Paolo Idolo racconta Saranno Famosi ne Il lato oscuro del mio talent
di Giulia GrecoProprio quando Amici di Maria De Filippi ha compiuto vent'anni, uno dei pionieri del talent show, ex concorrente della prima edizione del talent, ha raccontato la sua esperienza nel volume Il lato oscuro del mio talent.
Mentre Amici di Maria De Filippi festeggia il suo ventesimo compleanno, la nostalgia per le prime edizioni del programma ha iniziato a farsi sentire. Il ritrovato interesse per il noto talent show è sfociato nella nascita di numerose nuove community online e gli stessi protagonisti sono tornati a parlare della loro esperienza tramite divertenti dirette programmate sui social. Qualcuno di loro, però, ha voluto fare di più e ha raccontato il lungo viaggio all'interno della “scuola della musica” in una biografia pubblicata da Amazon.
Paolo Idolo, cantante e attore della primissima edizione di Amici (che allora si chiamava ancora Saranno Famosi), ha ripercorso le tappe che gli hanno permesso di raggiungere la cresta dell'onda ma che allo stesso tempo lo hanno ferito nel profondo.
Il volume, autopubblicato senza la supervisione di alcun esperto del settore, è una lettura colloquiale, quasi fosse il diario segreto dell'autore nel quale sfogare tutta la rabbia, il dolore e la frustrazione che per troppo tempo ha tenuto dentro.
Il lato oscuro del mio talent è un urlo liberatorio, la confessione di un uomo che, giovanissimo, ha scoperto che, sotto la sua patina dorata, la televisione sa essere una macchina senz'anima e senza cuore.
All'entusiasmo iniziale che emerge nei primi capitoli del racconto, si contrappone la delusione di chi, forse troppo naïve e sognatore, si scontra con una realtà che prima di allora gli era completamente estranea, fatta di ripicche, gelosie e piccole e grandi vendette personali.
Idolo racconta la sua esperienza negli studi di Saranno Famosi con grande amarezza: sono stati tanti i momenti in cui, a partire dalle prime settimane fino al tour estivo che ha portato lui e gli altri ragazzi del programma in giro per l'Italia, si è sentito sminuito, messo da parte e ostacolato da compagni e membri della produzione.
L'autore, che non ricorda la partecipazione al talent di Maria De Filippi come un'esperienza particolarmente positiva (i brutti ricordi, ci dice, hanno preso il sopravvento su quelli belli) e che ha desiderato per anni di affrancarsi dall'etichetta che ancora oggi lo lega al programma e sembra seguirlo come un'ombra, spera ancora di riuscire, un giorno, a scrollarsi di dosso un marchio che sembra indelebile.
Malgrado siano trascorsi vent'anni da allora, le cicatrici che hanno segnato Idolo sono ancora fresche, ma forse attraverso la sua autobiografia – grazie alla quale è riuscito a dare libro sfogo al proprio dolore – quei segni potranno finalmente iniziare a guarire e la rinascita di cui Paolo ha immensamente bisogno potrà diventare realtà.
È innegabile che il volume soffra, dal punto di vista della forma, della mancanza di una revisione curata da un professionista, ma Il lato oscuro del mio talent è in fondo una sorta di confidenza tra amici, lo sfogo di un ragazzo che si racconta senza troppi orpelli né giri di parole e che, come scrive lo stesso Idolo, lo fa in maniera schietta e diretta, col preciso intento di non perdere mai la propria autenticità.
Paolo Idolo ci riporta indietro di vent'anni in un libro stilisticamente asciutto ed essenziale, ma che serve all'autore per liberarsi del peso del grosso macigno che porta sul cuore da troppo tempo.