Detective Conan, l'infinita saga di gialli firmati da Gōshō Aoyama

di Giulia Greco

Popolare come pochi, Detective Conan è uno dei manga più longevi di sempre. Con quasi 100 numeri all'attivo, è considerato uno dei pilastri del fumetto giapponese... ma forse è arrivato il momento di mettere la parola fine all'infinita saga del detective.

Scritto e disegnato dal mangaka Gōshō Aoyama, Detective Conan è un classico della letteratura a fumetti di genere giallo.

Giovane erede di Sherlock Holmes, Shinichi Kudo è un detective in erba che trascorre le sue giornate dividendosi tra la ragazza di cui è da sempre innamorato, la bella Ran Mori, e la risoluzione di piccoli e grandi misteri.

Quando, durante un pomeriggio come gli altri, assiste ai loschi traffici di un gruppo di uomini interamente vestiti di nero, rimane vittima di quegli stessi individui, che gli somministrano un misterioso farmaco sperimentale, l'Apotoxina 4869 (APTX4869) che lo fa tornare bambino! Shinichi assume allora l'identità di Conan Edogawa (un chiaro omaggio a Sir Arthur Conan Doyle), un ragazzino di sette anni con la passione per crimini e mistero, proprio come il suo alter ego adolescente.

Mentre cerca di dare risposta all'enigma dell'organizzazione degli uomini in nero, Conan inizia una nuova vita risolvendo tutti i casi che vengono assegnati al pigro e sciocco Kogoro Mori.

Il manga di Gōshō Aoyama, edito in Italia da Comic Art e in seguito da Star Comics, è caratterizzato da una trama investigativa complessa e originale, con abili e pericolosi maestri del crimine, omicidi quasi impossibili da risolvere, scioglimenti eccentrici e fantasiosi.

Nonostante le brillanti risoluzioni dei gialli e la genialità del protagonista, il manga non riesce mai del tutto a ingranare a causa della presenza fin troppo massiccia di capitoli autoconclusivi che mettono troppo spesso la trama orizzontale in stand by.

Lo sviluppo della storyline degli uomini in nero avrebbe meritato decisamente più attenzioni da parte del maestro Aoyama, il quale, tuttavia, si mostra il più delle volte pigro nell'affrontare realmente i misteri che avvolgono la misteriosa organizzazione. La trama orizzontale procede dunque a rilento e più i capitoli proseguono, più si ha la sensazione che ci si allontani sempre più dal focus principale.

Nel corso dei 98 numeri finora editi che compongono la serie a fumetti, il nostro detective in miniatura non è riuscito a venire a capo del caso più importante della sua vita, e sembra ancora ben lontana la risoluzione finale.

E se lo scorrere della trama procede a singhiozzo, non va certamente meglio per quanto riguarda i personaggi: i più interessanti e psicologicamente complessi vengono spesso relegati a ruoli minori, mentre la presenza di protagonisti noiosi come padre e figlia Mori diventa sempre più ingombrante.

Nonostante gli evidenti difetti, Detective Conan rimane un manga stimolante e una lettura piacevole per gli amanti del genere investigativo, soprattutto per i fan di Sir Arthur Conan Doyle, che troveranno certamente numerose similitudini tra la serie di Gōshō Aoyama e i racconti e romanzi dedicati alla figura di Sherlock Holmes.

VOTO6 / 10

Se l'idea alla base dell'opera di Aoyama è senz'altro intrigante e originale, la sensazione che si ha dopo più di 1000 capitoli pubblicati è che l'autore voglia spremere la sua creatura fino all'osso.