I 50 alimenti che fanno bene all’ambiente
di Redazione FrasixLa lista compilata da WWF e Knorr indica i 50 alimenti migliori non solo per la salute dell'uomo ma anche per la salvaguardia dell'ambiente, tra cereali, legumi, ortaggi e persino alghe e cacti.
Il WWF e Knorr hanno stilato una lista dei 50 alimenti migliori per la salute e per l’ambiente, e molti sono facilissimi da reperire nel nostro paese.
L’insolita partnership tra l’ente per la conservazione della natura a livello globale e una multinazionale del cibo è nata proprio con lo scopo di salvaguardare la salute non solo delle persone ma anche dell’ecosistema in cui viviamo: da questa collaborazione è nato dunque un documento intitolato “Future 50 Foods: 50 Foods for Healthier People and a Healthier Planet" (I 50 alimenti del futuro: 50 alimenti per la salute delle persone e del pianeta”), che indica le varietà di legumi, cereali, ortaggi e non solo da preferire per una dieta che faccia bene proprio a tutto l’ambiente.
David Edwards del WWF ha dichiarato che dal 1970 nel mondo il 60% della fauna selvatica è sparito, e dunque lavorare per proteggere le specie rimaste non è più uno strumento sufficiente per salvarle.
Dobbiamo preoccuparci dei motivi di sparizione degli habitat e del collasso delle specie. E il più importante è l’agricoltura globale.
Il report infatti riferisce che il 75% del cibo che consumiamo deriva da solo 12 fonti vegetali e cinque fonti animali. Di queste, tre soli tipi di colture (grano, mais e riso) costituiscono il 60% delle calorie di origine vegetale nella maggior parte delle diete.
La mancanza di varietà nell’agricoltura è un male per la natura e per la sicurezza della produzione di cibo: il report esorta dunque a cambiare le nostre abitudini alimentari per proteggere il pianeta a garantire che ci sia cibo a sufficienza per la popolazione mondiale in continuo aumento.
La lista dei cinquanta alimenti è divisa in 11 categorie, di cui alcune piuttosto sorprendenti: oltre infatti ad alcune varietà di legumi, cereali, e verdure (a frutto o a foglia), si raccomanda anche l’assunzione di alghe e cacti. Non mancano poi funghi, frutta a guscio o semi,ortaggi a radice, germogli e tuberi. In queste categorie rientrano alimenti di uso comune nella nostra cucina, come fagioli, lenticchie, ceci (germogliati, però), bieta, pomodori o zucchine (anche le foglie). Ci sono poi però varietà che si trovano più facilmente in paesi asiatici, africani o latinoamericani - anche se non è impossibile ormai reperirne alcuni anche in Italia). Ecco dunque alcuni degli alimenti più comuni che compaiono nella lista.
Fagiolo (Phaseolus vulgaris)
I fagioli sono tra i legumi più conosciuti e utilizzati nelle cucine di tutto il mondo, e spesso entrano nella lista dei “superfood” grazie all’alto contenuto di proteine e fibre. Molto popolari - quelli neri - nella cucina latinoamericana, non mancano nemmeno nella nostra tradizione gastronomica: da soli o come condimento di riso, pasta e altre pietanze, sono un alimento estremamente versatile e dal gusto ricco e inconfondibile.
Lenticchia (Lens culinaris)
Originarie dell’Africa del nord e dell’Asia, questi legumi sono tra le prime colture cui l’uomo si sia mai dedicato nella sua storia. Hanno bisogno di poca acqua per crescere, e il loro impatto ambientale (la cosiddetta “impronta di carbonio”) è di 43 volte minore rispetto a quella dell’allevamento di bovini. Ne esistono dozzine di varietà, con sfumature di gusto più o meno salate o dolci, e tutte sono ricche di proteine, fibre e carboidrati. Ulteriore vantaggio: è un cibo davvero facile da cucinare!
Soia (Glycine max)
Da sempre l’alimento associato con lo stile di vita sano, la soia è un legume di origine asiatica con alto contenuto di proteine che ha presto conquistato il mondo. Anche in questo caso siamo di fronte ad una coltura antichissima (oltre 9mila anni) e considerata nella cultura cinese come “una necessità di vita”. La soia è un superfood versatile, con cui si crea latte, olio, salsa ma può essere anche consumata da sola.
Questi fagioli infatti contengono 38 grammi di proteine ogni 100 g, un valore vicino a quello che troviamo nella carne di maiale e tre volte più alto di quello delle uova. Ancora, è una fonte di vitamine K e B, oltre a contenere ferro, manganese, fosforo, rame, potassio, magnesio, zinco, selenio e calcio. E pensare che tre quarti della produzione mondiale di soia diventa mangime per l’allevamento animale, e purtroppo poiché c’è bisogno di grandi quantità di questo legume per “produrre” carne, la necessità di aumentare la produzione di soia è uno dei fattori principali della deforestazione dei polmoni verdi della Terra in zone come l’Amazzonia, il Cerrado e il Chaco - con conseguente perdita delle specie animali che vivono in quei luoghi.
Grano saraceno (Fagopyrum esculentum)
Il grano saraceno è uno dei cereali più salutari, saporiti e versatili. La sua coltivazione è molto veloce, perché matura in un periodo che va dalle 8 alle 12 settimane, e cresce bene sia in terreni acidi che poco fertilizzati. Può essere anche usato come coltura di copertura per evitare la crescita di erbacce e ridurre l’erosione del suolo durante il periodo di riposo nella rotazione delle colture.
Nonostante il suo nome, non è della famiglia del grano, ed è un alimento senza glutine, il che lo rende l’ideale fonte di proteine al posto della farina di grano nelle varianti di pasta e pane, ma può essere usato anche come alternativa al riso, da solo o in zuppe e minestre.
Quinoa (Chenopodium quinoa)
Negli ultimi due decenni la quinoa (di cui si contano oltre 3mila varietà) è diventata sempre più protagonista dei trend alimentari salutari, come alternativa migliore del riso. Purtroppo, l’aumento improvviso della richiesta ha spinto i coltivatori a incrementarne la produzione con detrimento di terreni (non si lascia il tempo ai campi di riposare tra un raccolto e l’altro), alberi e risorse idriche. Come qualsiasi altro alimento, però, dovrebbe essere coltivata in modo sostenibile, e rispetto a colture simili, la quinoa non ha richiede di suo molte risorse.
Una curiosità: da un punto di vista botanico, la quinoa non è un cereale, ma un parente degli spinaci, delle barbabietole e delle bietole! Si tratta di un alimento ricco di proteine, che contiene tutti e nove gli aminoacidi essenziali, è priva di glutine, ed è fonte di grassi, minerali e vitamine.
Zucchine (Cucurbita pepo)
Sia i fiori che le foglie delle zucchine sono molto nutrienti, e insieme al frutto ne fanno una pianta dalla resa davvero eccezionale, molto amata in tutto il bacino mediterraneo ma anche in india, Messico, Cina, Stati Uniti e Ucraina. I fiori sono ricchi di molti nutrienti, tra cui la vitamina C, e purtroppo molte tradizioni culinarie ignorano il fatto che siano edibili e davvero gustosi!
Pomodoro arancione (Solanum lycopersicum)
Come tutti i pomodori, la varietà arancione discende dalle bacche provenienti dal Perù e dalle isole Galapagos, che sono diventate una delle colture più utilizzate al mondo dopo che i conquistadores spagnoli ne riportarono i semi in Europa. Rispetto alle tradizionali varietà rosse o a quelle verdi, ipomodori arancioni sono più dolci e contengono fino al doppio di vitamina A e acido folico. Molti, inoltre, sono varietà uniche dal punto di vista genetico, quindi più resistenti alle malattie e ai parassiti.
Bietola (Beta vulgaris)
La parte più nutriente delle bietole è la foglia, che in certe tradizioni culinarie viene ignorata. Si tratta di piante ricche di vitamine K e A37, e rispetto ad altre verdure come la rapa hanno maggior contenuto di potassio e soprattutto di magnesio, di cui la maggior parte della popolazione in USA e Europa è carente. Ancora, le bietole apportano tanto ferro quanto gli spinaci, oltre che la luteina, associata con la salute oculare.
Noci (Juglans regia)
Il report di WWF e Knorr elenca le noci come l’alimento proveniente da alberi che l’uomo ha conosciuto per primo, oltre diecimila anni fa. Le noci sono ricche di Omega 3 evitamina E, più di altra frutta a guscio, e contengono proteine, vitamine e minerali: il brain food per eccellenza!
Prezzemolo (Petroselinum crispum)
Il prezzemolo è considerato spesso una spezia, e viene usato per condire, ma anche le sue radici a fittone sono nutrienti. Pare che per la prima volta siano state utilizzate in cucina nel 15mo secolo, come ingrediente di una minestra olandese. Il prezzemolo è ricco di vitamina C, resiste bene alla siccità ed è molto popolare in tutta l’Europa centrale e orientale, oltre che in India, Cina, Vietnam, Nigeria e alle Filippine.
I 50 alimenti migliori per l’ambiente: la lista completa
Alghe
- Porphyra umbilicalis
- Undaria pinnatifida
Legumi
- Fagiolo Azuki (Vigna angularis)
- Fagiolo (Phaseolus vulgaris)
- Fava (Vicia faba)
- Pisello di terra (Vigna subterranea)
- Fagiolo dall’occhio (Vigna unguiculata)
- Lenticchia (Lens culinaris)
- Tylosema esculentum
- Fagiolo mungo verde (Vigna radiata)
- Soia (Glycine max)
Cacti
- Opuntia
Cereali
- Amaranto (Amaranthus)
- Grano saraceno (Fagopyrum esculentum)
- Miglio indiano (Eleusine coracana)
- Digitaria exilis
- Grano Khorasan (Triticum turanicum)
- Quinoa (Chenopodium quinoa)
- Spelta (Triticum spelta)
- Teff (Eragrostis tef)
- Zizania
Verdura a frutto
- Zucchina (Cucurbita pepo)
- Okra (Abelmoschus esculentus)
- Pomodoro (Solanum lycopersicum)
Verdura a foglia
- Bietola (Beta vulgaris)
- Friarelli (o broccoletti o cime di rapa - Brassica ruvo)
- Cavolo riccio (Brassica oleracea var. sabellica)
- Moringa (Moringa oleifera)
- Bok Choy o cavolo cinese (Brassica rapa subsp. chinensis)
- Foglie di zucchina (Cucurbita pepo)
- Cavolo cappuccio rosso (Brassica oleracea var. capitata f. rubra)
- Spinaci (Spinacia oleracea)
- Crescione d’acqua (Nasturtium officinale)
Funghi
- Fungo dell’olmo (Flammulina velutipes)
- Maitake (Grifola frondosa)
- Sanguinaccio (Lactarius deliciosus)
Frutta a guscio e semi
- Lino (Linum usitatissimum)
- Canapa utile (Cannabis sativa)
- Sesamo (Sesamum indicum)
- Noci (Juglans regia)
Ortaggi a radice
- Scorzonera di Spagna (Scorzonera hispanica)
- Prezzemolo (Petroselinum crispum)
- Daikon (Raphanus sativus var. Longipinnatus)
Germogli
- Erba medica (Medicago sativa)
- Fagioli germogliati (Phaseolus vulgaris)
- Ceci germogliati (Cicer arietinum)
Tuberi
- Loto asiatico (Nelumbo nucifera)
- Grande igname (Dioscorea alata)
- Patata messicana (o jicama/xicama - Pachyrhizus erosus)
- Patata dolce (Ipomoea batatas)
Quali di questi alimenti fanno già parte della vostra dieta?