Stevenson, i libri imperdibili per partire all'avventura

di Simone Alvaro Segatori

Il mare è stato per tutta la vita il compagno d'avventure di Stevenson che lo ha reso protagonista di tanti classici, dall'intramontabile L'isola del tesoro all'autobiografico Nei mari del sud.

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Non si può dire romanzo d’avventura senza pensare automaticamente a L’isola del tesoro e al suo autore, Robert Louis Stevenson. Lo scrittore infatti, seppur turbato da una salute precaria, trascorse la vita tra la nativa Scozia, protagonista di tanti romanzi, e in giro per il mondo tra l’Europa, l’America e soprattutto in quei mari del sud di cui s’innamorò tanto da farne la propria casa fino alla morte.

Nella sua produzione si possono trovare tanti generi diversi, dal romanzo storico al fantastico, dalla saggistica alla poesia e non si può certo dimenticare il suo capolavoro psicologico Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. L’elemento esotico torna però in tante opere, di cui vi proponiamo qui le migliori.

L’isola del tesoro (1883)

Pubblicato per la prima volta nel 1883, L’isola del tesoro definì i canoni di romanzo d’avventura e soprattutto contribuì a cristallizzare l’immagine del pirata che noi tutti oggi diamo per vera e assodata. Un classico che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita.

Il giovane Jim Hawkins vive e lavora presso la taverna di famiglia, nei dintorni di Bristol. Una sera come tante altre nel locale arriva un forestiero, Billy Bones, che attrarrà sul luogo dei loschi figuri che sembrano voler qualcosa da lui, precisamente una mappa che si dice conduca al tesoro del famigerato Capitano Flint. E questo è solo l’inizio di un lungo viaggio che porterà Jim ad imbarcarsi su una nave solo apparentemente rispettabile e a scontrarsi con il cuoco di bordo, Long John Silver.

Il ragazzo rapito (1886)

Alla morte del padre David Balfour si mette in viaggio alla ricerca di suo zio per reclamare l’eredità che gli spetta. Lo zio però non è dello stesso avviso e organizza il rapimento del nipote, imbarcandolo così come schiavo in una nave diretta alle piantagioni in America. Avendo come unica risorsa l’arguzia e un pizzico di fortuna, David affronterà numerose peripezie e lunghi viaggi per mare e terra nel tentativo di tornare a casa. Un romanzo di formazione, ma soprattutto una grande storia d’amicizia a cui seguì Catriona nel 1893.

La freccia nera (1888)

Un altro grande classico d’avventura dell’infanzia che però andrebbe riletto anche in età adulta per apprezzarlo davvero. Ambientato in Inghilterra, sotto il regno di Enrico VI all’epoca della Guerra delle due rose, il romanzo ha come protagonisti due giovani ragazzi Dick Shelton e Joanna Sedley che loro malgrado si ritrovano coinvolti nei complotti di un gruppo di banditi, La freccia nera appunto, che cerca di fare giustizia ai torti commessi dagli oppressori della loro terra.

Il saccheggiatore di relitti (1892)

Dopo aver vissuto per anni a Parigi seguendo uno stile di vita bohémien Loudon Dodd si ritrova senza soldi e decide allora di imbarcarsi verso l’America. Ritrova così una vecchia conoscenza, un avventuriero che lo convince a partire con lui alla ricerca del relitto di una nave in cui spera di trovare oppio da rivendere…

Una bellissima avventura ricca di colpi di scena che Stevenson scrisse con l’aiuto del figliastro Lloyd Osbourne e per cui si ispirò ad un naufragio avvenuto qualche anno prima al largo di Honolulu.

Il riflusso della marea (1894)

Ancora un romanzo scritto a quattro mani con Lloyd Osbourne e che ha il mare come protagonista. Tre uomini falliti si rifugiano nelle isole del Pacifico nel tentativo di ricostruire da zero le loro vite ma il loro incontro li porterà ancora più in basso. Incaricati di trasportare a Sydney uno schooner e il suo prezioso contenuto, i tre decidono di rubarlo e rivenderlo, ma dovranno fare i conti con una terribile burrasca.

Nei mari del sud (1896)

Pubblicato postumo, Nei mari del sud è il resoconto autobiografico dei viaggi intrapresi da Stevenson in compagnia della moglie dalle Hawaii, passando per le isole Marchesi e approdando infine a Samoa, che divenne la loro nuova casa. Un diario di bordo che si presenta come uno dei massimi esempi della letteratura di viaggio. L’autore infatti si pone nei confronti dei luoghi e dei suoi abitanti con curiosità genuina, attenzione e soprattutto rispetto. Il suo punto di vista critico nei confronti del colonialismo e le sue preoccupazioni per le conseguenze dello sfruttamento della natura e del disfacimento della cultura lo rendono un libro ancora oggi molto attuale.