La finestra di Orfeo, perché leggere il manga dell'autrice di Lady Oscar

di Elisa Giudici

Ambientato nella tumultuosa Europa di fine '800, La finestra di Orfeo è l'opera più ambiziosa e viscerale di Riyoko Ikeda: una lettura densissima e a tratti dark, un manga cult che non teme il confronto con Lady Oscar, l'opera più celebre dell'autrice.

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Riyoko Ikeda è nota anche a chi non legge manga per Lady Oscar, la serie animata tratta dalla sua opera più celebre intitolata Le Rose di Versailles. Difficile dunque non fare confronti interni alla sua bibliografia, ma La finestra di Orfeo non teme il confronto con lo scomodo rivale. Anzi. Si dimostra un'opera artistica ancor più ambiziosa e complessa, dall'indubbia qualità letteraria.

Pubblico originariamente nel 1975, il manga vede una Riyoko Ikeda all'apice della sua evoluzione stilistica e narrativa. Il contesto è quello da lei prediletto delle storie drammatiche a sfondo storico ambientate in Europa, lo stile si fa ancor più tagliente e ricco di pathos rispetto ai volumi più tondi e gentili di Le rose di Versailles. Dopo quest'opera (considerata da Osamu Tezuka il pinnacolo della sua carriera, il sunto di una vita artistica lunga e ricchissima), Ikeda continuerà a disegnare e illustrare, a raccontare i grandi personaggi storici e i drammi umani. Prenderà però una via più radicale, e anche il suo stile subirà un'evoluzione più essenziale, divisiva tra i suoi lettori.

La finestra di Orfeo è il titolo in cui i tratti caratteristici del suo pennino e delle sue sceneggiature conoscono un equilibrio quasi impossibile, barocco. La sovrabbondanza di dettagli nelle tavole e d'intrighi tra personaggi è tale da sembrare sempre sul punto di sfuggire di mano alla sua creatrice, che invece padroneggia con grande abilità una storia romantica nel senso letterario del termine, in cui moti politici e passioni carnali s'intrecciano a un inganno che traccerà una lunghissima scia di sangue, destinata a cambiare per sempre la vita del protagonista Julius.

La trama di La finestra di Orfeo

Julius è un giovane appena trasferitosi con la madre a Ratisbona, in Germania, per frequentare il conservatorio musicale. È il figlio illegittimo di un ricco magnate industriale molto malato: quando l'uomo morirà, Julius erediterà tutto, lasciando le due figlie ancora nubili Annelotte e Maria Barbara senza un centesimo. L'atmosfera nella villa di famiglia è dunque tesissima.

Anche al conservatorio non mancano intrighi. Qui Julius conosce Isaak, uno studente borsista senza risorse ma di enorme talento. La coppia formerà una sorta di trio con Klaus, un violinista di talento che nasconde molti segreti, tra cui una fidanzata bellissima e molto determinata.

Al conservatorio tra gli studenti si tramanda una leggenda: quella della finestra di Orfeo, che affaccia da un'antica torre sulla strada sottostante. La storia vuole che la prima persona che si vedrà affacciandosi dalla stessa sarà l'amore della propria vita, ma il legame è destinato a finire tragicamente. Vari protagonisti del manga vi si affacceranno e dovranno fare i conti con il fato infausto vaticinato dalla finestra di Orfeo.

Sin dal primo volume comincerà ad allungarsi un'ombra di sangue sul giovanissimo Julius, disposto a tutto pur di assicurare un futuro alla madre, ma travolto da sentimenti che fatica a comprendere, data la sua giovanissima età.

La finestra di Orfeo: meglio la vecchia o la nuova edizione?

Il manga di Riyoko Ikeda è già stato pubblicato in Italia nel 2004, da Planet Manga. La vecchia edizione non è più in commercio, ma è reperibile con discreta continuità sul mercato dell'usato.

Da persona che possiede la vecchia edizione e ha avuto modo di raffrontarla alla nuova. A chi non possiede ancora il manga non posso che consigliare quest'ultima, a meno di forti limiti economici. Il lavoro fatto da J-Pop anche in questo caso è ineccepibile. Il primo volume del manga consta di 400 pagine (contenendo più pagine e capitoli della vecchia edizione) ed è proposto in un formato più grande del precedente, nel consueto 15x21 che J-Pop riserva a queste riedizioni di lusso dei grandi manga cult del passato (come per esempio Hanshin di Moto Hagio).

In questo caso specifico la differenza è evidente e tutta a favore della nuova edizione. La ricchezza del tratto di Riyoko Ikeda - dettagliatissimo nelle acconciature, nel vestiario e nel mobilio, negli sfondi e nelle architetture - risulta più leggibile, meno appesantita in questo formato, che è comunque più contenuto e meno dispersivo di un A4. Inoltre è la qualità stessa della stampa a essere nettamente superiore: il tratto della mangaka è più nitido e i neri più profondi, i dettagli più piccoli sono ben visibili, laddove l'edizione Planet Manga "mangiava via" parte dei dettagli. Nella vecchia stampa i neri non sono abbastanza intensi e la resa delle tavole originali non risulta dettagliata come lecito aspettarsi, rendendo talvolta difficile la lettura.

Personalmente non apprezzo troppo la grafica di copertina scelta da J-Pop con uno sfondo bianco un po' troppo minimal rispetto agli ori e alle texture ricchissime del manga. È un dettaglio a fronte di un'edizione che presenta anche le tavole originali a colori. Un altro dettaglio che avrei apprezzato ma purtroppo è mancante è un'introduzione o postfazione che possa dare al nuovo lettore una cornice dell'epoca storica in cui il titolo è stato realizzato, della sua importanza per la carriera dell'autrice e per lo scenario del manga storico.

Considerazioni finali

La finestra di Orfeo non è una lettura da farsi distrattamente. È un'opera ambiziosa, complessa, ricchissima di rimandi storici e culturali. Come nei grandi romanzi, ci troverete dalla mitologia classica alla musica europea, fino ai moti rivoluzionari d'inizio Novecento. Inoltre è un manga tutt'altro che sentimentale. Lo definirei passionale: gli amori bruciano le anime dei protagonisti e portano spesso ad esiti diabolici, luciferini, violentissimi. Se pensate che George R. R. Martin non risparmi i suoi protagonisti, Riyoko Ikeda vi dimostrerà di sapergli tenere testa.

Personalmente amo molto le sue atmosfere barocche e i ritratti psicologici che l'autrice fa dei personaggi. Con pochissime eccezioni, Ikeda ritrae persone rose dai sentimenti più negativi (l'avidità, la gelosia, il disprezzo classista, la vendetta, l'arrivismo sociale) e, nel caso del protagonista Julius, è particolarmente efficace nel mescolare l'ingenuità della sua età con l'attitudine machiavellica che la sua situazione lo induce a sviluppare.

VOTO8.5 / 10

Ripropone lo stile e gli stilemi narrativi dell'autrice di Lady Oscar, con una storia a sfondo storico e musicale ancor più ricca di pathos e dramma. La nuova edizione rende giustizia alle tavole.