Bleach è stato un manga importantissimo a livello storico grazie al suo enorme successo, ma la sua storia non è stata all'altezza delle aspettative soprattutto sul finale.
Tra i manga più di successo di Shonen Jump degli anni 2000 non si può non ricordare Bleach, il manga di Tite Kubo che ha avuto inizio nel 2001. Il successo della serie è stato enorme, tanto che venne soprannominato come uno dei Big Three, ossia i tre manga più popolari in assoluto della rivista Weekly Shonen Jump insieme a Naruto e One Piece. Il manga di Bleach andò avanti per ben 15 anni, concludendosi poi nel 2016 con ben 74 volumi in totale. In Italia la serie è stata pubblicata totalmente da Planet Manga, che ha pubblicato anche diversi volumi di approfondimento e alcuni romanzi brevi.
Da Bleach è stato tratto un anime altrettanto longevo, iniziato nel 2004 e poi concluso nel 2012 con ben 366 episodi. Di recente è stato annunciato l’arrivo di una nuova serie animata che andrà ad adattare la saga finale del manga che non ha mai visto una trasposizione animata. Di recente l’anime di Bleach, mai arrivato in Italia ufficialmente, è stato comprato da Dynit che lo renderà disponibile alla visione tramite Amazon Prime Video.
Bleach ha venduto nel mondo oltre 120 milioni di copie, diventando uno dei manga più popolari nel mondo di sempre, sorpassato solo da pochi altri come One Piece e L’Attacco dei Giganti. L’autore Tite Kubo di recente ha iniziato una nuova storia chiamata Burn The Witch che è in realtà uno spin-off ambientato nello stesso mondo di Bleach. Ecco di cosa parla la storia di Bleach.
La trama
Bleach ha per protagonista Ichigo Kurosaki, uno studente di 16 anni che sin dalla nascita ha avuto la particolarità di poter vedere gli spiriti dei defunti. Un giorno incontra Rukia Kuchiki, una Shinigami, ossia un dio della morte il cui compito è mandare nell’aldilà le anime smarrite nel mondo dei vivi. Se queste restano troppo tempo nel mondo dei vivi si lasciano sopraffarre da sentimenti negativi, come l’angoscia o il rimorso, e si trasformano in esseri mostruosi chiamati Hollow. Proprio una di queste creature attaccherà Ichigo, e Rukia, per evitare che il ragazzo muoia, si vede costretta a donargli i suoi poteri da Shinigami. Così Ichigo inizierà una nuova esistenza dove, ai suoi normali impegni di studente, dovrà alternare anche i doveri da Shinigami. Ben presto però il ragazzo sarà coinvolto negli affari della Soul Society, ossia l’Aldilà gestito dagli Shinigami uniti in una grande organizzazione che governa l’altro mondo. Ma anche tra questi si può nascondere qualcuno dalle intenzioni tutt’altro che pacifiche.
Il mondo degli Shinigami
Bleach è stato una delle pietre miliari dei manga shonen negli anni 2000. La prima saga dedicata alla Soul Society è stata realizzata con una magnifica gestione dei personaggi e della storia. Ogni nuovo personaggio veniva introdotto in maniera attenta e giustificata, con un’ottima caratterizzazione, inoltre gli spettacolari combattimenti della prima saga erano alternati da un senso di mistero legato a un nemico invisibile che si scoprirà soltanto alla fine di questa prima parte, con un colpo di scena davvero inaspettato.
Dopo questa prima esplosiva saga, che ha decretato il successo del manga in tutto il mondo, Bleach ha continuato a calare di qualità sempre più. La seconda saga è per buona parte una copia spiccicata della prima, senza quel senso di mistero e senza i geniali colpi di scena che hanno reso grande la prima, ma anzi finisce di risolversi con un deus ex machina prevedibile e piuttosto banale. La terza breve saga è invece talmente poco interessante da sembrare un filler dell’anime, ossia una vicenda che quasi non farebbe differenza se non ci fosse mai stata.
Infine l’ultima saga è quella che ha messo i chiodi alla bara di Bleach, partito come uno degli shonen più brillanti di Shonen Jump, e conclusosi con una storia sconclusionata, piena di buchi di trama e vicende affrettate o che non hanno senso nell’insieme, con personaggi che non hanno mai espresso il loro pieno potenziale e un finale che sembra effettivamente tagliato.
Bleach ha iniziato infatti a vendere sempre meno copie dopo la prima saga, ed è sempre rimasto il sospetto che l’autore fu costretto ad accelerare i tempi della chiusura. Cosa piuttosto strana per un manga così longevo (di solito sono i manga esordienti a venire tagliati se non hanno successo), ma dato che Kubo aveva tirato troppo la corda con una qualità così calata rispetto al passato non è da escludere come possibilità. Ad ogni modo, l’inserimento di così tanti personaggi e sottotrame all’interno del manga, si è ritorto contro all’autore che non è più riuscito a gestire tutto, arrivando a una conclusione che non rende minimamente giustizia al Bleach dei primi tempi.
I disegni sono sempre stati di alto livello, ma negli ultimi volumi si nota un calo soprattutto negli sfondi delle varie tavole, che a volte sembrano quasi inesistenti. I combattimenti per la prima metà risultano avvincenti ed emozionanti, con delle coreografie davvero spettacolari, per poi arenarsi in scontri banali e poco incisivi, in cui spesso si comprende già come andranno a finire.
Bleach è un manga che ha fatto la storia degli shonen, ma questo non lo salva per l’ingiustificabile calo qualitativo iniziato nella seconda saga e culminato nell’ultima, con un finale davvero insalvabile da qualsiasi punto di vista lo si guardi.
Un manga che ha fatto la storia degli shonen con una prima parte esplosiva, ma una seconda parte che ha continuato a decadere sempre più fino all'insalvabile conclusione.