Volevo solo sfiorare il cielo, recensione del romanzo di Silvia Ciompi

di Cristina Migliaccio

Una storia d'amore nata nella cornice dell'isola d'Elba, che riunisce due cuori spezzati dalla perdita e che porta la firma di Silvia Ciompi.

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Silvia Ciompi è una di quelle autrici italiane che si è “fatta le ossa” su Wattpad, una delle piattaforme di scrittura più famose e conosciute. Ed è stato grazie a quel trampolino di lancio che l’autrice ha potuto far breccia nel cuore di tantissimi lettori, che l’hanno poi seguita fedelmente nel corso degli anni, anche quando è approdata in casa Sperling&Kupfer.

Con questa casa editrice, Silvia Ciompi ha pubblicato finora tre romanzi: il primo Tutto il buio dei miei giorni, il secondo Tutto il mare è nei tuoi occhi e il terzo, di cui vi parlerò oggi, Volevo solo sfiorare il cielo.

La trama

Il romanzo segue due adolescenti alle prese con grandi difficoltà. La loro non è una vita semplice. Clelia ha perso da poco sua mamma e quell’assenza è soffocante. Clelia non riesce a darsi pace, soprattutto perché è convinta che sua madre sia morta per colpa sua. Un macigno che una ragazzina di diciotto anni si porta dietro come una seconda pelle, lascia che la soffochi, che prenda il suo posto. Della vera Clelia è rimasto ben poco, tutto ciò che ha (o meglio vuole) offrire è un guscio vuoto.

Nella vita di Clelia arriva un inaspettato raggio di sole. Il suo nome è Lorenzo, un ragazzino romano sboccato, furbetto, dalla provocazione sempre pronta. Lorenzo è un tornado che non conosce restrizioni, non si ferma davanti ai no e poco si cura di quello che pensano gli altri di lui. Lorenzo e Clelia hanno un’estate per conoscersi, per punzecchiarsi, per amarsi. Tre mesi per comprendere che l’amore può ancora sorprendere.

Dopo tanto tempo sorride dentro: dove per mesi è stato solo buio, all'improvviso si accende la luce. - Silvia Ciompi

La recensione

Un romanzo ben scritto, di quelli che ti stritolano il cuore parola dopo parola, che ti spezzano il respiro per quanto è intenso, per quanto è vero quello di cui scrive, che l**’amore a volte non è abbastanza**, che non può sempre salvarci in ogni circostanza. Ma cosa saremmo noi senza amore?

Una lezione che Clelia e Lorenzo imparano duramente. Ma la verità è che tutta la storia ruota attorno al bisogno d’amore. Clelia ha perso sua mamma, fonte d’amore interminabile. E anche Lorenzo è costretto ad affrontare una grande perdita, che rispetto a Clelia è più lenta, graduale, ma non meno crudele. Entrambi hanno cercato di reprimere il dolore della perdita senza mai affrontarlo a muso duro, portando con sé cicatrici come trofei, come promemoria di quello che potrebbe accadere se soltanto trovassero il coraggio di lasciarsi andare.

Quando sei triste, spaventata, felice, innamorata, eccitata, depressa, prova a pensare a una canzone. Per ogni momento della vita esiste una canzone in grado di alleviare il dolore o di amplificare la tua gioia. - Silvia Ciompi

La storia di Silvia Ciompi ci ricorda che noi siamo tutto ciò che viviamo, nel bene o nel male. Clelia trova in Lorenzo il porto sicuro che non sapeva di stare cercando. Lorenzo in Clelia trova quell’amore inatteso, violento, che consuma e che ti prende in contropiede. Perché l’amore arriva anche quando pensi di non volerlo o di non meritarlo.

Consiglio questa lettura a chi non disdegna una storia d’amore tra teenagers, se non vi dispiace il genere drammatico e se siete pronti a lasciarvi trafiggere il cuore durante la lettura. Questo romanzo è pieno di spilli: lettore avvisato, mezzo salvato!

VOTO8 / 10

Un romanzo ben scritto, di quelli che ti stritolano il cuore parola dopo parola. È vero, talvolta potrà non essere abbastanza, ma cosa saremmo noi senza amore?