Il manga di Akira è venuto prima del film d'animazione divenuto poi famosissimo in tutto il mondo. Scopriamo quali sono le differenze tra le due opere.
Uno degli anime che ha cambiato completamente il mondo dell’animazione è Akira, opera di Katsuhiro Otomo che nel 1988 sbalordì tutti con un livello di animazioni incredibile per l’epoca. Akira fu fonte d’ispirazione per moltissimi promettenti mangaka e animatori, che, vedendo il film al cinema restarono impressionati dalla qualità eccelsa del film d’animazione. L’opera ebbe talmente tanta risonanza da arrivare anche in Italia come uno dei più importanti esempi che l’animazione può essere anche per adulti e non solo per bambini.
Quello che forse non tutti sanno è che Akira è nato come manga, sempre opera di Otomo stesso, iniziato nel 1982 e completato nel 1990 per un totale di sei volumi. In Italia l’opera ha ricevuto diverse edizioni, la più recente e facilmente reperibile è quella realizzata da Planet Manga, che a dicembre 2020 ristamperà nuovamente in una nuova edizione l’intera serie.
La pellicola animata era stata concepita prima del finale del manga, e nei tempi contenuti del film Otomo aveva riassunto diversi concetti in poco tempo, creando poi un finale un po’ confusionario. Nel manga invece i tempi sono più dilatati per raccontare la storia, dando il giusto tempo a ogni personaggio. Inoltre nel manga vi è una conclusione differente rispetto al film, ma vediamo di cosa parla Akira.
La trama
La storia di Akira è ambientata nel 2019 a Neo-Tokyo, città nata dalle ceneri di Tokyo dopo che questa è stata distrutta trent’anni prima da una misteriosa esplosione nucleare. L’esplosione ha scatenato la terza guerra mondiale che ha devastato il pianeta. Ora il governo esercita la legge con il pugno di ferro sulla popolazione e molte aree cittadine sono allo sbando in balia di bande di teppisti. Tra questi ci sono Kaneda e Tetsuo appartenenti a una banda di motociclisti, che vivono alla giornata uniti da un forte legame d’amicizia.
Un giorno durante una delle loro scorribande, Tetsuo viene rapito da alcuni uomini misteriosi che si scoprirà appartenere all’esercito. Il governo sta infatti facendo dei test su alcuni giovani dotati di capacità psichiche latenti per trasformarli in potenti esper e utilizzarli sia in battaglia che per le loro predizioni. Il potere di Tetsuo supera però ogni immaginazione ed è talmente forte che presto il giovane inizia a impazzire. Il suo intento diventa quello di risvegliare Akira, un altro ragazzo con potenti poteri rimasto addormentato in un bunker. Kaneda tenterà disperatamente di opporsi all’amico ormai folle e di evitare che distrugga completamente la città dove sono cresciuti.
Un manga cyberpunk
Akira è stato uno dei primi grandi successi internazionali del fumetto giapponese tra gli anni ’80 e ’90. La storia di Katsuhiro Otomo conquista un vasto pubblico per un tratto più realistico rispetto a quello tipico dei manga e per una storia matura che somiglia molto a quelle del fumetto occidentale. Il manga è poi un’opera molto importante nel genere del Cyberpunk che si stava affermando con forza in quegli anni.
La trama, come confermato dall’autore stesso, è ispirata in parte dalla sua vita, in particolare nel periodo degli anni ’60 in cui il Giappone si stava ancora riprendendo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Proprio il tema della ricostruzione e di una gioventù abbandonata a sé stessa che deve farsi forza e prendere il mondo tra le sue mani è uno dei temi centrali dell’opera.
I personaggi di Akira sono ben costruiti, e in particolare Kaneda e Tetsuo sono entrati nell’immaginario collettivo come due dei personaggi più iconici del mondo dei manga e degli anime, grazie a un’ottima caratterizzazione e alle epiche scene che li coinvolgono.
Akira è una pietra miliare del mondo dei manga tanto quanto in quello degli anime. Vedere soltanto il film d’animazione non basta a comprendere al meglio il complesso mondo creato da Katsuhiro Otomo. Lettura consigliata a chiunque voglia farsi una cultura sul mondo dei manga e a chi ama il genere Cyberpunk.