L'ora buca, il confine sottile tra realtà e finzione nel romanzo di Valerio Varesi

di Cristina Migliaccio

Dall'autore che ha inventato il Commissario Soneri, il romanzo L'ora buca è una storia che strizza l'occhio a Black Mirror.

Siete soddisfatti della vostra esistenza? E se qualcuno vi proponesse di realizzare i vostri desideri, accettereste ad occhi chiusi come ha fatto il protagonista de L’ora buca? L’ultimo romanzo di Valerio Varesi sceglie di parlare in gran parte per metafore a partire dalla scelta del titolo. Il protagonista, di cui non conosceremo mai il nome, ci viene presentato come un professore di liceo assuefatto da una vita fatta di contraddizioni. Esasperato, il protagonista allora si rivolge all’Agenzia, una società intangibile che promette di realizzare i suoi sogni di gloria ma, prima di farlo, dovrà smantellare pezzo dopo pezzo la sua identità.

Quella di Varesi non è altro che una critica alla società di oggi e probabilmente del domani. Durante la lettura ho avuto ben chiaro dall’inizio di avere a che fare con un romanzo-ramanzina, con una paletta sempre alzata e pronta a rimbeccare le scelte dell’essere umano. Con un tocco alla Black Mirror, questo romanzo è un continuo estrapolare spunti da un futuro non ancora vissuto.

Il protagonista s’innamora di una donna che non ha mai potuto conoscere davvero, separati da una pila di menzogne, ed è consapevole di non essere adatto a insegnare quando il suo cervello è pieno d’interrogativi e privo di risposte. Eppure, durante tutto il romanzo, continua a stupirsi della piega degli eventi, con un’ingenuità quasi comprensibile.

Ho apprezzato il tocco futuristico di questo romanzo che strizza un po’ l’occhio a 1984 di George Orwell, ma al tempo stesso ho trovato la storia molto confusa, come se l’obiettivo dell’autore fosse trascinare il lettore nel caos e sommergerlo di dubbi e – sì – anche di noia. Ho trovato la parte iniziale e finale molto confusa e lenta, la parte centrale (quella che forse entra più nel vivo) è interessante e coinvolgente ed è il motivo che spinge ad arrivare fino alla fine della lettura. Quello che mi ha colpito in particolare di questo romanzo è il ruolo della bugia: fino a quando una cosa è reale e quando inizia ad essere una finzione? Il fulcro – e il fascino – del romanzo è tutto qui: quel confine tra realtà e finzione è costantemente messo in dubbio e non è possibile capire quando stiamo vivendo il vero e quando il falso.

Se lo consiglio? Dipende, se amate le storie dal tocco futuristico e se vi piacciono gli episodi di Black Mirror, ne L’ora buca troverete sicuramente qualche appiglio familiare. Se vi piacciono le storie chiare, che disseminano interrogativi per poi fornire risposte, allora lasciate perdere, non è questo il caso.

VOTO6 / 10

Con un tocco alla Black Mirror, questo romanzo è un continuo estrapolare spunti da un futuro non ancora vissuto.