Fëdor Dostoevskij: le frasi più belle dello scrittore russo

di Elisabetta Rossi

Fëdor Dostoevskij è considerato uno dei più importanti scrittori russi. Nell'articolo abbiamo raccolto le migliori frasi tratte dalle sue opere.

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Fëdor Dostoevskij, scrittore e filosofo russo, viene considerato uno dei maggiori e più incisivi romanzieri della storia. Le sue opere, diventate celebri in tutto il mondo, sono caratterizzate da personaggi dall’alta moralità e da altri che possono essere definiti ribelli, ovvero in netto contrasto con i principi conservatori della fede e della tradizione russa.

Dalla vita difficile, prima di raggiungere il successo, Dostoevskij ha dovuto attraversare momenti dolorosi, tra i quali una lunga prigionia e una condanna a morte, evitata all’ultimo. Eventi che hanno segnato profondamente la sua personalità e che si ritrovano raccontati nei suoi romanzi. Ad esempio due capitoli di Delitto e Castigo sono ambientati in una fortezza facilmente identificabile in quella di Omsk, dove è stato rinchiuso.

Dostoevskij frasi

Per ricordare la figura di questo amato scrittore russo, abbiamo raccolto nell’articolo le frasi Dostoevskij più belle e significative di sempre. Eccole qui, tutte per voi!

Le notti bianche Dostoevskij frasi

Le notti bianche è un racconto pubblicato da Dostoevskij nel 1848. La storia racconta dell’incontro tra un sognatore e una ragazza. I due si confrontano sulla propria vita, si raccontano i reciproci pensieri e le vicissitudini interiori per poi non rivedersi più.

L’idiota Dostoevskij frasi

L’idiota è considerato un autentico capolavoro della letteratura russa, dove l’autore narra la storia di un uomo buono, una sorta di nuovo Gesù. Il romanzo ha avuto diverse trasposizioni teatrali, televisive e cinematografiche. Qui di seguito abbiamo inserito le frasi più belle dell’opera.

Il giocatore Dostoevskij frasi

Il giocatore è un’altra grande opera di Dostoevskij, sebbene sia stata scritta più per necessità che per un’autentica ispirazione. Come suggerisce lo stesso titolo, in questo romanzo lo scrittore racconta tutte le varie sfaccettare del gioco d’azzardo attraverso vari tipi di giocatori che appartengono a nazionalità diverse. In questa sezione abbiamo inserito le frasi più interessanti del libro.

Biografia Dostoevskij

Fëdor Dostoevskij nasce a Mosca nel 1821 da un medico militare e da una donna figlia di importanti commercianti russi. Il padre autoritario e severo lo indirizza agli studi di ingegneria militare, ai quali il figlio adempie di malavoglia perché l’interesse per la letteratura è già vivo dentro di lui.

Perde la madre in giovane età a causa della tisi e poi il padre, probabilmente ucciso dai contadini che lavoravano per lui tra soprusi e maltrattamenti. A seguito di quest’ennesimo tragico evento, Fëdor Dostoevskij inizia ad avere attacchi epilettici che lo accompagneranno per il resto della sua vita. Riesce comunque a diplomarsi nel 1843 ma l’anno dopo decide di lasciare il servizio militare per lavorare al suo primo libro, Povera gente, pubblicato nel 1846.

Il 1849 è un anno drammatico per lo scrittore. Viene infatti arrestato con l’accusa di aver preso parte a una società segreta. Condannato a morte, è poi salvato dallo zar Nicola I che trasforma la pena in lavori forzati. Liberato nel 1859, si stabilisce a Tver’ e inizia a lavorare al libro Memorie dalla casa dei morti. Nel 1866 procede alla pubblicazione a puntate del romanzo Delitto e Castigo. In quest’occasione conosce la stenografa Anna Grigor'evna Snitkina, dalla quale avrà due figlie, Sonja, che muore tre mesi dopo la nascita, e Ljubov'.

La sua attività letteraria rimane a lungo molto intensa, tanto che nel 1870 comincia a scrivere I Demoni e a partire dal 1873 pubblica Diario di uno scrittore, una serie di articoli che affrontano tematiche di attualità. Nel 1879 le sue condizioni di salute peggiorano e infatti la stesura del suo ultimo romanzo, I fratelli Karamazov, procede a rilento, caratterizzata da lunghe pause. Riesce comunque a portarlo a termine prima della morte sopraggiunta il 28 Gennaio 1881 a San Pietroburgo.

Pensiero di Dostoevskij

Una delle caratteristiche più evidenti dei romanzi di Dostoevskij è l’assenza di un solo protagonista principale. Piuttosto nelle sue opere sono presenti vari personaggi nelle cui vicende vengono incarnate le storture della società. Abbiamo così l’isolamento sociale, l’ipocrisia delle convenzioni della società del tempo, la sanità mentale e la malattia, la fede e l’ateismo. Insomma le sue storie ruotano intorno allo scontro tra ideologie differenti e contrapposte.

Dostoevskij non esprime alcun giudizio sui suoi personaggi, cerca di restare al di fuori della storia, limitandosi a narrare quanto accade e a porre il lettore nella condizione di conoscere i travagli interori dei suoi uomini e delle sue donne. Lui ha posto in evidenza, per la prima volta, la crisi dell’uomo contemporaneo, privo di qualsiasi certezza e senza alcun punto di riferimento per definire la propria moralità. L’umanità di Fëdor Dostoevskij è violenta, sadica, immorale e tende a prevaricare i più deboli. L’unico modo di risolvere, almeno in parte, la situazione è affidarsi alla fede, a Cristo.