La cultura della fuga: ecco perchè diamo buca agli appuntamenti

di Redazione Frasix

Annullare un appuntamento all'ultimo minuto sembra oramai essere diventata una vera e propria tendenza del momento. Gli studiosi la chiamano "cultura della fuga": scopriamone insieme le reali motivazioni.

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Organizzare un aperitivo con le amiche il venerdì sera, uscire da lavoro stanche e annullare l'appuntamento per tornarsene a casa, sdraiarsi sul divano e guardare la propria serie televisiva preferita. A chi di voi non è mai successo? A me sì, lo ammetto a malincuore.

Eppure non sembro essere la sola a cui è capitato di dare buca a qualcuno all'ultimo momento, considerato il fatto che questa sembra essere la tendenza generale del momento: il bailing, ossia l'arte di defilarsi da un impegno adducendo scuse poco reali e veritiere.

E se annullare un appuntamento era considerato un comportamento da perfetto maleducato fino a qualche decennio fa, oggi sembra essere diventata un'abitudine vera a propria, a cui - vuoi o non vuoi - finiamo col cedere tutte.

Bailing: perchè diamo buca agli appuntamenti?

Cancellare un appuntamento all'ultimo momento sembra oramai essere un comportamento socialmente accettabile, a differenza di quanto succedeva non molti anni fa. Complici la vita frenetica cui siamo abituate, i ritmi serrati di lavoro e la stanchezza accumulata nei giorni, che ci costringono spesso ad annullare gli impegni presi con amiche o colleghe. Ma, al di là di questi, quali sono i fattori che hanno davvero contribuito a rendere sempre più diffusa questa (pessima) abitudine?

La tecnologia, anzitutto, gioca un ruolo fondamentale nella cosiddetta "cultura della fuga". L'utilizzo dei servizi di messaggistica istantanea, quali WhatsApp o Messenger, permette infatti di annullare un appuntamento senza dover necessariamente parlare al telefono con la persona interessata, evitando così l'eventualità di sentirsi in colpa per il torto che gli si sta facendo.

La spunta blu di Whatsapp, a dirla tutta, ci toglie anche la preoccupazione che il messaggio non sia stato ricevuto, permettendoci così di essere sicure che il nostro interlocutore abbia davvero letto che, sì, gli stiamo dando buca. E, sì, lo stiamo facendo all'ultimo momento. Ma sono soprattutto le chat di gruppo ad essere responsabili della nostra pigrizia sociale: più il gruppo è numeroso e meno ci sente responsabili nei confronti degli altri membri, il che ci consente di dargli buca piuttosto tranquillamente, senza sentirci in colpa per il poco preavviso con cui comunichiamo la nostra assenza.

Ma la tecnologia non è certo la sola responsabile della diffusione della brutta abitudine di annullare appuntamenti. La scarsa conoscenza che abbiamo di noi stesse ci porta a pianificare la nostra agenda senza davvero considerare i nostri desideri. "Non me la sento" è la motivazione che utilizziamo più spesso per saltare un impegno, ma come è possibile che davvero non sappiamo cosa ci sentiremo di fare o meno tra due giorni?

Davvero non sappiamo che non riusciremo a raggiungere le nostre amiche il venerdì sera dopo una settimana intensa di lavoro? Così sembra, data la tendenza sempre più diffusa di dare buca indistintamente ad amici, colleghi e familiari.

Qualcuno ne fa invece una questione generazionale, riconoscendo nell'alto livello di egoismo dei Millennials la reale motivazione della diffusione del bailing.

La facilità con cui gli interessi personali vengono anteposti a quelli degli altri rendono gli individui meno responsabili verso il prossimo, motivo per cui dargli buca finisce col non provocare alcun senso di colpa. Mantenere la parola data è infatti un atteggiamento che testimonia molta empatia verso l'altro, un sentimento di cui le generazioni più giovani sembrano essere sprovviste.

Insomma, dare buca sembra essere oramai diventato un vero e proprio fenomeno sociologico, che sembra quasi impossibile da fermare.

Nel nostro piccolo, possiamo soltanto cercare di essere il più gentili possibili verso il prossimo, magari scusandoci per l'annullamento dell'appuntamento, proponendo un'altra data o addirittura inviando un biglietto di scusa a chi di dovere. E se proprio non possiamo impedire che la cultura della buca entri a far parte delle nostre abitudini, almeno cerchiamo di essere il più corrette possibili socialmente.