Le poesie sull'autunno più suggestive

di Elisabetta Rossi

L'autunno è una stagione affascinante, protagonista di molte poesie. Nell'articolo vi presentiamo le più belle.

Indice

L’autunno è la stagione più suggestiva e affascinante dell’anno. La natura infatti si colora di giallo, rosso, arancione e marrone, le tonalità delle foglie degli alberi che cadono e ricoprono strade e campagne. Ogni cosa viene avvolta da un sentore di nostalgia e dolcezza ma anche di estrema poeticità.

Questo periodo dell’anno rappresenta inoltre un momento di riflessione in cui dopo la leggerezza dell’estate, si passano a definire i progetti dei mesi successivi. Si stabiliscono scadenze, obiettivi e si ritrova la voglia di immergersi in nuove sfide da vincere. Ma l’autunno viene anche associato alla maturità, in tal senso diventa la rappresentazione dell’età adulta quando si abbandona la frenesia della giovinezza a favore di un quotidiano votato a costruire solide basi per il proprio futuro.

Molti poeti italiani e stranieri hanno dato spazio nelle loro opere alle poesie sull’autunno, componimenti dove esprimono tutta la bellezza e la suggestione di questa stagione e nei quali essa diviene veicolo di emozioni malinconiche, dei tremori dell’anima, della tristezza di aver perduto un amore o della consapevolezza di quanto la vita sia mutevole e fragile. I componimenti di questi autori denotano tutta la loro profonda sensibilità.

Poesie sull’autunno

Le poesie sull’autunno meritano di essere conosciute perché raccontano in modo incantevole gli aspetti di questa stagione e le sensazioni a cui riporta il paesaggio che si prepara ad accogliere l’inverno dopo aver detto addio all’estate.

Nazim Hikmet in Questa notte d’autunno considera la stagione un pretesto, uno stimolo a rievocare le parole e i ricordi di una donna cara, che occupa ogni suo pensiero.

In questa notte d'autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.

Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.

Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.

Ada Negri, celebre scrittrice e poetessa italiana, ci ha lasciato il componimento Pioggia d’autunno nel quale descrive gli aspetti più poetici della stagione. Essa diviene anche un mezzo per comprendere come la vita sia fatta di morte e di rinascita, in un ciclo perenne.

Vorrei, pioggia d'autunno, essere foglia
che s'imbeve di te sin nelle fibre
che l'uniscono al ramo, e il ramo al tronco,
e il tronco al suolo;e tu dentro le vene
passi, e ti spandi, e si gran sete plachi.

So che annunci l'inverno: che fra breve
quella foglia cadrà, fatta colore
della ruggine, e al fango andrà commista,
ma le radici nutrirà del tronco
per rispuntar dai rami a primavera.

Vorrei, pioggia d'autunno, esser foglia,
abbandonarmi al tuo scrosciare, certa
che non morrò, che non morrò, che solo
muterò volto sin che avrà la terra
le sue stagioni, e un albero avrà fronde.

In Già la pioggia è con noi è una lirica di Salvatore Quasimodo dove, in maniera intensa e coinvolgente, il poeta ci descrive l’arrivo dell’autunno e l’inevitabilità del trascorrere del tempo.

Già la pioggia è con noi,
scuote l’aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque spente
presso i laghetti lombardi,
volano come gabbiani sui piccoli pesci;
il fieno odora oltre i recinti degli orti.

Ancora un anno è bruciato,
senza un lamento, senza un grido
levato a vincere d’improvviso un giorno.

Vincenzo Carderelli, poeta e scrittore italiano, ha ben narrato l’autunno e il suo incedere lento nella poesia Autunno.

Già lo sentimmo venire
nel vento d’agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest’autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.

Poesie sull’autunno per bambini

L’autunno non affascina solo gli adulti ma anche i bambini che vedono la natura cambiare inesorabilmente il suo aspetto. Per loro sono state scritte svariate poesie che possono aiutarli a comprendere il fenomeno del passaggio da una stagione all’altra.

Gianni Rodari, autore per eccellenza dei più piccoli, ha composto Autunno, in cui narra l’arrivo della stagione con immagini facilmente identificabili.

Il gatto rincorre le foglie
secche sul marciapiede.
Le condente (vive le crede)
alla scopa che le raccoglie.

Quelle che da rami alti
scendono rosse e gialle
sono certo farfalle
che sfidano i suoi salti.

La lenta morte dell’anno
non è per lui che un bel gioco,
e per gli uomini che ne fanno
al tramonto un lieto fuoco.

Roberto Piumini, autore italiano, ha scritto una simpatica filastrocca Autunno perfetta da far recitare ai bambini.

Quando la terra
comincia a dormire
sotto una coperta
di foglie leggere,
quando gli uccelli
non cantano niente.

Quando di ombrelli
fiorisce la gente,
quando si sente
tossire qualcuno,
quando un bambino
diventa un alunno.
Ecco l’autunno!

Un altro scrittore, Giovanni Gasparini, ha composto una poesia sempre intitolata Autunno, in cui racconta di come in questa stagione le foglie cadano dagli alberi.

Foglie rosse, foglie gialle,
volan via come farfalle:
resta nudo l’alberello,
nudo, spoglio e poverello.
– Ma verrà la primavera! –
lo conforta l’uccellino
che venuto gli è vicino.
– Fiori e nidi tu riavrai,
e in letizia canterai,
e con te canterò anch’io
lodi e grazie al buon Dio.

Infine abbiamo la filastrocca di Monica Sorti nella quale viene raccontata la vendemmia, tipica proprio del periodo autunnale.

Grappoli d’uva sopra la vite
sembran maturi, voi cosa dite?
Che sian maturi siamo sicuri,
sia quelli chiari che quelli scuri.
Vengon chiamati grandi e piccini
per metter l’uva dentro ai cestini.
Ma una fatina dall’aria arcigna
segue il lavoro in tutta la vigna
ed i rimproveri che sparge in giro
vengono accolti con un sospiro.

Dice: se i grappoli voi maltrattate
fate arrabbiare tutte le fate,
e poi levateli da quei tralicci
senza commettere troppi pasticci.

Dentro c’e un nettare assai prelibato
che piace agli uomini e al mondo fatato:
uve pregiate, che poi spremute,
faran brindare alla nostra salute.

Poesie sull’autunno di poeti famosi

Il nostro viaggio nelle poesie sull’autunno si conclude con la presentazione delle liriche più belle e coinvolgenti scritte da autori famosi. Iniziamo con Gabriele D’Annunzio che in Tramonto d’autunno ci descrive questo particolare momento del giorno.

Pronto, su ‘l mar natale
cui nasconde la luna,
ride il sole autunnale,
dolce come la luna.
S’ode il mare pe ‘l lido
gemere, lento e grave.

S’ode talora il grido
fievole d’una nave
che faticosa in vano
lotta co ‘l vento avverso,
o il richiamo lontano
d’un uccello disperso,
o l’improvviso tuono
d’un’onda più gagliarda.

Ride il sole, già prono,
e dolcemente guarda.

Walt Whitman, scrittore e poeta statunitense, considerato il padre della poesia americana, ha saputo raccontare l’autunno della lontana America fotografando con le parole il paesaggio che muta aspetto e colore.

Ecco è l’autunno.
D’un verde più cupo, più gialli e più rossi,
gli alberi rendono freschi e dolci i villaggi dell’Ohio,
con le foglie che tremolano a un mite vento,
le mele pendono mature nei frutteti,
pendono i grappoli dai pergolati
(avverti l’aroma dei grappoli sui tralci?
Senti l’odore del grano saraceno, dove testé ronzavano, le api?).

Su tutto s’apre il cielo,
così limpido e calmo dopo la pioggia, e con mirabili nubi;
anche al disotto è tutto calmo, pieno di vita, bello;
il podere è in fiore.

Violini d’autunno di Paul Verlaine è una lirica intrisa di una forte malinconia, in cui il poeta si paragona a una foglia morta trascinata via dal vento.

Singhiozzi lunghi
dai violini
dell’autunno
mordono il cuore
con monotono
languore.

Ecco ansimando
e smorto, quando
suona l’ora,
io mi ricordo
gli antichi giorni
e piango;
e me ne vado
nel vento ingrato
che mi porta
di qua e di là
come fa la
foglia morta.

Citiamo infine una delle poesie sull’autunno più amate e conosciute di Giosuè Carducci, San Martino. In essa ritroviamo le tematiche tipiche del poeta come il paesaggio naturale che emerge malinconico mentre in paese si festeggia la vendemmia autunnale. Accanto a tale immagine, se ne accosta poi un’altra più intima e domestica, quella del cacciatore che osserva dalla finestra uno stormo di uccelli neri presagio di morte ma anche simbolo dell’inutilità della vita.

La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.

Ora che conoscete le poesie sull’autunno più belle potete scegliere le vostre preferite per esprimere l’amore che avete nei riguardi di questa stagione!