Un complotto terribile portò alla brutale uccisione di uno degli uomini più potenti del nostro Paese. Il segreto ce lo racconta con maestria, in un crescendo di orrore che lascia davvero senza fiato.
Gorilla nella nebbia di Dian Fossey
Scienziata, zoologa, primatologa, studiosa della natura e in particolare dei gorilla, Dian Fossey scrisse questo libro - la sua autobiografia - nel 1983.
Grazie anche al film che ne trasse Michael Apted 5 anni dopo, con Sigourney Weaver nei panni della Fossey, la storia vera della sua lotta per salvare i gorilla in Africa divenne nota in tutto il mondo.
Il suo studio sui gorilla di montagna nel Congo, scaturito dalla sua osservazione quotidiana degli animali nel loro ambiente naturale, permise di scoprire le dinamiche inedite della vita sociale dei gorilla, seguito dall'incarico affidatole dal paleontologo inglese Louis Leakey sullo studio etologico dei gorilla in Tanzania, che la impegnò per oltre dodici anni.
Vivendo in una capanna nel bel mezzo della giungla, Dian rinunciò alla vita che aveva conosciuto per dedicarsi interamente al suo progetto, con lo scopo di preservare l'ambiente e di proteggere i gorilla che, allora, si ritenevano a rischio estinzione.
Dian teneva periodicamente conferenze in tutto il mondo ed era nota per la sua battaglia contro i bracconieri, in difesa dei gorilla. Per questo si ritiene che, quando venne trovata assassinata nella sua capanna nel 1985, uccisa a colpi di machete, i mandanti del suo omicidio fossero gli uomini che la ritenevano una minaccia per gli affari con i bracconieri e i ricchi occidentali che pagavano per dare la caccia ai gorilla.
Il libro di Dian Fossey è illuminante per chi è incuriosito dalla vita animale, ma è soprattutto la storia di una donna che ha rinunciato a tutto, inclusa la propria sicurezza, per portare avanti la missione in cui credeva.
Il tatuatore di Auschwitz di Heather Morris
Solo alla fine, dopo l'incredibile e drammatica storia di Lale Sokolov, l'autrice ci racconta il suo incontro con l'uomo, le sue giornate passate a raccogliere la sua testimonianza, il progetto di far conoscere la sua storia al mondo intero.
Lale si fece internare volontariamente ad Auschwitz, nel tentativo di salvare la propria famiglia. Promettendo a se stesso che sarebbe sopravvissuto, accettò di diventare un tatuatore, ovvero uno dei due uomini che incidevano sulla pelle dei nuovi arrivati quei numeri che li avrebbero accompagnati per tutte le loro, spesso brevi, vite.
Ad Auschwitz-Birkenau Lale fa davvero di tutto per sopravvivere, ma anche per aiutare chi è in difficoltà. Salva vite, incontra una ragazza, le salva la vita, si innamora e ci racconta questa incredibile storia vera di amore, speranza, dolore e determinazione.
Lale e la sua adorata Gita si salveranno, proprio come Lale aveva giurato. Lasceranno il campo, ma dovranno affrontare nuove difficoltà: un mondo nuovo, sconosciuto, poverissimo. Un mondo in cui non hanno nulla se non il loro grande amore.
La storia di Lale Sokolov è la straordinaria storia di come la volontà sia più forte di tutto. In qualche raro caso, perfino di Auschwitz e dell'Olocausto.
Un romanzo toccante, che vi farà piangere ma vi insegnerà molto, incidendo il suo ricordo nei vostri cuori.
Le ceneri di Angela di Frank McCourt
Vincitore del Premio Pulitzer nel 1997, il romanzo di Frank McCourt racconta la storia vera dello scrittore facendo parlare il se stesso bambino.
Figlio di immigrati irlandesi, nasce a Brooklyn nel 1930 e cresce con i quattro fratelli fra altri immigrati irlandesi e italiani mentre il padre Malachy, alcolizzato, spesso non porta il cibo in tavola per la famiglia, e la madre Angela fa tutto ciò che può per rimetterlo sulla retta via, senza risultati. Dopo la morte della piccola Margaret, figlia amatissima soprattutto da Malachy, l'uomo lascia la famiglia e Angela sembra incapace di reagire. Tocca a Frank prendersi cura dei fratellini, anche se è molto piccolo anche lui, poco prima che la famiglia torni in Irlanda.
La situazione non è migliore: la Grande Depressione ha colpito duro nel vecchio continente, anche più che in quello nuovo. Fra sussidi e carità, umiliazioni, degrado, malattie e morte, la famiglia McCourt. Ricoverato per tifo in ospedale, Frank scopre i libri e un amore smisurato per la lettura, ma quando il padre se ne va definitivamente, dopo essersi trasferito in Inghilterra per trovare lavoro, tocca come sempre a lui occuparsi di tutto, fino al ritorno di Frank negli Stati Uniti, dove sognava di vivere.
Una storia drammatica, che Frank racconta con gli occhi del se stesso bambino - e con lo stile che ne deriva. Portato con successo sullo schermo da Alan Parker, Le ceneri di Angela è un romanzo che racconta la vera storia di come la miseria possa ridurre le persone. Un romanzo crudo, duro, che non potrà che farci riflettere sulla fortuna che molti di noi hanno avuto a non nascere nell'epoca e nelle condizioni di Frank.
Se questo è un uomo di Primo Levi
La testimonianza di Primo Levi, che nessun editore voleva pubblicare, rappresenta ancora oggi una delle storie vere più toccanti nella storia della nostra letteratura.
Se questo è un uomo, di cui vi avevo già parlato nei libri da leggere sull'Olocausto, com'è noto venne ritenuto da non pubblicare prima da Natalia Ginzburg e poi da Cesare Pavese, convinti che ci fossero già troppe testimonianze su qualcosa che loro, come molti altri in tutto il mondo, non volevano riconoscere di aver ignorato: l'Olocausto.
Di parere contrario fu Italo Calvino, che nel 1958 scrisse un'indimenticabile presentazione della nuova edizione, senza firmarla con il proprio nome.
Primo Levi, ebreo e partigiano, venne deportato nel campo di Modena il 13 dicembre del '43 per poi finire, dopo un viaggio infernale, nel lager più tristemente noto: Auschwitz.
Da quel momento la sua identità viene cancellata: Primo Levi diventa un numero, uno dei tanti uomini anonimi che i nazisti sfruttano per lavorare, fino a quando decidono che non sono più utili e li mandano ai crematori. L'inferno del campo emerge nei dettagli della narrazione, fino al momento della liberazione, che sarà solo l'inizio di un'altra odissea (raccontata da Levi ne La tregua).
Un testo che tutti dovrebbero leggere, per ricordare e imparare subito che l'insegnamento della storia ha, come primo scopo, l'obiettivo di non ripetere gli stessi errori.
La biblioteca di Parigi di Janet Skeslien Charles
Si parla ancora di Seconda Guerra Mondiale, durante l'occupazione nazista di Parigi, ma il punto di vista questa volta è diverso.
Il punto di vista è quello di una ragazza, una bibliotecaria che, mentre il nemico rende la vita sempre più difficile, collabora con altri per preservare i capolavori della letteratura, salvandoli dalle mani dei nazisti.
La storia vera di Janet Skeslien Charles, impiegata presso l'American Library di Parigi, è la storia di come la lettura e i libri offrissero conforto anche nei momenti più bui, di come un gruppo di coraggiosi uomini e donne sfidasse i nazisti per far sì che quel conforto restasse a disposizione di chi ne aveva bisogno, mentre l'amore e il sacrificio insegnavano a Janet cosa fosse realmente importante nella vita.
A cominciare dai libri, che nella recensione de La biblioteca di Parigi ho ricordato con la definizione di balsami per l'anima.
Un lato inedito della guerra è emerso grazie a questa storia che pochi conoscevano prima della pubblicazione e che ha interessato appassionati di lettura, storici e studiosi, a dimostrazione di come tutti gli aspetti sociali e culturali di un Paese in guerra finiscano per insegnarci qualcosa.
25 grammi di felicità di Massimo Vacchetta con Antonella Tomaselli
Aiutato da Antonella Tomaselli, il veterinario Massimo Vacchetta ci racconta l'inizio della sua storia d'amore con un riccio, l'adorabile animaletto orfano di cui gli viene chiesto di prendersi cura e che cambierà per sempre la sua prospettiva sul mondo animale.
Piccolo, indifeso, di una tenerezza disarmante, il piccolo riccio che pesa solo 25 grammi insegna a un uomo adulto cosa significa rivoluzionare le proprie abitudini, imparando qualcosa da un esserino minuscolo eppure in grado di rivelarsi ricco di personalità.
La storia vera dell'incontro fra Ninna, la piccola riccio femmina, e Massimo Vacchetta, ha commosso i lettori per il racconto di come l'incontro con un piccolo animale sia stato fondamentale per aiutare il veterinario a uscire da un periodo buio e difficile, grazie all'entusiasmo per la vita dimostrato dalla piccola Ninna e alla nascita di un rapporto d'amicizia fra due specie così diverse eppure accomunate dagli stessi desideri e dalle stesse necessità.
Da leggere per imparare a rivalutare il valore della vita, in qualsiasi sua forma, e il potere degli animali nel curare le nostre ferite dell'animo.
Ai piani bassi di Margaret Powell
Noto per essere stato la fonte d'ispirazione dell'amatissima serie TV Downton Abbey, il libro dato alle stampe da Margaret Powell nel 1968 è frutto di una grande ricerca.
L'autrice si è documentata approfonditamente, vagliando tutti i resoconti e le testimonianze di cui era entrata in possesso, per ricostruire la vita della servitù nell'Inghilterra del XX secolo.
Prima che il mondo iniziasse a cambiare, più in fretta di quanto i nobili inglesi si sarebbero aspettati, ai piani bassi delle maestose tenute nobiliari viveva un microcosmo fatto di amori, segreti, curiosità e aspirazioni.
Margaret Powell ci racconta la storia, ispirata ai documenti recuperati, di una cuoca nell'Inghilterra del 1920. Dopo l'inizio come sguattera, e la consueta gavetta che tutta la servitù doveva compiere per avanzare di grado e guadagnare il denaro sufficiente da mandare in famiglia, la donna ci offre uno sguardo sulle dinamiche relazionali fra i padroni - perché questo erano - e la servitù, in una distinzione sociale che solo la fortuna o la casualità della nascita rendevano drammaticamente tangibile.
Figlia di un imbianchino e di una donna delle pulizie, la Powell ha conosciuto le ristrettezze economiche - così drammatiche da impedirle di usufruire di una borsa di studio che aveva vinto per meriti scolastici - e restituisce con fedeltà lo sguardo disincantato che la sua protagonista, e tutti i suoi colleghi, rivolgono a un mondo in cui lavorare in una bella casa con un tetto sopra la testa è già una grande conquista.
Area di contagio - La vera storia del virus Ebola di Richard Preston
Un testo scientifico che ricostruisce la storia di Ebola, un virus il cui solo nome è in grado di incutere terrore in tutti, ma anche un libro in cui la storia vera di un gruppo di persone che contribuirono in modo determinante alla ricerca diventa occasione per riflettere sul passato, sul presente e sul futuro.
Ho letto Area di contagio, consigliato fra i libri da leggere sulle pandemie, prima che Covid-19 arrivasse a stravolgere la mia e molte altre vite.
Mi sembrava incredibile che Ebola fosse arrivato negli Stati Uniti, rischiando di diffondersi nei pressi di Washington, ma mi sono anche sembrate doverose le precauzioni prese da chi di dovere perché questo non accadesse. Eppure, dopo che un gruppo di scimmie infette arrivano in un laboratorio americano rischiando di scatenare una catastrofe, poco tempo dopo i ricercatori fanno un altro ordine dallo stesso fornitore. Perché il denaro, come abbiamo imparato a nostre spese, spesso è più importante della salute pubblica.
Richard Preston, giornalista scientifico che ha partecipato alla ricerca di Ebola nelle caverne del Congo, ha toccato con mano i rischi del virus, l'incoscienza dettata dalla logica dle profitto e l'eroismo degli scienziati che lottano per impedire che il mondo finisca grazie alla diffusione di virus letali come questo.
Un libro da leggere, prima di vedere l'omonima serie TV con Julianna Margulies che ne è stata tratta, per imparare a guardare al mondo e alla scienza con occhi diversi. Oggi più che mai.
Ti racconterò tutte le storie che potrò di Agnese Borsellino
Le parole di Antonio Borsellino ci vengono raccontate da Agnese, la sua vedova, che ricostruisce una straordinaria storia famigliare, sentimentale e lavorativa raccontandoci la sua vita accanto al magistrato e giudice ucciso dalla mafia con un attentato insieme agli uomini della sua scorta.
Grande amico di Giovanni Falcone, ucciso prima di lui a Capaci con la moglie e gli agenti della scorta, Paolo Borsellino ha fatto della lotta contro la mafia la sua battaglia di vita. Sapeva che andava incontro alla morte. Sapeva di mettere a rischio tutte le persone che amava. Sapeva che lo Stato l'avrebbe abbandonato... Eppure non si è mai fermato.
Agnese condivide in questo imperdibile libro la storia di un uomo, di un marito, di un padre e di un magistrato eccezionale che mette tutto il suo mondo, ricchissimo di affetto e premure, al servizio della patria per combattere il male che attanaglia il Paese tanto amato.
Le storie che Paolo raccontava a sua moglie e ai suoi figli, in questo imperdibile libro-verità di denuncia, dovrebbero essere lette da tutti.
Perché non c'è niente - niente - al mondo più prezioso di un uomo che lotta contro il male senza fermarsi di fronte a niente. E perché la sua eredità - il suo sacrificio, la sua storia e le sue parole - devono rappresentare un esempio per tutti noi.
Niente e così sia di Oriana Fallaci
Oriana Fallaci è stata una delle più grandi giornaliste e inviate di guerra della nostra storia.
In questo libro-verità del 1969 ci racconta la sua esperienza dell'anno trascorso a Saigon, in Vietnam, durante la guerra che ha segnato una generazione.
Sul campo fra il 1967 e il 1968 per conto de L'Espresso, insieme al fotografo Gianfranco Moroldo, Oriana Fallaci raccoglie le testimonianze dei soldati americani sopravvissuti al terribile massacri di My Lay e le inserisce nella prefazione, per raccontarci in una sorta di diario di guerra tutta la verità che ha visto con i suoi occhi.
La collina 875, My Lai, la missione dei soldati del Vietnam del Nord: tutto ciò che il cinema e la letteratura ci avrebbero raccontato sul Vietnam è qui, fra le pagine che la Fallaci scrive con la consueta maestria, senza perdere occasione di fornirci nuove prospettive sui soldati in una guerra in cui non si fanno prigionieri, perché sarebbe troppo pericoloso.
Intervistando soldati, civili e religiosi del luogo, Oriana Fallaci ci regala un'esperienza di vita e uno sguardo attento sulla guerra che ha cambiato il mondo, se non altro con le sue sanguinose battaglie e la morte di tanti giovani mandati allo sbaraglio in un territorio più complesso di quanto si pensasse.
Da leggere, sempre per lo stesso motivo: la storia serve a comprendere gli errori e a riconoscere l'orrore della guerra.
The Irishman di Charles Brandt
Jimmy Hoffa: un nome che negli USA è entrato a far parte della cultura popolare.
E proprio nella prima edizione del libro di Fazi Editore c'era il suo nome, con il titolo: L'irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa, poi ridistribuito semplicemente come The Irishman grazie alla popolarità del film che Martin Scorsese ha tratto dal libro-verità di Charles Brandt.
Robert De Niro e Al Pacino di nuovo insieme sul set, con Harvey Keitel e Joe Pesci, per portare sullo schermo il racconto di Brandt, il primo a scoprire la soluzione al mistero della scomparsa del sindacalista Jimmy Hoffa che ha interessato i cittadini americani per quasi tre decenni.
Ma come ha fatto Brandt a risolvere la questione del destino di Hoffa? Semplice: era l'avvocato di Frank Sheeran, legato alla criminalità organizzata e accusato di essere stato lui a far sparire Jimmy Hoffa.
Ormai costretto su una sedia a rotelle, verso la fine della sua vita Sheeran ha deciso di confessare a Brandt la verità sulla morte di Hoffa, che era stato davvero ucciso da Sheeran.
In base a quanto ricostruito da Brandt, Frank Sheeran - noto come l'Irlandese - negli anni '50 aveva affiancato Hoffa alla guida del più grande sindacato americano, fondato dallo stesso Hoffa. Sheeran, legato alla mafia e incaricato di far sparire Hoffa, che era troppo scomodo per i traffici illegali della criminalità organizzata.
Un pezzo di storia americana, una storia vera in cui si parla anche del ruolo della mafia nell'omicidio di John Fitzgerald Kenney, un libro che è già diventato un classico.
Da leggere, sia che abbiate già visto il film o no.
Azzorre di Cecilia M. Giampaoli
La presentazione di Azzorre, la storia vera di Cecilia Giampaoli, non lascia spazio a dubbi:
L'8 febbraio del 1989 un aereo partito da Bergamo, con 144 persone a bordo, si schianta su una montagna delle isole Azzorre. Una bambina di sei anni perde il padre nel disastro. Venticinque anni dopo la stessa bambina decide di partire per l'arcipelago portoghese. "Azzorre "è il viaggio di quella bambina ormai donna. Un viaggio fatto di persone e luoghi, di testimonianze, ricordi, reticenze, incontri fortuiti e voluti; un viaggio privo di compatimenti, intrapreso nella speranza che possa esistere una verità di altra sostanza, a suo modo liberatoria.
La stessa autrice scrive questa presentazione per spiegare di cosa tratta il suo libro, un viaggio iniziato nel 2014 alla scoperta del luogo del disastro aereo in cui il padre rimase ucciso. Un'esplorazione che avanza da un duplice punto di vista: da una parte Cecilia va alla scoperta di un Paese sconosciuto, incontrando persone e collezionando le loro storie, dall'altra in qualche modo conduce un'indagine personale sui fatti che portarono alla morte del suo papà.
L'idea del viaggio non era nata per cercare risposte, ma Cecilia si trova a scoprire aspetti inediti della vicenda del 1989 durante questa sua esperienza, e deve farci i conti.
Insieme a lei, il lettore si perde nel diario del viaggio di Cecilia, alla scoperta di un mondo sconosciuto e di segreti commoventi.
Dall'altra parte - Tre grandi medici raccontano la loro malattia di Gianni Bonadonna, Sandro Bartoccioni e Francesco Sartori
Ci sono dei libri che ci toccano particolarmente perché raccontano qualcosa che ci riguarda di persona. Per me è stato il caso di Dall'altra parte, la storia di tre medici che si trovano, appunto, dall'altra parte della barricata quando devono fare i conti con la malattia.
I pazienti, soprattutto i malati cronici come me, conoscono bene le difficoltà del rapporto medico-paziente dal punto di vista umano, ma i protagonisti di queste storie vere che consiglio a tutti di leggere scoprono che il punto di vista fa tutta la differenza del mondo.
Abituati a dare risposte e notizie, a studiare soluzioni e a osservare il decorso di una malattia con occhio clinico, i tre professionisti della medicina scopriranno che quando il paziente sei tu, le risposte le cerchi perfino se sei scientificamente preparato per comprendere cosa ti sta succedendo, perché il medico capisce ma l'essere umano ha bisogno di altro. Di molto altro. E se si dice che i medici sono i pazienti peggiori, è vero che chi è stato dall'altra parte della barricata non può che diventare un medico migliore, maggiormente consapevole di tutte le fasi che i pazienti attraversano, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico.
Consigliatissimo, a tutti. Soprattutto di questi tempi.
La bambina numero 8 di Kim van Alkemade
Rachel Rabinowitz, rimasta orfana, viene separata dal fratello e mandata in orfanotrofio, un orfanotrofio di New York, dove incontra la dottoressa Mildred Solomon, che in sostanza si serve degli orfani - indifesi e di cui nessuno si preoccupa - per portare avanti i propri esperimenti medici. Nel 1919 Rachel diventa paziente della Solomon e viene sottoposta a esperimenti sui raggi X che la sfigurano e la portano a essere derisa dagli altri orfani dell'istituto. Molti anni dopo, diventata infermiera, Rachel si trova di nuovo faccia a faccia con la Solomon, questa volta in veste di paziente. L'anziana dottoressa è malata e provata dagli anni, e Rachel dovrà fare i conti con la propria coscienza per capire come affrontarla...
Alternando il presente della Rachel adulta e il passato di quella bambina, il romanzo racconta la storia vera delle orrende gesta compiute dalla dottoressa Elsie Fox in un orfanotrofio per bambini ebrei a New York, all'inizio del XX secolo. La dottoressa Solomon è il suo alter ego letterario, che l'autrice ha voluto creare per trasformare questo romanzo storico in una testimonianza degli orrori compiuti in passato in nome di una scienza che non aveva nulla di etico.
L'autrice racconta la propria vera storia cambiando i nomi dei personaggi senza però cancellare le ricerche della Fox insieme al dottor Alfred Hess, sempre con i bambini orfani come cavie. Era una pratica abituale perché, quando le cose andavano male, nessuna famiglia si ribellava ai dottori. Una pratica abituale che lasciava segni indelebili, come quelli che ancora oggi porta su di sé Kim van Alkemade.
Salvare le ossa di Jesmyn Ward
La storia devastante dell'uragano Katrina s'intreccia con la vera esperienza dell'autrice Jesmyn Ward che, nell'agosto del 2005, decide di far visita alla famiglia nella sua città d'origine prima di iniziare la sua nuova avventura come docente di Inglese presso l'Università del Michigan. Jesmy si ritroverà nel bel mezzo di Katrina, decidendo poi di raccontare quell'inferno attraverso un romanzo incentrato su una famiglia immaginaria.
L'orrore della devastazione, le difficoltà per alcuni molto più che per altri, la solidarietà da una parte e la speculazione dall'altro: Katrina ha portato con sé una serie di conseguenze che avrebbero segnato per sempre chiunque avesse avuto la sfortuna d'imbattersi in lei.
Salvare le ossa è un libro poetico, che parla di disperazione ma anche di speranza, e che sarebbe diventato il primo capitolo di una trilogia letteraria composta dai successivi Canta, spirito, canta e La linea del sangue.
Quando un'esperienza realmente vissuta diventa occasione per trasformare personaggi immaginari nei suoi protagonisti, il risultato non può che essere una specie di magia...
Sicario. Come si diventa un killer. Una storia vera di Andrea Galli
Una sconvolgente storia vera dalla quale emerge un'unica certezza: nel mondo che ci circonda accadono eventi che non riusciamo neanche a immaginare.
In una realtà che supera la fantasia, Andrea Galli ricostruisce la vicenda del killer più feroce di tutta l'Europa mentre un ragazzino albanese, nato sotto una dittatura e fuggito a Salonicco, senza documenti e senza nome, è destinato a trasformare solitudine e paura nella motivazione della sua professione come assassino.
L'addestramento alla guerra, lo studio di come sferrare un colpo letale, l'odio per tutte le forze dell'ordine: le tappe della vita di quel ragazzino che si sarebbe fatto chiamare Julian sono le tappe di una discesa all'inferno per un giovane trasformato in una macchina per uccidere.
Da leggere per imparare che le cose non sono sempre ciò che sembrano e che intorno a noi ci sono storie reali che nemmeno il più fantasioso dei romanzieri avrebbe saputo inventare.