Saffo: le poesie più belle e amate

di Elisabetta Rossi

Saffo è una celebre poetessa dell'antica Grecia. Nell'articolo abbiamo raccolto le sue poesie più amate.

Indice

Saffo, poetessa della Grecia antica, ha scritto opere che hanno oltrepassato i confini del tempo e sono arrivate fino ai nostri giorni. A lei sono stati attribuiti nove libri, composti secondo diversi schemi metrici. Di essi però abbiamo solo dei frammenti sparsi. L’unico testo integro è Inno ad Afrodite, in cui la poetessa si rivolge alla dea, chiedendo il suo appoggio per un amore non corrisposto.

Possiamo tuttavia affermare che le liriche di Saffo si dividono in due tipologie: corali e intimiste. Nel primo caso hanno più un carattere celebrativo e sono state composte per assecondare le richieste dei committenti. Alcune di esse sono epitalami, ovvero canti nuziali, caratterizzati da immagini evocative, dove si alternano momenti di malinconia ad altri di ilarità.

Le liriche di stampo intimista, invece, affrontano soprattutto il tema sentimentale. L’amore viene decantato in modo appassionato e coinvolgente. Dominano in questi componimenti riflessioni di carattere psicologico e pensieri che rievocano sentimenti passati, le emozioni provate.

Si tratta spesso e volentieri di amori omosessuali tra alunna e direttrice, che avvenivano all’interno del Tiaso, una struttura facente parte del tempio e sede scolastica. In essa le ragazze ricevevano un’ottima educazione intellettuale.

Per farvi conoscere le poesie di Saffo, abbiamo raccolto nell’articolo i suoi componimenti più amati e celebri.

Poesie di Saffo

Le poesie di Saffo giunte fino a noi hanno conservato tutta la loro potenza espressiva, sebbene appartengano alla Grecia antica. Una testimonianza di come i sentimenti siano pressoché gli stessi in ogni epoca del mondo. Qui di seguito abbiamo raccolto le liriche più suggestive.

Ode della gelosia

A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde nella lingua inerte.

Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue nelle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente.

Tramontata è la luna

Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.

Scuote l’anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.

Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.

Cosa c’è in fondo ai tuoi occhi

Cosa c'è
in fondo ai tuoi occhi
dietro il cristallino
oltre l'apparenza?
Dove il tempo
d'improvviso
si ferma
e la mia anima
sulle tue labbra
resta sospesa?

Quale dolce mela

Quale dolce mela
che su alto ramo rosseggia,
alta sul più alto;
la dimenticarono i coglitori;
no,
non fu dimenticata:
invano
tentarono raggiungerla...

Ma tu morta giacerai

Ma tu morta giacerai, e nessun ricordo di te
ci sarà, neppure in futuro: tu non partecipi delle rose
della Pieria. E di qui volata via, anche nella casa
di Ade, invisibile ti aggirerai con i morti oscuri.

Il giardino di Afrodite

Venite al tempio sacro delle vergini
dove più grato è il bosco e sulle are
fuma l’incenso.

Qui fresca l’acqua mormora tra i rami
dei meli: il luogo è all’ombra di roseti,
dallo stormire delle foglie nasce
profonda quiete.

Qui il prato ove meriggiano i cavalli
è tutto fiori della primavera
e gli aneti vi odorano soavi.

E qui con impeto, dominatrice,
versa Afrodite nelle tazze d’oro
chiaro vino celeste con la gioia.

Sposo beato

Sposo beato,
le nozze dei tuoi sogni sono compiute.
È tua la fanciulla che ami.

O sposa,
tu sei tutta grazia:
i tuoi occhi son dolci,
il bel viso è tutto amore…

O sposo,
felice sposo,
noi fanciulle canteremo
questa notte,
il tuo amore e la tua sposa
profumata di viola,
canteremo questa notte…

Esser morta

Esser morta vorrei veramente.
Mi lasciava piangendo,
e tra molte cose mi disse:
“Ahimè, è terribile ciò che proviamo,
o Saffo: ti lascio, non per mio volere”.
E a lei io rispondevo:
“Va’ pure contenta, e di me
serba il ricordo: tu sai quanto t’amavo.
Se non lo sai, ti voglio
ricordare…
cose belle noi godevamo.
Molte corone di viole,
di rose e di crochi insieme
cingevi al capo, accanto a me,
e intorno al collo morbido.

Saffo poesie più belle

Le poesie di Saffo sono dominate da emozioni forti e vere, da sentimenti travolgenti. Qui di seguito abbiamo raccolto le poesie più belle.

Inno ad Afrodite

O mia Afrodite dal simulacro
colmo di fiori, tu che non hai morte,
figlia di Zeus, tu che intrecci inganni,
o dominatrice, ti supplico,
non forzare l’ anima mia
con affanni né con dolore;

ma qui vieni. Altra volta la mia voce
udendo di lontano la preghiera
ascoltasti, e lasciata la casa del padre
sul carro d’oro venisti.

Leggiadri veloci uccelli
sulla nera terra ti portarono,
dense agitando le ali per l’aria celeste.

E subito giunsero. E tu, o beata,
sorridendo nell’immortale volto
chiedesti del mio nuovo patire,
e che cosa un’altra volta invocavo,
e che più desideravo
nell’inquieta anima mia.
«Chi vuoi che Péito spinga al tuo amore,
o Saffo? Chi ti offende?
Chi ora ti fugge, presto t’inseguirà,
chi non accetta doni, ne offrirà,
chi non ti ama, pure contro voglia,
presto ti amerà. »

Vieni a me anche ora;
liberami dai tormenti,
avvenga ciò che l’anima mia vuole:
aiutami, Afrodite.

Ho una bella fanciulla

Ho una bella fanciulla Ho una bella fanciulla
simile nell'aspetto ai fiori d'oro,
la mia Cleide diletta.
Io non la darei né per tutta la Lidia
né per l'amata...

Rapita

Rapita
nello specchio dei tuoi occhi
respiro il tuo respiro.
E vivo.

Ermes

Ermes, io lungamente ti ho invocato.
In me è solitudine: tu aiutami,
despota, ché morte da sé non viene;
nulla m’alletta tanto che consoli.
Io voglio morire:
voglio vedere la riva d’Acheronte
fiorita di loto fresca di rugiada.

Corteggiano le stelle

Corteggiano le stelle
la graziosa luna;
E il volto splendïente
novellamente – celano, quand’ella
la terra tutta quanta
dal pieno disco di candore ammanta.

Amore immaginato

I sottili lacci di fumo
che si dipanano dalle tue pupille
disegnano nell'aria azzurre spirali.
Sfiorando la mia pelle
mi avviluppano in un vortice di trame irregolari.
Si estingue in un fiato il mio grido disperato
sognante
mi avvolgo nel tepore spento
di un amore immaginato.