Io e Mr. Wilder è un libro che lascia in sospeso il giudizio: ben scritto, come tutti quelli di Coe, tiene però a distanza il lettore, che non riesce ad affezionarsi ai personaggi, se non condivide con lo scrittore la passione per il cinema del passato.
Avevo letto di questo libro di Jonathan Coe. Non mi perdo una sua nuova uscita da quando lessi, anni fa, La casa del sonno.
Io e Mr. Wilder, però, mi lasciava perplessa, ma alla fine ho ceduto. Ho letto il libro, che però mi ha tristemente confermato le impressioni iniziali.
Trama di Io e Mr. Wilder
Dopo aver accompagnato una delle sue due figlie all'aeroporto, Calista torna con la mente a un'esperienza che le ha cambiato la vita e si perde nei ricordi del viaggio in America fatto in gioventù. Rievoca l'incontro con una compagna di viaggio, una cena improbabile con un famoso regista e da lì, il suo ingresso sul set di Fedora di Mr. Wilder e la svolta data alla sua carriera e alla sua vita.
All'oggi di Calista si alterna il suo ieri, e così prende vita un racconto sul cinema degli anni Settanta, sui mostri sacri che rimangono fedeli al loro modo di stare dietro la cinepresa e su tutto quello che significa girare un film.
Conosciamo così Mr. Wilder, il suo carattere imprevedibile, le sue storie buffe e le sue riflessioni profonde, l'ossessione per Fedora, un film che porterà a termine ma che in qualche modo renderà evidente il declino della sua popolarità tra il pubblico.
Io e Mr. Wilder: la recensione
Mi è difficile parlare di questo libro. Per due motivi soprattutto. Il primo è che trovo la scrittura di Coe sempre sul pezzo, sempre in grado di evocare mondi e catapultartici dentro. In Io e Mr Wilder non fa eccezione. Coe potrebbe scrivere della cosa più noiosa al mondo rendendola non solo accattivante, ma anche densa di significato, lucida, a fuoco. Anche in Io e Mr. Wilder, Coe si diverte a cambiare le forme narrative, passando dal ricordo narrato al copione di sceneggiatura, dimostrando come sempre di essere abile qualsiasi sia la tipologia di scrittura. Quindi sì, Io e Mr. Wilder è un libro ben scritto. Arriviamo però al secondo motivo che mi rende difficile parlare di Io e Mr. Wilder, cioè che, lacuna mia, come Calista conoscevo ben poco il regista e la sua opera. Mi sono trovata così catapultata dentro un elogio, una confessione di stima senza conoscere con la stessa profonda passione dello scrittore l'oggetto di tanta ammirazione.
Aprendo il libro, Calista e la sua famiglia mi hanno immediatamente conquistata, perché Coe riesce sempre a renderti familiari e vicini i suoi personaggi, con le loro debolezze, gli scleri e le paure. Poi però l'occhio di bue si sposta nel passato e Calista non è che un espediente per parlare di Wilder, dei suoi film, delle riprese di Fedora e allora quell'empatia si spezza. Persino le avventure amorose di Calista sembrano essere fini a se stesse, senza forza.
Così, da lettrice, ho proseguito sbocconcellando le pagine, una manciata al giorno, perché quel legame che avevo avvertito con la protagonista si era in qualche modo arenato.
Sono comunque arrivata alla fine del libro, che ho trovato emozionante nelle sue ultime pagine, quando non solo il libro, ma anche le riprese di Fedora volgono al termine. La scena del brie che dà il titolo al pezzo è geniale nella sua semplicità e il messaggio di Wilder a Calista riecheggia nella chiusura del libro.
Eppure, il Coe de La pioggia prima che cada, il Coe de La banda dei brocchi o, se vogliamo, il più contemporaneo Coe di Middle England io qui non l'ho trovato. Forse perché questa era una storia che ha voluto raccontare non nella posizione di narratore coinvolto personalmente dai fatti del libro, ma nei panni di un appassionato di cinema che vuole lasciare il suo omaggio a un grande. Forse perché le vicende narrate sono lontane da quell'Inghilterra di cui parla così bene. Non so il reale motivo, so che ho letto Io e Mr. Wilder come sarei potuta andare a un incontro con un vecchio amico con cui non ho ormai più nulla in comune: con il cuore pieno di nostalgia, con la fedeltà per quel che c'è stato, ma anche sentendo a ogni parola il peso della distanza che si è venuta a creare.
Perché leggere Io e Mr. Wilder
Perché, se siete amanti del cinema è un romanzo denso di nozioni come fosse un saggio, ma con il plus di essere stato scritto da Jonathan Coe.
Perché Coe è comunque sempre Coe, e leggere una bella scrittura è sempre fonte di piacere.
Perché se amate i personaggi che si incamminano sul viale del tramonto, consci del loro smalto perduto ma determinati a dare tutto quello che possono dare, troverete Mr. Wilder irresistibile.
Un libro come sempre ben scritto, ma debole dal punto di vista emotivo. Una lettura ricca di aneddoti sul mondo del cinema, ma poco coinvolgente per chi non conosce i film e i registi citati.