La lettrice testarda: aspettative disattese e passaggi forti

di Emanuela Brumana

Una trama che chiama a sé chiunque ami i libri, salvo poi stupire con repentini salti temporali e digressioni un po' forzate. Non un brutto libro, ma sicuramente diverso da quel che mi aspettavo.

Indice

Letta la trama de La lettrice testarda, non ho esitato un istante. Quel libro doveva essere mio. Immaginavo pagine e pagine di evocazioni dei classici della letteratura, fumosi bar in cui sedermi in compagnia di Isobel e dei suoi amici. Invece, questa parte libro è incastonata in una trama più complessa, a tratti emotivamente coinvolgente e forte, a tratti più dispersiva.

Trama de La lettrice testarda

Conosciamo Isobel a nove anni, il giorno del suo compleanno, ma per lei niente regali, niente tenerezza da parte di una madre che sembra vedere in lei solo bugie e monellerie. E questo tarlo, di essere davvero cattiva, accompagnerà la bambina per tutta la vita.

Un giorno, un po' per caso, Isobel scopre come fuggire a una realtà che la disorienta e la respinge: attraverso i libri. Da quel momento, la lettura non la abbandonerà. Sarà con lei anche a sedici anni, quando dovrà cambiare vita e cavarsela da sola. Nonostante le cattiverie materne non la abbandonino mai, Isobel comincia piano piano a ritagliarsi il suo posto nel mondo.

Recensione de La lettrice testarda

Do la sufficienza a questo libro perché, ammetto, non sono riuscita a goderlo appieno, nonostante non sia né scritto male né brutto dal punto di vista della storia. La trama mi aveva completamente fuorviata e il momento che tanto attendevo non arrivava mai. La parte in cui Isobel incontra un gruppo di ragazzi che, come lei, amano i libri e può quindi finalmente esporsi, essere se stessa e farsi degli amici arriva a metà del libro. E non occupa la metà rimanente, ma è solo una breve parentesi.

Quindi, la storia non è stata quella che mi aspettavo.

La prima parte mi è piaciuta, ha gettato le basi per quel sabato pomeriggio al bar in cui Isobel incontra quel gruppo di studenti in cui vuole inserirsi. È difficile da leggere perché emotivamente toccante, le ingiustizie che Isobel subisce e la sua reazione sempre in dubbio su che cosa fare inteneriscono il lettore, anche perché chi la mette così in difficoltà è la madre.

Bella anche la parte successiva, quando Isobel va a vivere in una pensione e impara a cavarsela da sola. Il tarlo che ha nella testa e la fa sempre sentire sbagliata e fuori luogo è una presenza continua e costante, che fa apparire Isobel ancora più amabile, per via di questa sua fragilità. Deve essere cattiva perché gli altri le hanno detto che è cattiva, e quindi si chiede se ogni sua azione sia cattiva senza che lei se ne renda conto.

Poi nella sua vita arrivano dei ragazzi che, come lei, amano i libri e qui Isobel, che potrebbe sbocciare, si frena. Si sente in difetto e penso che chiunque possa capirla perché vi sfido a non esservi sentiti così almeno una volta. A me, personalmente, è capitato e capita spessissimo. Quindi l'empatia con Isobel cresce di pagina in pagina.

Poi, lentamente, è come se si perdesse il fuoco, come se mancasse una parte che tenga unita la strada fatta fino a qui con il resto del romanzo. Mi sono sentita persa e disorientata e quel mix inebriante di riferimenti letterari non è mai arrivato, facendomi chiudere il libro più con il sollievo di averlo finito, che con la gioia di aver fatto una piacevole lettura.

La lettrice testarda non è quindi un brutto libro, solo sappiate che non è esattamente la storia che vi viene descritta.

VOTO6 / 10

Uno strano mix di divagazioni che smarriscono il lettore e momenti coinvolgenti ed emotivi; di sicuro il libro non è la storia che viene presentata.