Torno a casa per Natale ci regala quell'atmosfera familiare che il 2020 forse ci toglierà
di Cristina MigliaccioPrendete una locanda a conduzione famigliare, il Natale che riunisce tutti sotto lo stesso tetto e alcuni problemi economici che potrebbero distruggere per sempre un luogo tanto amato: da qui parte Torno a casa per Natale.
Torno a casa per Natale è un balsamo per l’anima del lettore che vaga a caccia di letture natalizie in questo periodo dell’anno. A mio avviso, non tutti i libri natalizi sono da leggere, ma la nuova uscita di Jenny Hale per Newton Compton Editori è sicuramente una storia piacevole e con poche pretese da leggere sul divano, davanti all’albero di Natale, con una scrittura fluida e personaggi avvolgenti che sapranno scaldarvi il cuore tra una cioccolata calda e una locanda innevata nel cuore della montagna.
La storia è ambientata a White Oaks, una locanda a conduzione familiare che ha vissuto sicuramente tempi migliori. Scarlett, la protagonista, è preoccupata perché la locanda è ormai arrivata ai ferri corti e sua nonna, la proprietaria, non ne vuole sapere di vendere, perché troppo affezionata a quel posto che rappresenta tutta la loro famiglia. E come darle torto. White Oaks è descritto come il paradiso per le famiglie durante le vacanze di Natale, immersa nella natura, circondata dalla neve e con la legna scoppiettante nel camino pronta a tenerti al caldo durante la tempesta.
White Oaks permette alla famiglia di Scarlett sparsa per tutto il continente di potersi ritagliare uno spazio tutto per loro durante le festività e così si ritrovano tutti alla locanda, ma con un diverso stato d’animo perché quello sarà l’ultimo Natale: la famiglia Bailey ha deciso infatti di vendere la tenuta perché è soltanto fonte di debiti, ma questo la nonna non lo sa. Glielo comunicheranno dopo aver festeggiato serenamente quell’ultimo Natale, ma Scarlett non vuole darsi per vita così e, quando scopre che in città c’è un magnate dei resort di lusso a caccia di una nuova terra su cui mettere le mani, decide di farsi avanti per un’offerta. Quando però Scarlett scopre che quel magnate altri non è che una sua cotta adolescenziale, Charles Bryant, nonché figlio di Amos (un uomo molto stimato dalla comunità di Silver Falls, dov’è ambientata la storia), la ragazza capirà ben presto che a spingerla verso la sua compagnia non è soltanto l’esigenza di vendere la locanda.
Introdotto grosso modo i personaggi, passiamo a cosa mi è piaciuto di questa storia. In primis l’ambientazione, drasticamente natalizia, ma senza mai cadere nello stucchevole. La Hale ha saputo giostrare al meglio una storia lineare dall’inizio alla fine, tenendo spesso sul filo del rasoio il destino della locanda, senza regalare finali dozzinali al proprio lettore. Ho apprezzato anche la storia d’amore tra i due protagonisti, non troppo smielata e neanche ben concessa sin dalle prime pagine, ma una storia molto sentita e coerente con la presentazione dei personaggi. Scarlett è quel tipo di persona attratta dai malanni altrui, per questo è sempre stata una sorta di croce rossina in amore. Con Charlie, in un primo momento, è parso come se il lupo perdesse il pelo ma non il vizio e invece, nel corso della lettura, è stato ben chiaro che il ragazzo non avesse bisogno di essere salvato, ma soltanto di essere compreso.
Oltre quindi all’ambientazione perfettamente in linea con il genere del romanzo, ho trovato ben lineare la trama e il percorso dei personaggi, sia principali che secondari. Tra le novità dei libri natalizi di questo 2020, Torno a casa per Natale finora è stato quello che non mi ha deluso e che vi consiglio di leggere in queste vacanze per respirare quell’atmosfera famigliare che questo 2020 forse ci toglierà.
Questo romanzo è un balsamo per l’anima del lettore che vaga a caccia di letture natalizie in questo periodo dell’anno e regala quell’atmosfera famigliare che questo 2020 forse ci toglierà.