Le indimenticabili poesie di Alda Merini, poetessa dell'anima

di Elisabetta Rossi

Alda Merini è stata una delle poetesse più intense dell'epoca contemporanea. Nell'articolo vi parliamo delle sue migliori liriche.

Indice

Alda Merini è una delle voci poetiche più rappresentative dell’epoca contemporanea. Scomparsa nel 2009 ci ha lasciato un patrimonio di liriche tra le più belle e coinvolgenti che siano mai state scritte. Il suo linguaggio moderno, il suo stile limpido dal ritmo serrato e regolare, ha dato voce alla sua anima, alla parte più profonda di lei.

Alle sue poesie Alda Merini ha affidato il racconto e l’espressione del suo dolore, dei drammi della propria vita, di quella follia, di quel malessere esistenziale che l’ha portata più volte ad essere rinchiusa in una clinica psichiatrica. Quelle ombre trovano sfogo, una via per esprimersi nelle sue parole. Diventano l’emblema del suo essere più profondo.

La chiarezza della sua espressività, le fa raccontare con travolgente incisività i tempestosi moti del suo animo. La poetessa ci trascina sulle ali della sua disincantata fantasia, nel suo amore sofferto e impetuoso per il marito scomparso troppo presto, nella sensualità, nella sua forza e nella sua debolezza, nell’accecante desiderio di vita che si contrappone al desiderio di morte. Le poesie di Alda Merini sono dunque un caleidoscopio di emozioni diverse che ci danno il ritratto di una donna in perenne lotta con i suoi tormenti.

Alda Merini Poesie

Per conoscere a fondo un poeta, occorre leggere le sue opere più intense e coinvolgenti, quelle in cui emerge forte il suo essere, la sua visione del mondo, il ritratto di sé. Ecco allora una raccolta di alcune delle poesie di Alda Merini di maggiore spessore che siamo sicuri vi lasceranno sorpresi e lacerati al tempo stesso. Perché nelle sue parole ritroviamo noi stessi, quella parte del nostro universo che ci fa più paura, i mostri da cui siamo inseguiti e che spesso non sappiamo come combattere.

La lirica A tutte le donne è di estrema attualità, in quanto l’autrice pone in evidenza come esse siano ancora emarginate e quanto ancora debbano lottare per la propria affermazione, per vedersi riconosciuti sacrosanti diritti.

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.

Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

In Ci sono notti che non accadono mai, invece, Alda Merini racconta di un’attesa senza speranza, un’attesa che non troverà mai compimento.

Ci sono notti
che non accadono mai
e tu le cerchi
muovendo le labbra.

Poi t’immagini seduto
al posto degli dèi.
E non sai dire
dove stia il sacrilegio:
se nel ripudio
dell’età adulta
che nulla perdona
o nella brama
d’essere immortale
per vivere infinite
attese di notti
che non accadono mai.

In Pensiero, io non ho più parole, la poetessa sottolinea il tormento della sua anima, quei pensieri che sono ombra e luce e dei quali non riesce a individuare la matrice.

Pensiero, io non ho più parole.
Ma cosa sei tu in sostanza?
qualcosa che lacrima a volte,
e a volte dà luce.

Pensiero, dove hai le radici?
Nella mia anima folle
o nel mio grembo distrutto?

Sei cosi ardito vorace,
consumi ogni distanza;
dimmi che io mi ritorca
come ha già fatto Orfeo
guardando la sua Euridice,
e cosi possa perderti
nell’antro della follia.

Da questi occhi è una poesia di Alda Merini in cui dà voce alla propria spiritualità, al suo bisogno di essere ascoltata da Dio. Di avere da Lui delle risposte.

Da questi occhi cerchiati di dolore
che ancora non Ti vedono, Signore,
riflesso dentro il mondo,
salvami Tu: sepolta sotto il ciglio
ho una vena di sguardo fuggitiva,
grave di intelligenza,
pallida di tremore inopinato.

Toglimi a me che ho fatta rete intorno
alle stesse bellezze che mi hai date,
che ho mutilati con stoltezza viva
i margini della forza.

O Padre, o Amico, perché vuoi sepolta
entro la tomba del mio stesso nome
me cosciente, me viva
e me, perennemente innamorata?

Alda Merini poesie d’amore

Alda Merini ha affrontato spesso il tema dell’amore nelle sue liriche. Un sentimento del quale viene posta in evidenza tutta la sua intensità, la complessità e le tante sfaccettature che lo caratterizzano. I suoi versi diretti e incisivi, avvolgono il cuore di un caldo abbraccio. Di emozioni vere e sincere nel quale tutti possono riconoscersi.

In All’amore non si resiste, Alda Merini esprime tutta la potenza di questo sentimento impossibile da nascondere e dominare.

All'amore non si resiste
perché le mani vogliono possedere la bellezza
e non lasciare tramortite anni di silenzio.
Perché l'amore è vivere duemila sogni
fino al bacio sublime.

Ti aspetto è una poesia d'amore intrisa di dolore e profonda nostalgia per un amore perduto ma ancora così vivido da spezzare il cuore.

Ti aspetto e ogni giorno
mi spengo poco per volta
e ho dimenticato il tuo volto.

Mi chiedono se la mia disperazione
sia pari alla tua assenza
no, è qualcosa di più:
è un gesto di morte fissa
che non ti so regalare.

Amami è una poesia di Alda Merini dolcissima e carica di emozione, una preghiera al proprio uomo di amarla anche quando si rinchiude nei suoi indecifrabili silenzi.

Amami
finché sentirai il calore
di una fiamma tremula
che sempre arde,
difendendosi dai venti di scogliera.

Sono un pensiero
che non vuole mai
legare le tue mani
libere nel mondo,
anche se vorrei
che fossero solo mie.

Amami
ora che non ho parole
per farti innamorare
dei miei silenzi
pieni di gioia,
che non potrai vedere.

Amami ancora,
saranno solo gli occhi
a dirti la mia passione
e le mie labbra,
a raccontarti
cose difficili da dire.

Saremo noi,
un giorno forse
ad abbracciare solo i profumi
dei nostri corpi
senza paura
che l’assenza diventi una cosa vera.

In Ovunque tu sia, Alda Merini parla di come i sentimenti dell’amato verso di lei, riescano a regalarle istanti di serenità indipendentemente dal luogo in cui lui si trova.

Ovunque tu sia,
ovunque tu, immeritatamente,
mi guardi,
ovunque tu stabilisca
io abbia una casa,
fosse pure una prigione grigia,
io so che da qualsiasi pietra
tu puoi far scaturire un fiore
nel perimetro della mia mente.

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