François de La Rochefoucauld: le massime più belle da condividere

di Elisabetta Rossi

François de La Rochefoucauld è uno dei più noti e amati autori di massime francesi. Nell'articolo abbiamo raccolto le sue frasi più interessanti.

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François de La Rochefoucauld è uno dei più celebri e acclamati scrittori di massime francesi. Le origini nobili della sua famiglia, gli hanno consentito di frequentare l’ambiente di corte e di ricevere un’ottima educazione scolastica.

La sua opera d’esordio è Memorie in cui narra le varie vicende della Reggenza con quel piglio pessimista che si ritroverà nel suo libro più importante, il famoso Riflessioni o sentenze e massime morali, uscito nel 1665. Il successo è immediato e porterà l’autore ad essere acclamato e amato dagli intellettuali e artisti dell’epoca. Il testo contiene 504 massime precedute da una premessa scritta dall’editore che in realtà è l’autore stesso. Una tendenza molto in voga in quel periodo. Alcune massime sono state pubblicate postume e ritrovate in manoscritti ed epistole.

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Per ricordare François de La Rochefoucauld abbiamo raccolto qui di seguito le sue citazioni più interessanti.

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François de La Rochefoucauld è uno dei più noti scrittori di massime francesi. In questa sezione abbiamo inserito le sue frasi più famose.

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Biografia François de La Rochefoucauld

François de La Rochefoucauld nasce a Rue des Petits Champs da una famiglia nobile e molto in vista. All’età di appena 16 anni entra nella corte del Re e prende parte a svariati intrighi e pericolose avventure che lo portano a scontare una settimana di carcere alla Bastiglia.

Nel corso degli anni si rende anche protagonista di complotti ai danni del cardinale Richelieu e del cardinale Mazarino. Dopo essere stato esiliato, decide di abbandonare ogni impegno politico e di concentrarsi solo sulla vita mondana.

A 15 anni sposa Andrée de Vivonne dalla quale ha otto figli. Nel 1656 frequenta assiduamente il salotto di Madame de Sablé a Parigi, che gli ispirerà la sua opera più celebre, Riflessioni o sentenze e massime morali. In seguito, trova una nuova musa ispiratrice in Madame de La Fayette, una scrittrice e biografa francese. Dopo essersi ammalato gravemente, muore nel marzo del 1680.