Agnostici: significato ed etimologia del termine

di Elisabetta Rossi

Si sente spesso parlare di agnosticismo ma cosa significa di preciso? Ve lo raccontiamo nell'articolo.

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Agnostici è un termine che fa riferimento all’agnosticismo, un concetto secondo cui un giudizio o un pensiero su qualcosa viene sospeso per mancanza di prove, perché non se ne può avere una conoscenza esaustiva.

Più nello specifico quando si parla di agnosticismo ci si riferisce soprattutto all’ambito religioso. In tal senso non si esprime alcun parere sull’esistenza effettiva o meno di un’entità divina in quanto non se ne può avere una diretta dimostrazione. Solo in forma secondaria l’agnosticismo può riguardare l’etica, la società e la politica.

Cosa vuol dire essere agnostico?

Il sostantivo agnostico deriva dal greco ἀ- (a-), che vuol dire senza, e da γνῶσις (gnōsis), la cui traduzione è conoscenza. Dunque il suo significato è senza conoscenza e denota proprio la mancanza di sapere bene una determinata cosa.

In ambito religioso si riferisce all’impossibilità di conoscere Dio, di avere chiaro chi Egli sia per mancanza di esempi concreti sulla sua esistenza, di prove e spiegazioni impossibili da contestare. Il primo studioso a impiegare il termine agnostico è stato Thomas Henry Huxley in un discorso fatto per descrivere la sua filosofia. Un pensiero che rifiuta ogni conoscenza spirituale e mistica.

Per lui l’agnosticismo quindi non è un movimento religioso ma un metodo scientifico basato sull’evidenza. È una vera e propria indagine che ricerca prove.

Tuttavia l’essere agnostici ha radici molto più antiche. Bisogna infatti risalire all’epoca di Protagora prima e poi dello scetticismo che metteva in dubbio ogni conoscenza umana, ritenendola sempre debole e imperfetta.