Ogni fan dei manga shonen conosce Yu degli spettri, una delle opere meglio riuscite del maestro Togashi, già autore di Hunter × Hunter.
Prima che il suo nome venisse associato all'amatissimo Hunter × Hunter, il maestro Yoshihiro Togashi aveva raggiunto la fama grazie allo shonen manga Yu degli spettri, in originale Yu Yu Hakusho.
La serie a fumetti, edita in Italia da Star Comics, narra del quattordicenne Yusuke Urameshi, un ragazzino problematico che, dopo essere morto nel tentativo di salvare un bambino, ottiene la possibilità di tornare in vita diventando un detective del Mondo degli Spiriti! È affidato a lui il compito di lottare e consegnare alla giustizia di Re Enma, divinità giapponese dell'aldilà, i più pericolosi criminali del regno dei demoni.
Questo l'incipit della storia, una delle più apprezzate nel panorama fumettistico giapponese, basata non solo su infinite lotte tra buoni e cattivi, ma soprattutto sull'introspezione del suo protagonista e dei comprimari dell'opera.
Yu Yu Hakusho è infatti, in particolar modo nella sua prima parte, uno battle shonen che si differenzia da molti altri manga appartenenti allo stesso genere.
Diversamente da Dragon Ball, per esempio, in Yu degli spettri si nota una particolare attenzione verso la psicologia dei personaggi, verso l'indagine dei sentimenti umani, verso le paure, le fragilità e le ambizioni dei protagonisti.
Le prove che Urameshi affronta non sono soltanto fisiche, il suo percorso è quello di un tipico bad boy che cresce e si dimostra un ragazzo dal cuore d'oro, che combatte non tanto per il gusto di menare le mani e dimostrare di essere il più forte, ma soprattutto per proteggere le persone che ama.
Non è un caso se, nel primissimo capitolo del manga, Yusuke dona la propria vita per quella di uno sconosciuto. La sua maturazione diventa dunque cardine della narrazione e accompagna il lettore dalla prima all'ultima avventura del giovane detective.
L'originalità del manga di Togashi sta quindi dell'equilibrio che il mangaka è riuscito a stabilire tra i vari elementi della sua creazione. Da un lato, come ogni battle shonen che si rispetti, Yu degli spettri è un'escalation di addestramenti, lotte, tornei di arti marziali e nemici sempre più forti da fermare, dall'altro è la storia di un gruppo di persone che imparano a considerarsi una famiglia, che affrontano difficoltà quotidiane con cui qualsiasi lettore riesce facilmente a immedesimarsi.
La generosità e il desiderio di migliorarsi di Kazuma Kuwabara, l'eleganza e la spietatezza di Kurama/Shuichi Minamino, la complessità del solitario Hiei Jaganshi, l'entusiasmo contagioso della traghettatrice di anime Botan, lo spirito di sacrificio della maestra Genkai danno spessore a un fumetto che altrimenti si perderebbe nell'oceano di prodotti dello stesso genere.
Se a questo aggiungiamo villain interessanti e carismatici come i fratelli Toguro o gli affascinanti Shinobu Sensui e Itsuki misti a ingredienti della mitologia giapponese da cui l'autore attinge a piene mani, diventa ancora più chiaro l'infinito potenziale del fumetto di Togashi.
Se si volesse trovare una pecca in Yu degli spettri sarebbe da rintracciarsi in tutto ciò che lo accomuna ai vari Dragon Ball e soci. Non possiamo fare a meno di domandarci cosa sarebbe stato di Yu degli spettri se Togashi avesse avuto il coraggio di osare, di capovolgere alcune dinamiche e donare al suo manga un pizzico di novità in più.
Nonostante questo piccolo neo, Yu Yu Hakusho è uno di quei manga da leggere e rileggere, immancabile nella libreria di ogni appassionato.
Erede di Dragon Ball, Yu degli spettri è un classico dei manga shonen, un'opera che riesce a fondere i temi classici del genere con un'attenzione tutta nuova alla psicologia dei personaggi.