Il libraio di Venezia: tra i libri e l'acqua alta

di Emanuela Brumana

Una storia vera, raccontata da chi l'ha vissuta in prima persona e romanzata con maestria.

Indice

Attratta dalla copertina e dal titolo, dopo la mia ultima scorribanda in libreria sono tornata a casa con Il libraio di Venezia.

Non conoscevo l'autore, confesso, ma dopo aver letto questo romanzo, penso che andrò in cerca di altri suoi titoli.

Il libraio di Venezia è una storia, come si usa dire, breve ma intensa. Che cattura e diventa intima in poche pagine e lascia dentro un sentimento di appartenenza per una delle città più iconiche del mondo.

Trama de Il libraio di Venezia

La nostra narratrice se ne sta alla finestra e ci racconta quel che vede. Leggere Il libraio di Venezia sembra un po' come guardare le splendide tavole dei libri di Richard Scarry, in cui si sbircia all'interno delle case, per le strade indaffarate e si lascia che i personaggi, semplicemente vivendo la loro quotidianità, ci raccontino una storia.

La narratrice, dicevamo, ci parla della libreria Moby Dick e del suo proprietario, Vittorio che da qualche tempo si è infatuato della giovane Sofia.

La loro storia però scorre sullo sfondo. La vera protagonista è Venezia, insieme ai suoi abitanti e l'antagonista non è un altro spasimante della bella Sofia, ma l'acqua alta, un disagio a cui i veneziani sono abituati, ma che improvvisamente muta. Si fa cattivo e crudele, come quelle regine che diventano streghe, e in una notte sommerge le città con impeto, entrando nei negozi, nelle case e nella Moby Dick.

Il libraio di Venezia: recensione

Questo libro è una chicca. Breve, scorrevole, ben scritto. La storia scorre via, incorniciata dai fatti realmente accaduti nel 2019, raccontati senza sensazionalismo o pietismo, ma anzi con grande realismo e, allo stesso tempo, lasciando emergere accanto alla tragedia, la spinta che ha portato Venezia a rinascere. Un libro insomma che smuove la voglia di fare, di rimboccarsi le maniche per non darla vinta al peggio.

La cosa che più mi ha colpito de Il libraio di Venezia è la scrittura, che narra con delicatezza e, quando si lascia andare a riflessioni e pensieri, mantiene quell'aura di semplicità che le permette di centrare il bersaglio. Ci sono diversi passaggi che ho sottolineato perché con estrema chiarezza mettono su carta pensieri speciali. E quando poi il narratore, anzi, la narratrice, torna a parlarci di Vittorio e Sofia ci sentiamo un po' più vicini a lei, alla sua finestra e quindi, di riflesso, anche ai personaggi.

Il libraio di Venezia si legge in poco tempo, ma lascia dentro la voglia di andare a visitare la Serenissima, di perdersi per le sue calli al di là dei luoghi da cartolina, per scovare quelle librerie che insieme costituiscono i tasselli del mosaico della Moby Dick.

Perché leggere Il libraio di Venezia

Per prima cosa, perché è un bel libro, ben scritto, che racconta dal punto di vista di chi l'ha vissuto, il dramma dell'acqua alta che, nel 2019, mise Venezia sott'acqua in un modo forse mai visto prima.

E poi perché, di Venezia fa innamorare e cancella quel luogo comune che dice: "Bella Venezia, ma non ci vivrei". Ecco, dopo aver letto il libro, viene eccome voglia di viverci (e di aprirci una libreria, ma questo a me succede ogni volta che leggo un romanzo in cui i protagonisti sono librai).

VOTO8.5 / 10

Una storia breve che racconta i giorni in cui l'acqua, nel 2019, si è presa Venezia. Non ci sono sensazionalismi, ma emerge l'amore di un veneziano per la sua città (e le sue librerie).