Lo spietato, l’ascesa criminale di un ragazzo: le frasi migliori
di Elisabetta RossiLo spietato è un film del 2019 con protagonista Riccardo Scamarcio. Nell'articolo abbiamo raccolto le frasi migliori del thriller.
Lo spietato, film del 2019 con protagonista Riccardo Scamarcio, è stato tratto dal saggio Manager calibro 9 degli autori Piero Colaprico e Luca Fazzo. L’opera trae spunto dalle vicende di Saverio Morabito.
Il thriller racconta l’ascesa criminale di un uomo dall’adolescenza all’età adulta. Santo Russo, trasferitosi a Milano dalla Calabria per ricongiungersi al padre, affiliato in passato all’'ndrangheta, segue suo malgrado le orme del genitore diventando un criminale. Rapine, sequestri di persona, spaccio di eroina, fanno di lui la punta di diamante della malavita lombarda.
Nonostante avesse altri piani per se stesso, non riesce a sottrarsi a questo destino, neanche dopo essersi sposato con Mariangela, una ragazza conosciuta in passato, quando era adolescente. Sarà lei a reggere le fila della seconda parte del film, quando si renderà conto di essere suo malgrado complice dei peccati e degli errori del marito. Alla fine Santo deciderà di collaborare con la giustizia per avere la certezza di salvarsi.
Lo spietato: frasi
Lo spietato è un thriller avvincente, dalla struttura classica, che ripercorre quella dei vecchi film di gangster e polizieschi. La prima parte è totalmente incentrata nel narrare il modo in cui Santo scala le vette criminali, macchiando inevitabilmente la sua fedina penale dei crimini peggiori. Nella seconda invece lo vediamo barcamenarsi con un matrimonio fallito, un amante straniera e con la decisione di trovare il modo di sottrarsi alla giravolta di loschi affari.
Nell’articolo abbiamo raccolto le frasi più interessanti dei protagonisti.
Santo RussoMilano era ancora un mistero per me. Ero convinto di andare proprio in un posto fuori dal normale.
Santo RussoMio padre era un uomo d’altri tempi. Apriva la bocca solo per mangiare e bestemmiare. Sapevo che a Platì era stato affiliato all’'ndrangheta. Ma dopo uno sgarro era stato, come si dice in gergo, spogliato.
Santo RussoOggi lo chiamano Karma, una volta si chiamava semplicemente sfiga. C’hanno portato in centrale per colpa di quella lambretta, a me e al barbiere. Risultava rubata e pensavano che c’entrassimo qualcosa. In centrale ci associano al Beccaria, il carcere minorile. Però non potevano trattenerci, era solo un fermo provvisorio.
MariangelaAllora non mi hai dato una mano per farti perdonare di quella volta. La notte di Capodanno, a casa dei tuoi, tanti anni fa. Ho pianto.
Santo RussoE dire che io avevo un sogno borghese all’origine. Volevo una famiglia, una casa e un’attività. Ma pensavo che non avrei mai affrontato un matrimonio per fare le cambiali come la gente normale.
MariangelaQuando guardo a mio marito penso a tante cose. Penso a cosa gli passa per la testa perché mio marito ha sempre in testa altro. Progetti, idee, ambizioni. Ma che ce ne importa di me? Finché c’è gente da pagare che m’ascolta va bene così.
MariangelaNon gliene faccio una colpa se non è innamorato di me. In fin dei conti lui, non ama nemmeno se stesso.
MariangelaHo dovuto farlo per te, per la tua salvezza. Le tue colpe sono diventate le mie. Non devi più avere paura.
Santo RussoOra, l’obiettivo numero uno dei calabresi sono io e lo sarò per sempre. Dopo il processo non ho più visto mia moglie e neanche i miei figli se è per questo.
Santo Russo, dopo essersi trasferito con la famiglia dalla Calabria a Milano, segue le orme del padre diventando un temuto criminale lombardo.