Rocco Schiavone è l'ennesimo poliziotto dal passato oscuro e che si dimostra essere un segugio nelle indagini? Sì, ma non lasciatevi ingannare, è anche molto di più!
Rocco Schiavone, cinico e schivo, è il nuovo vicequestore di Aosta, ma non per sua scelta. Sono stati i suoi metodi poco ortodossi a causare il trasferimento dalla soleggiata Roma alla cupa città nel nord Italia, che faticherà ad apprezzare per lungo tempo. C’è da aspettarsi che una punizione così radicale lo porti a cambiare, ma certe idee e metodi d’azione fanno talmente parte di lui che, conducendo sempre e comunque a buoni risultati nelle indagini, sono ormai impossibili da sradicare. Proprio come la neve non riuscirà a convincerlo ad abbandonare il suo stile fatto di Clarks e loden.
Tra romanzi e racconti è impossibile non rimanere affascinati dal personaggio e dalle sue indagini, ecco perciò i migliori libri per conoscerlo.
Pista nera (2013)
Pista nera è il primo romanzo della serie di Rocco Schiavone. Già da quattro mesi è il vicequestore di Aosta dove, nell’incapacità di abituarsi e ambientarsi, la vita trascorre lenta e sempre uguale. Almeno fino a quando il corpo di un uomo seppellito nella neve non viene ritrovato dopo che un gatto delle nevi lo ha travolto. L’incidente appare subito per quello che è: un omicidio premeditato in tutti i suoi più piccoli dettagli. La vita di Rocco, le sue abitudini e i suoi affari “sporchi”, si intrecciano con le indagini e con la galleria di personaggi indimenticabili che popolano la questura di Aosta.
La costola di Adamo (2014)
Il secondo romanzo della serie mette Schiavone di fronte al suicidio di una donna che si è impiccata al lampadario della stanza da letto. Tutto in casa è in ordine, tranne la cucina, dove sembra sia passato un uragano. È questo elemento e tornare sempre in mente al vicequestore che, proprio perché non riesce a capirlo, si convince che si tratti piuttosto di un omicidio.
7-7-2007 (2016)
Prima di Aosta c’era Roma, prima di tutte le altre donne c’era Marina, prima della tristezza nera c’era la felicità più pura. Sette anni prima del suo trasferimento Rocco era una persona diversa ed è quest’uomo, a suo modo già ingarbugliato ma ancora fiducioso, ad essere il protagonista di questo romanzo che, partendo dalla morte di due ragazzi, delinea il momento in cui tutto è cambiato per sempre.
Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016)
Questo volume è la prima delle due antologie che raccolgono i racconti pubblicati prima separatamente sulle antologie che la casa editrice Sellerio dedica a festività o ad argomenti specifici (es. il capodanno o il calcio). In particolare questo primo volume ci mostra un Rocco diverso rispetto a quello che abbiamo imparato a conoscere nei romanzi, e rappresenta una sorta di antefatto. Infatti i racconti sono ambientati tutti a Roma nel periodo immediatamente precedente al trasferimento e sono quindi velati di malinconia ed incertezza, ma ci sono già anche tutti gli elementi che porterà con sé ad Aosta. Nel volume è presente poi L’accattone, il primissimo racconto ad introdurre Schiavone nel 2012.
L'anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018)
L’anello mancante è la seconda antologia di racconti con protagonista il vicequestore Schiavone, stavolta però tutte le indagini si svolgono ad Aosta. È anche questo un buon punto di partenza per conoscere il personaggio e lo stile dell’autore in quanto presenta alcuni dei casi più interessanti e particolari della serie: un cadavere senza nome rinvenuto sopra un’altra bara in una cappella al cimitero, una gita in montagna finita in tragedia, un’illecita partita di calcio e l’omicidio a stanza chiusa di un’eremita.
Chi è Rocco Schiavone? Tra la serie TV e i libri
Rocco Schiavone è tra i detective italiani più interessanti mai creati, complice anche l’interpretazione televisiva di Marco Giallini (non riuscirete mai ad immaginare il vicequestore con un altro volto o un’altra voce) nella serie tv che porta il suo nome trasmessa su Rai 2 a partire dal 2016. Schiavone nasce però nel 2012 sulla carta stampata dalla penna di Antonio Manzini, scrittore, ma anche attore, sceneggiatore e regista.
Complesso e profondo, ma anche estremamente ironico con le sue liste di rotture di coglioni e la classificazione animale degli esseri umani, il personaggio di Rocco si inserisce nello stereotipo del bravo poliziotto dal passato oscuro, con una vita incasinata a causa di un evento con cui continua fare i conti ogni giorno, muovendosi nel lavoro così come nella vita su una sottilissima linea che divide la legalità dall’illegalità. Agisce poi in un’Aosta che sembra uscita da un thriller nordico, eppure riesce ad aggiungere qualcosa di completamente nuovo e originale allo stereotipo, rendendo la sua serie un’opera al contempo italiana ma dal respiro internazionale.
Ci sono poi i casi, spesso intricati e apparentemente semplici, ma che nascono dietro ecosistemi criminali difficili da smantellare e che mettono a nudo la parte più oscura dell’umanità. Rocco però non avrebbe la stessa forza che ha senza gli amici che gli gravitano intorno da una vita, come l'orso Sebastiano, o la squadra con cui deve lavorare, una vera e propria galleria di casi umani, tra chi è nato e sa che morirà ad Aosta e chi invece sembra trovarsi lì per non averlo in mezzo da altre parti. Non è solo il caso dei fantozziani agenti D’Intino e Deruda, ma anche del procuratore Baldi con tutti i suoi tic legati alla foto della moglie sulla sua scrivania.