Scrittore, ma soprattutto uomo di mare, Joseph Conrad ha impresso su carta i suoi numerosi viaggi e le persone incontrate, con una particolare attenzione all'animo umano.
Di origine polacca, ma naturalizzato britannico, Joseph Conrad è oggi considerato uno dei massimi esponenti della letteratura inglese a cavallo tra l’800 e il 900. Dopo aver trascorso buona parte della vita in mare, Conrad riportò le sue esperienze in romanzi ricchi di avventure esotiche dalle atmosfere romantiche ma che vanno al di là del semplice resoconto, dipingendo immagini di spietato realismo sulla vera faccia del colonialismo e sui suoi effetti sulla mente umana, in cui lo scrittore non manca mai di calarsi.
La follia di Almayer (1895)
La follia di Almayer fu il primo romanzo di Conrad ad essere pubblicato e, come tante altre opere successive, è ispirato ad eventi vissuti e persone conosciute nei suoi viaggi. L’Almayer che dà il nome al romanzo è un olandese delle Indie Orientali divenuto il protetto del capitano Lingard, il quale gli promette di lasciargli un giorno la sua fortuna. Con questa promessa il giovane sposa quindi la figlia adottiva del capitano, di origine malese, un matrimonio di convenienza che lo porta a dirigere una stazione commerciale al confine con la giungla del Borneo e da cui nasce Nina, la sua amata figlia. La fortuna della famiglia sarà altalenante, minando duramente la mente di Almayer e rendendolo schiavo delle sue stesse debolezze.
Cuore di tenebra (1899)
Un romanzo breve che è però l’opera più famosa e forte di Conrad, che riassume in poche pagine i tempi portanti della sua poetica e l’idea che non vi sia differenza tra colonizzati e colonizzatori.
Mentre la Nellie sta ancorata in un’ansa del Tamigi, in attesa di ripartire, Marlow racconta ai suoi compagni di navigazione di un viaggio che lo ha portato dritto nel cuore dell’Africa più nera seguendo il corso del fiume Congo, sino alla sede della compagnia commerciale che lo aveva assunto, in cui si imbatté nella misteriosa figura di Kurtz, abile commerciante bianco che ha soggiogato gli indigeni del posto assurgendo quasi al rango di divinità.
Lord Jim (1899)
Insieme a Cuore di tenebra, Lord Jim è l’opera più famosa dello scrittore polacco e considerata un capolavoro mondiale.
Assettato di avventure e alla ricerca di un trampolino di lancio, il giovane e idealista Jim si imbarca in qualità di primo ufficiale sulla vecchia Patna, diretta a La Mecca per portarvi dei pellegrini mussulmani. Una notte, la nave incappa in una terribile tempesta e dopo aver subito una grave collisione con un oggetto galleggiante, Jim e altri membri dell’equipaggio, convinti che la Patna sia ormai spacciata, la abbandonano alla mercé delle onde. La nave viene però tratta in salvo e Jim viene processato. Disgustato da sé stesso, il ragazzo riprende a viaggiare, cercando l’anonimato e l’oblio ma finendo per approdare in un’isola remota dove gli si presenta l’occasione di ricominciare davvero da capo.
Tifone (1902)
Tifone è un racconto che ripropone i temi cari allo scrittore, che ancora una volta si ispira ad eventi reali, ma che si caratterizza per dei toni meno cupi e più umoristici. Ambientato nel corso di un temibile tifone, vede come protagonista il capitano Tom MacWhirr, un uomo semplice, deriso e sfruttato in famiglia cosi come dal suo equipaggio, composto quasi interamente da uomini cinesi. Il tifone che si abbatte sul piroscafo è la sua occasione per dimostrare il suo reale valore.
Nostromo (1904)
L'esule italiano Nostromo è ammirato da tutti per il suo incredibile coraggio e perché ritenuto incorruttibile. Per queste sue caratteristiche si trova tirato in ballo in una lotta tra i signori della guerra dello stato africano immaginario del Costaguana. Il señor Gould, proprietario di una miniera d’argento, infatti gli affida l’importante carico della miniera affinché lo protegga e impedisca che cada nelle mani dei rivoltosi. L’uomo accetta per accrescere la sua fama, ma quando non gli viene riconosciuto il ruolo che ha avuto nella vicenda, nasconde il tesoro e si lascia guidare dal risentimento.
Il compagno segreto (1910)
Durante una ronda notturna, un giovane al suo primo viaggio ufficiale in veste di comandante si imbatte in un naufrago. Leggatt, questo il suo nome, è fuggito da una nave in cui era detenuto per omicidio, a sua detta involontario. Il comandante si lascia convincere dell’innocenza dell’uomo e, mettendo a repentaglio la sua posizione e la salvaguardia dell’equipaggio, decide di dargli asilo e nasconderlo, instaurando presto con un lui un rapporto quasi di simbiosi in cui il fuggitivo sembra essere la proiezione del lato oscuro della sua anima.
La linea d’ombra (1917)
Il giovane protagonista, di cui non viene svelato il nome, diventa all’improvviso comandate della nave su cui è imbarcato in seguito alla misteriosa morte del vecchio capitano. Poco tempo dopo scopre che l’uomo si era suicidato lanciando una maledizione sulla sua nave, su cui infatti si stanno abbattendo numerose sciagure, tra malattie e tempeste.
La linea d’ombra è uno dei romanzi più evocativi di Conrad, in cui rivivono gli echi tematici e soprannaturali della Ballata del vecchio marinaio di Colerdige, ma che spesso viene visto come una grande metafore della prima guerra mondiale.