Il club delle esplosioni, il thriller sul bullismo di Aoisei e Anajiro
di Giulia GrecoEdito da J-POP, Il club delle esplosioni è un manga in tre volumi che fallisce nel catturare l'essenza del tema che vuole trattare, risultando superficiale e insignificante.
La storia de Il club delle esplosioni, scritta da Aoisei e disegnata da Anajiro, vuole raccontare uno dei temi sociali più delicati della contemporaneità giapponese e non solo, il bullismo.
Il manga in tre numeri non affronta l'argomento in modo didascalico né cerca di indorare la pillola, dipingendo uno scenario ideale, più positivo di quanto non sia per centinaia di vittime.
Il club delle esplosioni va dritto al sodo mostrandoci le atrocità a cui molti ragazzi e ragazze di tutte le età vanno incontro quando diventano il bersaglio preferito dei compagni di classe.
Così, la storia che Aoisei sceglie di narrare è quella di un gruppo di studenti che, stanchi di essere presi di mira dai compagni più prepotenti, fondano un circolo allo scopo di far capire ai loro aguzzini cosa si prova nel trovarsi dall'altra parte.
Tuttavia, sarebbe inaccurato descrivere la serie manga come una denuncia al bullismo. A metà strada tra thriller e survival game, Il club delle esplosioni racconta di Hijiri Nakagoshi che, vittima degli abusi dei compagni, decide di farsi saltare in aria e portare con sé all'altro mondo coloro che gli hanno fatto del male. Solo in sette riescono a sopravvivere. Tre anni più tardi, un secondo studente emula il gesto disperato di Nakagoshi, facendosi esplodere insieme ai suoi compagni di scuola.
L'allarmante notizia fa sì che i sette sopravvissuti alla prima strage si incontrino nella loro vecchia classe nella scuola media Shiroiwa, teatro del più tragico degli eventi. Takumi Shindo, protagonista del racconto, ha a lungo indagato sull'accaduto in cui ha perso un braccio ed è assalito dai dubbi: possibile che uno dei sopravvissuti abbia fornito l'esplosivo a Nakagoshi?
Mentre Shindo interroga i suoi compagni esponendo loro le sue perplessità, in un istituto superiore Mutsumi Serizawa, bardata con una cintura carica di esplosivo, tiene in ostaggio i suoi compagni di classe, costringendoli a vivere ciò che lei ha subito in prima persona. Dopo continue prese in giro, vessazioni e violenze sessuali, Serizawa è pronta rendere pan per focaccia e dà così inizio a un perverso gioco di sopravvivenza.
Nel raccontarci la cruda realtà delle scuole medie e superiori giapponesi, Aoisei tuttavia fallisce non solo nel creare un'empatia tra personaggi e lettori, ma anche nel conferire profondità a un argomento che avrebbe richiesto di essere affrontato con delicatezza maggiore, un po' come fatto da Yoshitoki Ōima con A Silent Voice.
L'enfasi è ne Il club delle esplosioni non tanto sul problema né su come affrontarlo o risolverlo, ma sulla vendetta in quanto mezzo per placare solo momentaneamente gli istinti di chi, per paura di ritorsioni, frena il proprio desiderio di far del male agli altri.
Il cinico finale non offre alcuna soluzione, avvalorando la tesi per cui al fuoco si dovrebbe rispondere col fuoco, con una reazione più violenta della precedente, perché l'unica legge che regolerebbe le relazioni sociali è quella del più forte.
Le alte aspettative derivanti dall'interessante premessa della serie non vengono soddisfatte dall'opera, che risulta superficiale e banale.