Le più belle poesie di Pasqua da dedicare

di Elisabetta Rossi

La Pasqua è una festività molto attesa da adulti e bambini. Le poesie che trovate raccolte nell'articolo sono perfette da usare per fare auguri simpatici e originali.

Indice

La Pasqua è una delle sante festività più attese dai bambini dopo il Natale. In queste giornate di festa infatti hanno modo non solo di trascorrere più tempo con amici e famigliari ma anche di aprire il fatidico uovo di Pasqua e scoprire quale sorpresa ha in serbo per loro.

La Pasqua però è amata anche dagli adulti, forse perché insieme ad essa l’inverno inizia a rallentare la sua morsa per lasciare spazio alla primavera e dunque a giornate più miti, caratterizzate da una natura ricca di colori variopinti. Durante i giorni di festa, inoltre, si è soliti organizzare colazioni tradizionali pasquali e giochi all’aperto per i piccoli, ad esempio quelli in cui si sfidano nella ricerca delle uova nascoste in vari punti del giardino oppure in casa, se il tempo minaccia pioggia.

Altri aspetti tipici di quest’allegra festività sono la recita delle poesie di Pasqua da parte dei bimbi e l’invio di auguri a parenti e amici vicini e lontani. I componimenti che abbiamo raccolto in questo articolo, sono perfetti da usare nelle cartoline, nei messaggi su WhatsApp e da far imparare ai piccoli di casa.

Poesie di Pasqua

Qui di seguito trovate una selezione delle più belle poesie di Pasqua da dedicare ai vostri cari.

Primavera 1938 – Bertolt Brecht

Oggi, domenica di Pasqua, presto
Un’improvvisa tempesta di neve
si e’ abbattuta sull’isola.

Tra i cespugli verdeggianti c’era neve. Il mio ragazzo
mi ha portato verso un piccolo albicocco attaccato alla casa
strappandomi ad un verso in cui puntavo il dito contro coloro
che stanno preparando una guerra che
puo’ cancellare

il continente, quest’isola, il mio popolo,
la mia famiglia e me stesso. In silenzio
abbiamo messo un sacco
sopra all’albero tremante di freddo.

Pasqua – Ada Negri

E con un ramo di mandorlo in fiore,
a le finestre batto e dico: «Aprite!
Cristo è risorto e germinan le vite
nuove e ritorna con l’april l’amore
Amatevi tra voi pei dolci e belli
sogni ch’oggi fioriscon sulla terra,
uomini della penna e della guerra,
uomini della vanga e dei martelli.
Aprite i cuori. In essi irrompa intera
di questo dì l’eterna giovinezza ».
lo passo e canto che la vita è bellezza.
Passa e canta con me la primavera.

L’ulivo benedetto – Giovanni Pascoli

Oh, i bei rami d’ulivo! chi ne vuole?
Son benedetti, li ha baciati il sole.
In queste foglioline tenerelle
vi sono scritte tante cose belle.
Sull’uscio, alla finestra, accanto al letto
metteteci l’ulivo benedetto!
Come la luce e le stelle serene:
un po’ di pace ci fa tanto bene.

Venerdì Santo – Fausto Maria Martini

Nulla, credi, è più dolce per i nostri
occhi di questo giorno senza sole,
con i monti velati di viole
perché la primavera non si mostri.

Venerdì Santo! E ieri sera tu
ti rimendavi quest’abito, tutto
grigio, un abito come a mezzo lutto
per la morte del povero Gesù…
Traevi dalla tua cassa di noce
qualche grigio merletto secolare:
così vestita, accoglierà l’altare
la buona amante con le mani in croce…

Prega per me, prega per te, pel nostro amore,
per nostra cristiana tenerezza,
per la casa malata di tristezza,
e per il grigio Venerdì che muore:
Venerdì Santo, entrato in agonia,
non ha la sua campana che lo pianga…
come un mendico, cui nulla rimanga,
rassegnato si muore sulla via…

Prega, e ricorda nella tua preghiera
tutte le cose che ci lasceranno:
anche il ramo d’olivo che l’altr’anno
ci donò, per la Pasqua, Primavera.
Quante volte l’olivo benedetto
vide noi moribondi nel piacere,
e vide le nostre due anime, in nere
vesti, per noi pregare a capo al letto!

E pregavamo, come se morisse
qualcuno: un poco, sempre, morivamo:
Ma sempre sull’aurora nuova, il ramo
d’olivo i liei amanti benedisse!

Ora col nuovo tu lo cambierai:
anche devi pregare per gli specchi
velati, per i libri, per i vecchi
abiti che tu più non vestirai…
È sera: un riso labile si perde
sulle tue labbra, mentre t’inginocchi:
io guardo, dietro la veletta, gli occhi…
due perle nere in una rete verde.

Resurrezione – Gabriele D’Annunzio

Suono di campane,
voce che trasvola sul mondo,
canto che piove dal cielo sulla terra,
nella città sorda e irrequieta,
e nel silenzio dei colli
ove, nel pallore argenteo,
le bacche d’olivo maturano il dono di pace.
Suono che viene a te,
quale alleluia pasquale,
a offrirti la gioia di ogni primavera,
a chiamarti alla rinascita;
a dirti che la terra rifiorisce
se il tuo cuore si aprirà come un boccio,
che ripete un gesto d’amore e di speranza,
levando il mite ramoscello
in questa chiara alba di Risurrezione!

La Domenica delle Palme – Marino Moretti

Chinar la testa che vale?
E che val nova fermezza?
Io sento in me la stanchezza
del giorno domenicale,
mentre la madre mia buona
entra con passo furtivo
nella mia stanza e mi dona
un ramoscello d’ulivo…
E se’n va. Tutto quello
ch’ella vuol dirmi lo dice
a questo suo ramoscello
che adornerà una cornice:
adornerà la cornice
dorata a capo del letto
l’ulivo ch’è benedetto,
l’ulivo che benedice;
porterà pace e abbondanza
nelle casette più sole,
rallegrerà un po’ la stanza
dell’infermo, senza sole,
ricorderà poi con tanta
fede l’ingresso solenne
di Cristo a Gerusalemme
nella domenica santa!…

Ulivo, e a me che dirai?
Le stesse cose anche tu?
se una parola: giammai,
se due parole: mai più?
Nulla tu doni al mio cuore
che lo consoli un istante,
ed il mio sguardo tremante
non vede in te che un colore:
il color triste di tutto
il mondo che non à sole
e piange tacito e vuole
vestirsi di mezzo lutto;

il colore della noia
e dei fiori di bugia,
il colore della mia
giovinezza senza gioia;
il colore del passato
che ritorna ben vestito,
il color dell’infinito
e di ciò che non è stato;
il color triste dell’ore
così lente a venir giù
dai lor numeri, il colore
che non è colore più.

Pasqua – Guido Gozzano

A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s’affaccia
ai muri della casa centenaria.

Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.

Quand’ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l’antica pia favola dell’ovo.

Resurrezione – Alessandro Manzoni

È risorto: il capo santo
più non posa nel sudario
è risorto: dall’un canto
dell’ avello solitario
sta il coperchio rovesciato:
come un forte inebbriato,
il Signor si risvegliò.

Era l’alba; e molli il viso
Maddalena e l’altre donne
fean lamento in su l’Ucciso;
ecco tutta di Sionne
si commosse la pendice
e la scolta insultatrice
di spavento tramortì.

Un estranio giovinetto
si posò sul monumento:
era folgore l’aspetto
era neve il vestimento:
alla mesta che ‘l richiese
dié risposta quel cortese:
è risorto; non è qui.

Poesie di Pasqua per bambini

In questa sezione trovate raccolte le migliori poesie di Pasqua da far leggere ai bambini o da far loro imparare a memoria.

Dall’uovo di Pasqua – Gianni Rodari

Dall’uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.

Ha detto: “Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio”.

E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:

“Viva la pace,
abbasso la guerra”.

Buona Pasqua – Albert Camus

Non camminare davanti a me
potrei non seguirti;

non camminare dietro di me,
potrei non sapere dove andare.

Cammina a fianco a me
e sii per me un amico!

È Pasqua – Cesare Zavattini

Anche il sole stamane
è arrivato per tempo,
anzi con un leggero anticipo.
Anche io mi sento buono,
più buono del solito.
Siamo tutti un po’ angeli oggi
mi pare quasi di volare
leggero come sono.
Esco di casa canticchiando,
voglio bene a tutti.

Pasqua – Camilla Del Soldato

Mamma ti do un rametto
d’olivo benedetto:
Iddio ti benedica!
Il ciliegio è fiorito
presso il muro dell’ orto:
mamma, Gesù è risorto
Oggi è festa di pace,
d’amore e perdono:
mamma, voglio essere buono!

Pasqua - Laurent Schwartz

I cieli sono in festa,
la Pasqua si ridesta,
canta felice il cuore:
è risorto il Signore!

Il pulcino marziano – Gianni Rodari

Ho visto, a Pasqua, sbarcare
dall’ uovo di cioccolato
un pulcino marziano.
Di certo il comandante
di quell’ uovo volante
di zucchero e cacao
con la zampa ha fatto ciao.
E il gatto. Per la sorpresa
non ha detto neanche: “Miao”.

L’uovo arcobaleno – Eleonora Bellini

La mattina di Pasqua nel mio prato
un uovo arcobaleno ho trovato,
era un uovo profumato e strano
non più grande di una mano.

Quando l’ho aperto, con stupore
ho trovato sorprese d’ogni colore:
giallo il sorriso d’un cinesino,
rosso il canto di un algerino,
azzurro il sorriso di uno svedese,
verde la capriola di un portoghese,
violetta la danza di mille bambine,
indaco i suoni di mille ocarine.

E arancione rotondo e paffuto
un sole caldo di benvenuto,
un sole caldo paffuto e rotondo
uguale per tutti i bimbi del mondo.