Poesie d'amore: le più belle ed emozionanti di sempre
di Elisabetta RossiLe poesie d'amore hanno arricchito la nostra letteratura con parole piene di sentimento. Nel nostro articolo vi raccontiamo le più belle.
L'amore è uno dei temi più celebri e affrontati dagli autori di ogni tempo. Dal passato più remoto fino ad arrivare all'epoca contemporanea, abbiamo innumerevoli esempi di opere poetiche nelle quali si parla di questo sentimento così forte e travolgente da arrivare a sconvolgere la mente delle persone. A cambiare le loro vite e a influenzare il loro modo di agire.
Pensiamo ad esempio all'Orlando Furioso dell'Ariosto in cui il protagonista perde il senno quando comprende di non essere ricambiato dall'amore della sua vita, Angelica, innamorata di Medoro, un giovane saraceno. Indimenticabile questo passaggio dove viene spiegata la follia di Orlando scatenata dal suo immenso dolore:
Quel letto, quella casa, quel pastore
immantinente in tant’odio gli casca,
che, senza aspettar luna, o che l’albòre
che va dinanzi al nuovo giorno, nasca,
piglia l’arme e il destrier, et esce fuore
per mezzo il bosco alla più oscura frasca;
e quando poi gli è aviso d’esser solo,
con gridi et urli apre le porte al duolo.
Di pianger mai, mai di gridar non resta;
né la notte né ‘l dì si dà mai pace.Fugge cittadi e borghi, e alla foresta
sul terren duro al discoperto giace.
Di sé si meraviglia ch’abbia in testa
Una fontana d’acqua sì vivace,
e come sospirar possa mai tanto;
e spesso dice a sé così nel pianto: […]
-Non son, non sono io quel che paio in viso;
Quel c’era Orlando, è morto, et è sotterra;
la sua donna ingratissima l’ha ucciso:
sì, mancando di sé, gli ha fatto guerra.
Anche la poesia di Petrarca è caratterizzata da un personaggio femminile, Laura, che l’autore racconta di aver incontrato per la prima volta nell’aprile del 1327 e di essersene innamorato da subito, un autentico colpo di fulmine che lo porta a renderla il fulcro della maggioranza delle liriche contenute nel suo Canzoniere.
Ricordiamo in tal senso il sonetto XC (90) dove celebra la bellezza della donna e giustifica l’amore che nutre verso di lei.
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
che ’n mille dolci nodi gli avolgea,
e ’l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;e ’l viso di pietosi color’ farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i’ che l’esca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di sùbito arsi?Non era l’andar suo cosa mortale,
ma d’angelica forma; e le parole
sonavan altro che, pur voce umana;
uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch’i’ vidi: e se non fosse or tale,
piagha per allentar d’arco non sana.
Esempi di poesie d’amore li abbiamo anche in tempi più recenti, basti pensare a Pablo Neruda, a Jacques Prévert e ad Alda Merini. Anche Cesare Pavese ci ha regalato liriche sentimentali dal grande impatto emotivo.
Indubbiamente il filo conduttore delle poesie d’amore è quello di essere per alcuni una confessione del proprio innamoramento, per altri un modo di cementificare quest’emozione e di trasmettere all’altro tutta la sua forza, per altri ancora sono un mezzo per esorcizzare il dolore di non essere ricambiati o di aver perduto chi si ama. In quest’ultimo caso scrivere ha un effetto catartico, liberatorio. Insomma ogni poeta ha cercato di spiegare l’amore secondo il suo personale punto di vista, raccontando le proprie esperienze di vita.
Poesie d’amore
Le emozioni nascoste nel cuore spesso non si riescono ad esprimere per imbarazzo o eccessiva timidezza. I poeti giungono allora in nostro soccorso, regalandoci poesie d'amore di grande levatura che a distanza di tempo non hanno perduto il potere di coinvolgere il lettore e di fargli tremare le gambe. Esse diventano la nostra voce.
Tra queste abbiamo una lirica romantica di Cesare Pavese, che è stato oltre che scrittore, un apprezzato poeta. I versi presentati qui di seguito trasmettono travolgenti fremiti sentimentali:
Ti amo, bambina,
di una febbre sensuale
che mi rugge nel sangue
quando dal primo bacio,
carezzevole sulla guancia fresca,
ti passo sulle labbra,
le serro nelle mie
e ti lambisco la lingua
umida di amore,
libidinosamente,
e scontro i denti forti
nitidi dei miei denti,
e tutti e due mordiamo,
suggiamo senza posa
e una mia mano timida
dalla tua gola fresca
ti scivola sul petto
e si contragge e stringe sopra un seno,
piccolo, cedevole,
molle di amore
come la sua bocca è bagnata.O quando lontano da te
dinanzi al tuo ritratto
mi struggo a contemplare
dove di tra lo scialle
il tuo corpo è nascosto,
ma s’indovina nitido
e in basso tra le frange,
appaiono accavallate
le belle gambe nervose,
ma molli come i seni,
e le lunghe fila nere s’indugiano
in perfide ambagi
sulle ginocchia
sulle cosce strette
che mai mai amerò.E questo è pure quell’amore triste
-Ma oh come lontano
in questa sera trepidante di speranza –
che si perdeva in sogno a contemplare
i tuoi capelli lievi,
il tuo viso distrutto
dal segreto soffrire,
i tuoi grandi occhi spalancati
vigili sul dolore
-ma come tutto questo è stanco e pallido!-Mi tenta in questa sera
una gioia più forte,
una speranza più ardente,
che mi freme nel cuore
al pensiero sensuale di te.Eppure tu eri bella
in quel sogno lontano,
in quell’ardore triste,
e ancora mi riafferri,
tentatrice, così.Oh potere divino
di confondere in te
le due gioie diverse
e lambirti d’amore
in un’oscurità piena di luce,
che mi lasci negli occhi
il tuo sogno e il tuo pianto,
ma mi bruci e mi scuota le membra
sussultanti,
strette contro le tue membra
frementi,
in un delirio d’anima e di sangue.Questo, bambina,
non ti fa paura?
Catullo, uno dei più importanti poeti latini, ha scritto invece liriche dedicate alla donna da lui amata, Lesbia, dietro il cui nome probabilmente si cela quello di Clodia Pulcra. Il loro è stato un rapporto difficile, fatto di litigi, separazioni e riavvicinamenti.
Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,
e ogni mormorio perfido dei vecchi
valga per noi la più vile moneta.Il giorno può morire e poi risorgere,
ma quando muore il nostro breve giorno,
una notte infinita dormiremo.Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.E quando poi saranno mille e mille,
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto.
Anche William Shakespeare ci ha deliziato con splendide poesie d’amore come il Sonetto 18.
Posso paragonarti a un giorno d’estate?
Tu sei più amabile e più tranquillo.Venti forti scuotono i teneri germogli di Maggio,
E il corso dell’estate ha fin troppo presto una fine.Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo,
E spesso la sua pelle dorata s’oscura;Ed ogni cosa bella la bellezza talora declina,
spogliata per caso o per il mutevole corso della natura.Ma la tua eterna estate non dovrà svanire,
né perder la bellezza che possiedi,
né dovrà la morte farsi vanto che tu vaghi nella sua ombra,Quando in eterni versi al tempo tu crescerai:
Finché uomini respireranno o occhi potran vedere,
Queste parole vivranno, e daranno vita a te.
Un’altra bella lirica è quella di Jacques Prévert, Baciami, in cui viene narrato l’incontro tra due giovani innamorati, bramosi l’uno dell’altra.
In un quartiere della ville Lumiére
dove fa sempre buio e manca l’aria
e d’inverno come d’estate è sempre inverno
lei era sulle scale
lui accanto a lei e lei accanto a lui
faceva notte
c’era un odore di zolfo
perché nel pomeriggio avevano ucciso le cimici
e lei gli diceva
“È buio qui
manca l’aria”E d’inverno come d’estate è sempre inverno
il sole del buon Dio non brilla da noi
ha fin troppo lavoro nei quartieri ricchi.
“Stringimi tra le braccia
baciami
baciami a lungo
baciami
più tardi sarà troppo tardi
la nostra vita è ora
qui si crepa di tutto
dal caldo e dal freddo
si gela si soffoca
manca l’aria.Se tu smettessi di baciarmi
credo che morirei soffocata.
Hai quindici anni ne ho quindici anch’io
in due ne abbiamo trenta
a trent’anni non si è più ragazzi
abbiamo l’età per lavorare
avremo pure diritto di baciarci.
Più tardi sarà troppo tardi
la nostra vita è ora
baciami!”
Mario Luzi, poeta, drammaturgo e critico letterario, ha composto invece Non andartene, una poesia d’amore dove un uomo prega l’amata di restare con lui.
Non andartene,
non lasciare
l’eclisse di te
nella mia stanza.Chi ti cerca è il sole,
non ha pietà della tua assenza
il sole, ti trova anche nei luoghi
casuali
dove sei passata,
nei posti che hai lasciato
e in quelli dove sei
inavvertitamente andata
brucia
ed equipara
al nulla tutta quanta
la tua fervida giornata.Eppure è stata,
è stata,
nessuna ora
sua è vanificata.
Poesie d’amore famose
Ci sono poesie d’amore considerate le più amate di sempre da pubblico e critica e in grado di emozionare nonostante siano state composte da tempo.
Tra di esse ricordiamo Perché ti amo di Hermann Hesse, una lirica in cui il poeta spiega alla propria donna tutte le ragioni per cui la ama.
Perché ti amo, di notte son venuto da te
così impetuoso e titubante
e tu non me potrai più dimenticare
l’anima tua son venuto a rubare.
Ora lei è mia – del tutto mi appartiene
nel male e nel bene,
dal mio impetuoso e ardito amare
nessun angelo ti potrà salvare.
Heinrich Heine, a sua volta, noto poeta tedesco, nella poesia Se ti guardo negli occhi, esprime i profondi sentimenti nutriti per l’amata.
Se ti guardo negli occhi,
svanisce ogni mia pena, ogni tormento;
se ti bacio la bocca,
perfettamente sano ecco divento.Se mi appoggio al tuo seno,
discende in me come un divino incanto;
ma se mi dici: “Io t’amo”,
frenar non posso, ahimè, l’amaro pianto.
Altrettanto intensa e coinvolgente è la lirica di Alda Merini, Accarezzami.
Accarezzami, amore
ma come il sole
che tocca la dolce fronte della luna.
Non venirmi a molestare anche tu
con quelle sciocche ricerche
sulle tracce del divino.
Dio arriverà all’alba
se io sarò tra le tue braccia.
Non possiamo dimenticare di riportare anche una delle poesie di Pablo Neruda, l’autore in grado di arrivarti fin dentro l’anima.
Amore, ora andiamo alla casa
dove il rampicante sale per le scale:
prima che tu arrivi è giunta nella tua stanza
l’estate nuda con piedi di caprifoglio.I nostri baci erranti percorsero il mondo:
Armenia, densa goccia di miele dissotterrato,
Ceylon, colomba verde, e lo Yang Tsé che separa
con antica pazienza i giorni dalle notti.E ora, beneamata, per il mar crepitante
torniamo come due uccelli ciechi al muro,
al nido della lontana primavera,perché l’amore non può voler senza fermarsi:
al muro o alle pietre del mare van le nostre vite,
al nostro territorio son tornati i baci.
Ora che conoscete le poesie d’amore più belle, potete scegliere quale dedicare al vostro lui o alla vostra lei.