Fosca: l’oscuro romanzo di Ugo Tarchetti
di Simone Alvaro SegatoriFosca è lo sguardo spietato che Tarchetti riserva alla realtà borghese, ma di cosa parla il libro e quali sono i suoi personaggi?
Sul finire dell’800 si sviluppò a Milano il movimento artistico e letterario della Scapigliatura, che voleva rappresentare una rottura con gli schemi dominanti del pensiero borghese e della cultura tradizionale. La corrente, che già dal nome si ispira all’anticonformismo della bohème francese, si distinse per l’originale sguardo spietato che riservava alla realtà. Seguendo alla lettera la lezione del naturalismo, gli scapigliati raccontarono la vita senza filtri che potessero censurare ciò che è brutto, ripugnante e terrificante, ma non rinunciarono però alle tematiche fantastiche, misteriose e irrazionali proprie del romanticismo straniero.
Fosca di Tarchetti è, in questo senso, uno dei romanzi più significativi della corrente in cui, con stile estremamente crudo, l’autore delinea il personaggio di una femme fatale, dilaniata dalla follia e dalla malattia, e del conturbante amore che la legherà ad un giovane soldato.
Fosca: il riassunto
Fosca si apre con un espediente narrativo manzoniano: a cinque anni di distanza dagli eventi che hanno per sempre sconvolto la sua vita, il protagonista e narratore Giorgio si accinge ad affidare le sue memorie alla carta stampata, in un atto quasi catartico.
Tutto ha inizio quando, a causa di una malattia cardiaca, Giorgio si reca in congedo a Milano. Qui conosce Clara, una donna dolce, virtuosa e bella, ma sposata e madre di un figlio. I due si innamorano subito e iniziano una relazione adulterina, ma vera e intensa, destinata ad interrompersi dopo appena due mesi. Giorgio viene infatti richiamato a servizio e trasferito in provincia, dove il colonello, comandante della sua guarnigione, lo invita spesso a cenare con lui.
Giorgio fa così la conoscenza di Fosca, la cugina del colonello. La donna è l’opposto di Clara, è la personificazione della malattia che la consuma (definita genericamente isteria) e della morte a cui non può fuggire. Di rara bruttezza, Fosca è magra e consunta, i suoi occhi grandi e sporgenti spiccano per il pallore spettrale della sua pelle, mentre i capelli folti sono di un nero lucidissimo.
Fosca si innamora subito di Giorgio, diverso da tutti i rozzi militari che frequentano la casa del colonello. Per quanto brutta e folle, anche Giorgio non riesce ad esserle indifferente, per la sua eleganza, la sua cultura e la passione con cui parla. Le attenzioni di Fosca diventano però ben presto morbose e ossessive e Giorgio cerca rifugio tra le braccia di Clara andando a Milano per qualche giorno. Al suo ritorno cerca invano di ridimensionare l’affetto di Fosca, promettendole però amicizia sincera.
Incapace di accettare il rifiuto dell’amato, le condizioni di salute di Fosca peggiorano e il medico che l’ha in cura suggerisce a Giorgio di assecondarne i desideri dato che le rimane poco tempo da vivere. Riluttante, ma mosso dalla compassione il giovane finge quindi di amarla. Da quest’illusione Fosca trae nuova linfa vitale, tanto che sembra guarire del tutto. Giorgio però viene consumato dalle sue continue attenzioni e avverte continuamente la sensazione che lei lo stia trascinando con sé nella tomba.
Il medico capisce così il suo errore e, preoccupato per la salute mentale del ragazzo, riesce a farlo trasferire a Milano. La notizia giunge alle orecchie di Fosca la sera di Natale, facendola impazzire. Il colonello apprende così del rapporto tra sua cugina e Giorgio e sconvolto sfida il ragazzo a duello.
Quella sera stessa, Giorgio riceve una lettera di Clara che tronca definitivamente la loro relazione poiché il marito è caduto in disgrazia e lei sente di dovergli stare accanto. Giorgio capisce quindi che solo Fosca lo ha amato davvero, donandogli tutto senza riserve. Distrutto dal dolore, va da lei e passano la notte insieme. Il giorno seguente, Giorgio e il colonello si affrontano. Dopo aver ferito il suo superiore, il ragazzo cade a terra colpito da un malore, non solo fisico ma soprattutto mentale.
Il romanzo si conclude quattro mesi dopo il duello, quando Giorgio ormai guarito si dimette dall’esercito e riceve una lettera che lo informa della morte di Fosca. Il medico lo esorta quindi a lasciarsi il passato alle spalle e a vivere pienamente la sua vita.
Fosca: i personaggi
Giorgio – è il narratore e protagonista. È un giovane ufficiale che si è distinto per atti di eroismo, ma a causa di una malattia cardiaca è costretto a ritirarsi per qualche tempo. Nei mesi che comprendono il congedo e il ritorno in servizio vivrà prima una passione sana e intensa con Clara e poi un amore morboso per Fosca che lo consumerà.
Clara – bionda e delicata rappresenta la luce, la vita e l’amore sincero. È sposata e ha un figlio, ma instaura con Giorgio una relazione che renderà entrambi felici.
Fosca – è una donna appassionata ma distrutta dall’isteria. Si innamora in modo malsano di Giorgio e, come un vampiro, lo consumerà con la sua ossessione per trarne linfa vitale.
Il colonello – superiore di Giorgio, è il cugino di Fosca che si occupa di lei sin da quando i suoi genitori morirono dopo aver perso tutti i loro beni a causa di Lodovico, il primo marito di Fosca.
Il medico - è il medico di Fosca. Pur consapevole della follia che la sta a poco a poco uccidendo, spinge Giorgio tra le sue braccia, per poi cercare in tutti i modi di rimediare al suo errore.
L’autore: Ugo Tarchetti
Nato a San Salvatore Monferrato nel 1839, Iginio Ugo Tarchetti è il maggior esponente della Scapigliatura. Fosca è la sua opera di maggiore successo, ma nella sua carriera di poeta e giornalista spiccano anche tanti racconti fantastici ispirati a Poe, in cui il macabro è l’elemento predominante. Morì di febbre tifoide a soli 30 anni nel 1869, proprio mentre stava scrivendo Fosca. Fu l’amico Salvatore Farina a completare il romanzo, servendosi delle indicazioni lasciate dallo scrittore.