Il nuovo fumetto di Gipi, coadiuvato ai disegni da Luigi Critone, è un romanzo di formazione ambientato nell'universo narrativo di Bruti, il gioco di carte da lui creato nel 2015. La recensione.
Dopo l'uscita nelle librerie di Unastoria, volume di grande successo che nel 2014 gli è valso la candidatura al Premio Strega, Gipi si prende una pausa dalla pubblicazione di nuovi fumetti per dedicarsi alla creazione di Bruti, un gioco da tavolo. Un gioco di carte, per la precisione, ambientato in un medioevo fantasy in cui soldati, mercenari o semplici sventurati si ritrovano, armati fino ai denti, a combattere dentro la Fossa, una gigantesca arena in cui chi viene sconfitto muore.
Per meglio illustrare l'universo narrativo di Bruti e introdurre alcuni dei numerosissimi personaggi giocabili, al manuale con le regole viene allegato anche un breve racconto a fumetti, a cui Gipi stava già lavorando da tempo e che, inizialmente, doveva essere il punto di partenza della sua prossima opera da libreria (poi diventata La terra dei figli). Questa storia, intitolata Aldobrando, alla fine in libreria ci è arrivata davvero, anche se in una forma completamente diversa da quella originale.
Il volume in questione, edito da Coconino e disponibile dal 9 novembre 2020, presenta infatti una nuova, ampliata versione di quel breve racconto, non più di venti pagine ma di ben oltre duecento. Un restyling che non si limita però solo all'apparato narrativo ma anche a quello grafico, con Gipi presente per la prima volta solo in veste di sceneggiatore e i disegni affidati al talento di Luigi Critone.
Aldobrando segue ancora una volta le gesta dell'omonimo personaggio, un ragazzo cresciuto lontano da tutto e tutti, accudito e preparato alla vita da un vecchio saggio a cui il padre lo aveva affidato da bambino prima di andare a morire nella Fossa. Un puro in un mondo di bruti, una sorta di Forrest Gump medioevale che, per cercare una miracolosa erba in grado di curare il suo Maestro, si troverà a dover “correre il mondo”, venendo catapultato in un ambiente crudele, ostile e spietato.
Qui, in breve tempo, si troverà invischiato in un complotto molto più grande di lui, accusato di aver attentato alla vita del principino di Due Fontane e dunque imprigionato nelle segrete del castello. Tra sovrani egoisti, torturatori senza scrupoli, damigelle in pericolo e ucciditori dal cuore d'oro, Aldobrando vivrà così un'avventura intrigante, spietata e commovente che finirà per cambiarlo per sempre.
Quello proposto da Gipi e Critone è il più classico dei viaggi dell'eroe, un vero e proprio racconto di formazione che rappresenta per il protagonista il passaggio dall’adolescenza all'età adulta. Nel suo cammino entrerà infatti a contatto con le brutalità della vita ma anche con i suoi lati più belli, scoprendo valori come l'amicizia e l'amore.
Se all'apparenza questa storia può risultare semplice e lineare, è bene soffermarsi sul grande lavoro di worldbuilding svolto da Gipi per dare vita all'universo narrativo di Aldobrando.
Leggendola si ha infatti l'impressione che questo mondo popolato da straccioni, truffatori, farabutti e superstiziosi sia molto più vasto e articolato della porzione che vediamo. Una porzione che si rifà a un medioevo italico situato più dalle parti de L'armata Brancaleone di Monicelli che di quelle de Lo cunto de li cunti di Basile, andando dunque a limare tutti quegli elementi di stampo fantastico – come la presenza di orchi, giganti e non-morti – che il fumettista aveva invece inserito in Bruti.
Rispetto alla versione breve della storia, contraddistinta da un tratto ruvido e spigoloso, l'Aldobrando di Luigi Critone si muove su territori più sottili, tondeggianti e delicati, restando comunque estremamente fedele al layout dei personaggi creati da Gipi. I loro volti, le loro espressioni, sono i veri protagonisti dell'opera. Non c'è dunque da stupirsi che, per valorizzarli, il disegnatore faccia ampio uso del primo piano e dell'inquadratura ravvicinata, esaltati a loro volta dalla griglia a tre strisce tipica del fumetto franco-belga e dal grande formato dell'edizione edita da Coconino
Impossibile, infine, non fare un plauso alle suggestioni cromatiche offerte da Francesco Daniele e Claudia Palescandolo, i cui colori acquerellati sono parte integrante della narrazione, andando ad accentuare la potenza narrativa e visiva di situazioni e stati d'animo.
Tra i tanti fumetti usciti nel corso del 2020, Aldobrando è sicuramente tra quelli da avere e custodire nella propria libreria. Una favola medievale come non se ne vedevano da tempo, carica di avventura ed eroismo ma anche di satira e critica al potere, come vuole la tradizione di questo genere di racconti.
Un racconto di formazione ambientato in un medioevo simil Armata Brancaleone; una storia delicata e commovente disegnata e colorata con assoluta maestria. Uno dei migliori fumetti dell'anno.