Giornata Mondiale della Pallacanestro: le frasi più belle

Quando ero giovane, non volevo mai lasciare il campo fino a che le cose non andavano in modo esattamente corretto. Il mio sogno era quello di diventare un professionista.

Maledetti arbitri. Mi mancheranno meno di chiunque altro.

Ho molto da imparare e tanti anni davanti a me per farmi un nome e per vincere un titolo. Non devo aver fretta. Sento che attorno a me si è creata molta attenzione, mi piace, mi stimola, quando faccio un bel numero e la gente si esalta. È bello.

Quando ciò che fai sul campo fa sentire speciale anche l’ultimo spettatore laggiù in quindicesima fila, vuol dire che hai fatto bene il tuo lavoro.

Io, come Magic Johnson, come altri giocatori, ho fatto qualcosa per questo sport. Sì, posso dire che noi eravamo il basket.

Dare un pallone da basket a Magic Johnson è come dare un’arma a Hitler, una banda a Jesse James, un cavallo a Gengis Khan. Devastazione. Rovina.

Non si gioca contro l'avversario, si gioca contro il gioco del basket.

Se hai un figlio che è alto più di due metri, non tagliargli via la testa o le gambe. Compragli un letto più grande e spera che giochi a basket.

La pallacanestro è come una guerra in cui si sviluppano prima le armi offensive, poi ci vuole sempre un po' di tempo perché la difesa si organizzi.

Per i rimbalzi non esiste una tecnica. Bisogna solo prendere quella maledetta palla!

Un consiglio a un giovane giocatore di basket? Fai tutto quello che non ho fatto io e vedrai che andrà tutto bene.

Ciò che distingue un grande giocatore è la sua presenza. Quando va al campo, la sua presenza domina l’atmosfera.

Il fatto che io tiri i liberi con il 40% non è altro che il modo di dire di Dio che nessuno è perfetto.

Un buon basket inizia sempre con una buona difesa!

Un vincitore è solitamente colui che riconosce i suoi talenti naturali, lavora sodo per svilupparli in capacità, ed usa queste capacità per raggiungere i suoi obiettivi.

Posso accettare la sconfitta, ma non posso accettare di rinunciare a provarci.

Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati.

I limiti sono spesso soltanto delle illusioni.

Non importa quanta energia spendi per arrivare in fondo a una partita decisiva; quello che conta è ciò che ti rimane in corpo per vincerla.

La sua forza sta nell'abilità di unire la gente, nel mettere il bene del gruppo sempre davanti a quello del singolo.

Devi essere capace di porti al centro, di lasciar andare tutte le tue emozioni. Non dimenticare mai che giochi con l'anima proprio quanto con il corpo.

Non puoi vincere a meno che impari a perdere.

Qualche volta ho l'impressione che gli altri pensino che io sia un orologio svizzero. Spero di continuare a fare tic tac.

La pallacanestro è un gioco di attimi e di istinto legato all’attimo, non devi pensare molto, anzi: devi pensare decisamente poco.

So bene di essere nero, ma mi piacerebbe essere visto come persona, e questo è il desiderio di ognuno.

Ho molto da imparare e tanti anni davanti a me per farmi un nome e per vincere un titolo. Non devo aver fretta. Sento che attorno a me si è creata molta attenzione, mi piace, mi stimola, quando faccio un bel numero e la gente si esalta. È bello.

Non puoi avere paura del fallimento: è l’unico modo per avere successo.

Mi piacciono le critiche. Ti rendono forte.

Ogni volta che devo gestire una sconfitta, per me si tratta di un fallimento molto personale.

Non mi preoccupo mai del problema. Mi preoccupo della soluzione.

Per via della mia mole, sei costretto a guardarmi. Penso a me stesso come ad un monumento. Ma a volte mi piace sentirmi piccolo.

Tutto accade per una ragione. A conti fatti, quelli in pieno controllo del proprio destino sono destinati a compiere ciò che è giusto per sé stessi e per la propria famiglia.

Lo sport non è mai stato qualcosa che divide la gente, ma qualcosa che unisce.

Il fatto che io tiri i liberi con il 40% non è altro che il modo di dire di Dio che nessuno è perfetto.

Con la fede, con la voglia di vivere ogni handicap può essere sconfitto.

Tutti i ragazzi hanno bisogno di un piccolo aiuto, di una piccola speranza e di qualcuno che creda in loro.

Io spero semplicemente che i giovani giocatori imparino da quelli che sono venuti prima di loro, ma è normale presumere di essere il migliore; anzi, è parte di ciò che ci spinge a esserlo realmente, in ogni generazione.

La concentrazione e la determinazione mentale sono i margini di una vittoria.

L'unica cosa che penso della superstizione è che porta male essere indietro alla fine della partita.