Sindrome da stanchezza cronica: sintomi e cure per questa patologia molto diffusa
di Redazione FrasixLa sindrome da stanchezza cronica è una patologia silenziosa, difficile da diagnosticare a causa dei sintomi generici che la caratterizzano attribuibili ad altre malattie. Nell'articolo vi spieghiamo in cosa consiste e se può essere curata.
La sindrome da stanchezza cronica, o CFS (da Chronic Fatigue Syndrome), è una patologia che causa una condizione di costante stanchezza nei pazienti. Chi ne è affetto è costretto a convivere con una serie di malesseri come dolori articolari, difficoltà a recuperare le energie dopo allenamenti sportivi e disturbi del sonno. Al pari della fibromialgia, ottenere una diagnosi è un procedimento lungo e complicato, in quanto i sintomi sono generici e ricollegabili anche ad altre malattie.
Descrizione e sintomi
Fino agli anni ’90, la sindrome da stanchezza cronica non era neanche riconosciuta, di conseguenza chi ne veniva colpito era spesso considerato una sorta di malato immaginario e liquidato dai medici con un semplice invito a riposare. Questo ad esempio è ciò che è accaduto a Rebecca. All’età di quindici anni, a seguito di un’influenza, si è ritrovata ad essere sempre stanca, priva di energie, ad avere difficoltà di concentrazione e fotosensibilità. Solo anni dopo le è stata attribuita la sindrome da stanchezza cronica, oggi chiamata anche Encefalomielite Mialgica.
Nonostante questo la strada da fare è ancora molto lunga. Tutt’oggi, infatti, un terzo dei pazienti che arriva negli ambulatori presenta una serie di disturbi difficili da inserire in un quadro clinico ben definito. Ciò comporta diagnosi sbagliate o il trascorrere di molti anni prima di avere una prognosi corretta. Oltretutto i sintomi possono manifestarsi all’improvviso oppure in maniera progressiva aggravandosi nel corso del tempo.
Senza alcun dubbio il disturbo più evidente è una stanchezza presente da oltre sei mesi. Insieme ad essa poi possono comparire dolori muscolari, difficoltà di memoria e di concentrazione, disturbi del sonno (ossia il riposo notturno non è sufficiente a far recuperare le energie), gola infiammata, colon irritabile, intorpidimento alle mani, brividi e disturbi psicologici come ansia e attacchi di panico.
Diagnosi e rimedi
Un altro caso di esempio è quello di Marina, 32 anni. Anche lei ha iniziato a manifestare i primi sintomi all’età di 16 anni sempre a seguito di un’influenza. Quando le è stata diagnosticata la malattia, i medici le hanno consigliato di abbandonare la scuola ma lei non si è arresa, ha portato a termine gli studi laureandosi alla Oxford University ed è diventata una designer di successo.
Arrivare alla verità sui tanti dolori da cui era afflitta, tra cui anche l’endometriosi, tuttavia, è stato un percorso lungo e difficile. Sono state infatti ben 29 le diverse diagnosi che le sono state fatte negli anni. Alla fine quando è arrivata la definizione corretta della sua malattia, ha provato un vero e proprio sollievo, poiché finalmente sapeva come comportarsi per gestire i vari disturbi.
La sindrome da stanchezza cronica interessa in maggioranza le donne dai 20 ai 50 anni di qualsiasi nazionalità ma in casi rari può anche colpire adolescenti dai 13 ai 15 anni. Anche chi è in sovrappeso e non pratica alcun tipo di attività fisica rientra nei casi a rischio. Purtroppo ad oggi non esiste una cura per tale patologia, l’intervento medico è volto solo a tenere sotto controllo e alleviare il più possibile i sintomi e i vari malesseri dei pazienti.
Diminuire lo stress con tecniche di rilassamento, cercare di regolarizzare il proprio sonno, evitare di praticare le attività che comportano un maggior dispendio di energie, possono però essere delle soluzioni utili a combattere la sindrome da stanchezza cronica.