Walt Whitman: le citazioni più belle del padre della poesia americana

Cogli la rosa quando è il momento, ché il tempo lo sai che vola e lo stesso fiore che oggi sboccia domani appassirà.

Tieni il viso rivolto sempre verso il sole e le ombre cadranno dietro di te.

Se tardi a trovarmi, insisti. Se non ci sono in nessun posto, cerca in un altro, perché io sono seduto da una qualche parte, ad aspettare te.

Dammi odoroso all’alba un giardino di fiori bellissimi dove io possa camminare indisturbato.

Per me il mare è un continuo miracolo. I pesci che nuotano – le rocce – il moto delle onde – le navi, con gli uomini a bordo. Che miracoli più sorprendenti ci possono essere?

Io non chiedo al ferito come si senta, io divento il ferito.

Devo aspettare, perché t'incontrerò di nuovo, non ho dubbi. Devo vedere come non perderti più.

Eravamo insieme, tutto il resto l'ho scordato.

Fra i rumori della folla ce ne stiamo noi due, felici di essere insieme, parlando poco, forse nemmeno una parola.

Non ho alcun dubbio di aver meritato i miei nemici, ma non sono sicuro di aver meritato i miei amici.

Spingi lo sguardo il più lontano che puoi, oltre quello è lo spazio illimitato, conta più alto che puoi, oltre quello vi è il tempo infinito.

Vi svelerò che i migliori soggetti letterari sono individualisti, lasciano uscire ciò che hanno dentro di loro, si danno una scossa completa e libero sfogo. Ciò è vero, specialmente in America, dove il pensiero non è ostacolato e gli uomini sono liberi.

Per quanto mi riguarda io non credo ad altro che ai miracoli.

Niente resiste tranne le qualità della persona.

Lascia che l'anima rimanga fiera e composta di fronte ad un milione di universi.

Tutte le colpe possono venir perdonate a colui che ha un perfetto candore.

Ho visto più di una brava persona finire sottoterra.

Cosa esprimete nei vostri occhi? Assai di più, mi sembra, di tutti i libri che ho letto in vita mia.

Il più piccolo germoglio mostra che in realtà non esiste la morte, E se mai è esistita, portava alla vita.

La semplicità è la gloria dell'espressione.

Io canto l'individuo, la singola persona, al tempo stesso canto la Democrazia, la massa. L'organismo, da capo a piedi, canto, la semplice fisionomia, il cervello da soli non sono degni della Musa: la Forma integrale ne è ben più degna, e la Femmina canto parimenti che il Maschio.

Mi lascio in eredità alla terra, per rinascere nell'erba che amo, se ancora mi vuoi, cercami sotto i tuoi piedi...

Chiara e dolce è l’anima mia, e chiaro e dolce è tutto ciò che non è l’anima mia.

Con passo fermo e costante avanzano, e mai non si fermano, successioni di uomini, Americani, cento milioni, una generazione recita la sua parte e scompare, un'altra generazione recita la sua parte e a sua volta scompare, con facce volte di fianco, o all'indietro, verso me, per ascoltare con sguardi retrospettivi puntati su di me.

Non ti chiedo chi sei, è cosa di nessuna importanza per me, non puoi fare nulla, né essere nulla, se non ciò che io racchiudo in te.

Io vedo i marinai del mondo, alcuni stanno superando un mare in tempesta, altri alle vedette montano di guardia di notte, alcuni vanno alla deriva senza scampo, altri hanno malattie contagiose.

Questo minuto che mi arriva dai decilioni di minuti passati, non c’è niente di meglio di questo minuto, adesso.

Separato da ciò che tira e trascina sta ciò che io sono, e sta divertito, compiaciuto, compassionevole, pigro, unitario.

Guarda la luna che sorge, su dall'est la rotonda luna argentea, bella sui tetti, sinistra, fantomatica luna, luna silente, immensa.

A piedi e con cuore leggero m'avvio per la libera strada, in piena salute e fiducia, il mondo offertomi innanzi, il lungo sentiero marrone pronto a condurmi ovunque voglia.

Sole sfacciato, non ho bisogno del tuo calore, torna a coricarti! La tua luce è solo in superficie, io forzo le superfici e anche le profondità.

Pieno di tutto ciò che è rozzo, e pieno di tutto ciò che è raffinato.

Io celebro me stesso, io canto me stesso, e ciò che io suppongo devi anche tu supporlo perché ogni atomo che mi appartiene è come appartenesse anche a te.

Abbagliante, tremenda, con che rapidità m'ucciderebbe un'alba, se io non potessi ora e sempre irraggiare un'alba da me. Noi pure sorgiamo, abbaglianti e tremendi come il sole, e fondiamo la nostra aurora, o anima mia, nella calma frescura dell'alba.

Credo che il lavoro dell’erba non sia da meno di quello delle stelle nel loro cammino.

Tutto ritorna, fluido, affettuoso, casto, maturo, mentre passiamo veloci uno vicino all'altro.

E ho sognato che lo scopo, l'essenza della vita conosciuta, che passa, consiste nel formare e determinare la nostra personalità per la vita ignota, che è eterna.

L’impronta del mio piede per terra sprigiona centinaia di affetti, che si fanno beffe di ogni mio sforzo di riferirli.

Per far crescere dentro di me quel che ascolto, per lasciare che i suoni mi portino il loro contributo.

Il corpo d'una donna all'incanto, anche lei non è solo lei, ma la bulicante madre di madri, ed è feconda di quelli che cresceranno e saranno i compagni delle madri.