Le 50 frasi più belle della storia del calcio

Il mio allenatore al Napoli, Alberto Bigon, una volta ha detto di aver bisogno di undici giocatori che corressero. Allora gli ho spiegato che non poteva contare su di me, io non avevo mai corso in vita mia.

Se io fossi nato brutto, non avreste mai sentito parlare di Pelé.

Il vostro amore mi rende forte, il vostro odio mi rende invincibile.

Mi sono picchiato con talmente tanti giocatori che non so a chi dare la mano prima di ogni partita.

Date a un uomo, una donna che ami il calcio e lui sarà felice per tutta la vita.

Quando compri me stai acquistando una Ferrari. Se guidi una Ferrari metti la benzina migliore nel serbatoio, imbocchi l'autostrada e dai gas.

Non sono mai stato molto bravo a scuola. Mi piaceva solo la ricreazione e odiavo stare seduto al banco. Guardavo di continuo fuori dalla finestra, controllando l'orologio e pensando a me con il pallone fra i piedi.

Io non gioco contro una squadra in particolare. Io gioco per battermi contro l'idea di perdere.

Nel 1969 ho rinunciato ad alcol e donne. Sono stati i venti minuti più brutti della mia vita.

M'interessa di più essere una buona persona che essere il miglior giocatore del mondo.

Non sono religioso. In Spagna tutti i 22 giocatori in campio si fanno il segno della croce prima della partita. Se funzionasse, tutte le gare finirebbero con un pareggio.

Se non avessi fatto il calciatore, sarei ancora vergine.

Se indossassi un vestito bianco a un matrimonio e arrivasse un pallone infangato, lo stopperei di petto senza pensarci.

Guardare il calcio è come vedere sesso. Non è male, ma è meglio praticarlo.

Ovunque andrete nel mondo ci saranno tre icone che tutti conoscono: Gesù, Pelè e la Coca-Cola.

Quando giocavo per me c'erano solo nemici. Odiavo tutti. Li vedevo come persone da far soffrire. Nel tunnel non guardavo mai in faccia nessuno. Per me esisteva solo la partita.

Quando avevo 17 anni Wenger mi chiamò per fare un provino all'Arsenal. Gli risposi: "Zlatan non fa provini".

Ho iniziato a giocare semplice perché avevo paura di tutte le minacce che subivo. In campo c'erano solo 3 telecamere e non tutto veniva ripreso. Mi insultavano, mi sputavano addosso. A volte volevano uccidermi perché li driblavo. Ero solo un bambino e avevo paura.

Gli italiani non possono batterci, ma noi sicuramente possiamo perdere con loro.

Se compro una Fiat Uno leggo uno come me dovrebbe andare in Ferrari. Se allora compro una Ferrari, leggo che dovrei tenere i piedi per terra. Se sorrido non sono serio. Se non sorrido sono un riccone viziato.

È sempre meglio far correre la palla. Lei non suda.

Tutto ciò che ho imparato dalla vita, l'ho imparato con il pallone fra i piedi.

Se il calcio è una droga, allora morirò di overdose.

Quando inizi a tifare una squadra, non lo fai per i trofei o per i giocatori o per la sua storia. Tu la tifi perché hai trovato te stesso lì. Un posto a cui appartenere.

Sono andato a sinistra e lui è venuto a marcarmi a sinistra. Sono andato a destra e lo ha fatto anche lui. Poi ho sterzato ancora a sinistra e lui è andato a prendersi un Hot Dog.

Nel calcio il risultato è solo un impostore. Puoi lavorare benissimo e non vincere. C'è qualcosa di più grande della vittoria. L'eredità che lasci.

Diventare una persona buona è come essere un portiere. Non importa quanti gol salverai, alcune persone ricorderanno solo i tuoi errori.

Quando starò per morire non portatemi all'ospedale. Portatemi ad Anfield. Io sono nato lì ed è lì che voglio morire.

Tecnica non vuol dire saper fare 1000 palleggi. Chiunque può farlo con l'allenamento e poi puoi lavorare al circo. Tecnica è passare la palla con un tocco, con velocità, sul piede giusto del compagno.

Mi spaventa il mio quartiere di Fuerte Apache, non certo il Barnabeu. Nel calcio non esiste la paura ma nel mio quartiere sì. Lì si comprende quella vera.

Per tutta la mia carriera ho avuto una grande capacità: ho sempre convinto l'allenatore a far correre i compagni per me.

Non sento la pressione, me ne sbatto. Il pomeriggio del 9 Luglio a Berlino, ho dormito. Poi ho giocato alla Playstation. La sera ho vinto il Mondiale.

Avevo una casa vicino al mare. Per andare in spiaggia dovevo passare davanti ad un bar. Non ho mai visto il mare.

Gli attaccanti vincono le partite, i difensori vincono i campionati.

Il calcio è la cosa più importante delle cose non importanti.

Non dico di essere il migliore al mondo. Solo credo non esista nessuno meglio di me.

Il calcio è l'unica religione che non ha atei.

Rigore è quando arbitro fischia.

Ci sono giocatori che vanno verso il pallone, quasi tutti. E ci sono palloni che vanno verso i giocatori. Succede solo ai più bravi.

Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e alla fine la Germania vince.

Io sono il migliore. Dopo di me.

Il calcio è fatto di cervello, non solo di tecnica o qualità.

Non abbiamo un centravanti perché il nostro centravanti è lo spazio.

Se non fosse per il calcio non uscirei mai di casa. Ho abbastanza jeans per 20 anni. Perchè dovrei andare in giro per negozi?

Molti la chiamano Inter, io preferisco chiamarla Internazionale: un nome, un obiettivo.

Lo Monaco? Io conosco il monaco del Tibet, il Principato di Monaco, il Gran Prix di Monaco. Non ne conosco altri. Se questo Lo Monaco vuole essere conosciuto mi devi pagare tanto.

Preferisco perdere una partita 6-0 che sei partite per 1-0-

Corrono dietro al pallone. Chi arriva prima è l'astro. Chi arriva secondo non è nessuno. È uguale all'ultimo; ma attenzione, se l'astro perde il pallone avrà corso per il nemico.

Ronaldinho è tornato alle 4 stanotte? Si vede che non si stava divertendo perché gli avevo dato il permesso fino alle 5.

Penso che un giocatore italiano meriti di giocare in nazionale, mentre chi non è nato in Italia, anche se ha dei parenti, credo non lo meriti. È la mia opinione.

In Italia nessuno ha mai chiesto lo spettacolo, e quindi non c'è. Abbiamo quello che la gente vuole. Contano solo i risultati. A livello di spettacolo siamo indietro e quindi dobbiamo cercare di capire che è importante lavorare per l'immediato, ma anche in prospettiva futura, puntando sempre più sui nostri giovani.