Storie della buonanotte per bambine ribelli è un progetto che nasce da Elena Favilli e Francesca Cavallo. Il libro illustrato per bambine è stato un vero e proprio caso editoriale. Ecco la nostra recensione!
Storie della buonanotte per bambine ribelli è un libro illustrato pensato da Elena FavillieFrancesca Cavallo, fondatrici della startup Timbuktu Labs. L'opera letteraria è diventata un vero e proprio caso editoriale: è stato per mesi nella classifica dei libri più venduti, riscuotendo molto successo anche all'estero.
Il libro illustrato all'interno è composto da brevi biografie di 100 donne tra le più coraggiose di sempre. Ciascuna donna viene descritta nelle caratteristiche che l'hanno portata a distinguersi e a essere ricordata nel tempo. Il messaggio più forte che Storie della buonanotte per bambine ribelli vuole diffondere è quello di combattere gli stereotipi legati al genere, insegnando a sognare in grande e senza restrizioni sociali o di pensiero.
Storie della buonanotte per bambine ribelli, attraverso un crowdfunding, in poco tempo (28 giorni) è riuscito a raccogliere più di un milione di dollari da parte di 70 nazioni diverse.
Storie della buonanotte per bambine ribelli: le polemiche
Come ogni cosa che riscuote molto successo e notorietà c'è stato chi non ha apprezzato l'idea editoriale di Elena Favilli e Francesca Cavallo, criticando le scelte di alcune donne presenti nel libro e il senso dato al significato di "ribelle".
In molti hanno interpretato come chiave di lettura letterale l'aggettivo ribelle quando, in realtà, va inteso in un senso più ampio e leggero. Siamo abituati a leggere libri per bambine in cui le protagoniste sono principesse che vivono in un mondo fatato, con caratteristiche fisiche e caratteriali abbastanza stereotipate. Il senso di ribelle, invece, vuole sottolineare la diversità delle protagoniste di questo libro perché non sono principesse ma donne comuni, che appartengono a culture e tempi diversi e che si sono distinte in vari ambiti sociali.
In linea di massima c'è la tendenza a criticare un lavoro che fa scalpore, tendendo a non farsi stupire da idee nuove ed originali come lo è questo libro.
Perché non apprezzare che al posto delle classiche principesse, una bambina possa riconoscersi finalmente in una donna comune che ha vissuto e combattuto per affermare le proprie idee?
Le fiabe e i libri per bambini nascono con vari obiettivi: stimolare la fantasia, conoscere il mondo e capire cosa è giusto e cosa no. Per quanto riguarda la differenza tra bene e male esistono concetti che sono universalmente validi ma se questo binomio lo si sposta da un lato morale e filosofico il discorso cambia e la scissione non è poi così netta.
Nel libro, in cui la vita di ogni donna viene raccontata in modo semplice come se fosse una singola fiaba, ci sono donne che appartengono a qualsiasi tempo e pensiero: da Cleopatra a Michelle Obama, per intenderci.
Ciò che in molti non hanno gradito è stata la scelta di menzionare donne come Margaret Thatcher, primo ministro del Regno Unito dal 1979 fino al 1990, personaggio non molto amato per alcune scelte intraprese durante la sua carica.
Ecco la storia ribelle di Margaret Thatcher per cercare di farvi capire il mood del libro e, soprattutto, per poter comprendere meglio le polemiche mosse a Storie della buonanotte per bambine ribelli.
C'era una volta, in Gran Bretagna, una ragazza a cui non importava quello che gli altri pensavano di lei. Era convinta di dover fare quello che riteneva giusto. Ad alcuni piaceva per la sua franchezza, altri pensavano che fosse maleducata. Margaret alzava le spalle e andava per la sua strada.
Studiò chimica e diventò una scienziata, ma la sua vera passione era la politica, così cercò di farsi eleggere nel parlamento britannico. La prima volta non ce la fece, e nemmeno la seconda, ma Margaret non era tipo da arrendersi.
Decise di tonare all'Università e studiare legge. nel frattempo, si sposò ed ebbe due bambini. Quando giunsero di nuovo le elezioni, non venne neppure presa in considerazione, perché gli uomini del suo partito pensavano che una giovane madre non fosse adatta al voto in parlamento.
Finalmente, qualche anno più tardi, il suo sogno divenne realtà, e Margaret fu eletta in parlamento. Ebbe un tale successo che diventò leader del partito conservatore e poi Prima Ministra, la prima donna della storia del Regno Unito a ricoprire questo ruolo.
Quando tolse il latte gratuito agli alunni della scuola primaria, fu detestata. Quando vinse la guerra delle isole Falkland contro l'Argentina, fu ammirata per la sua forza e determinazione.
Margaret lavorava molto ed era una donna estremamente concreta. A volte, alcuni provavano a farle pressioni per convincerla a prendere decisioni che non condivideva, ma lei non cedeva mai. Ecco perché divenne famosa come la "Lady di ferro".
È da apprezzare che all'interno di storie della buonanotte per bambine ribelli ci siano vari esempi di donne che hanno affermato la propria personalità, anche sbagliando o facendo scelte opinabili. La libertà di essere si manifesta in ciò che ciascuno di noi è, sia nel bene che nel male. Il mondo si compone di personalità diverse ed è bene che sin da piccoli si comprenda la vastità dell'umanità perché è fondamentale apprezzare e convivere anche con chi non la pensa come noi.
Immedesimarsi con chi è realmente esistito facilita un approccio più reale verso ciò che ci circonda. Capire che si può essere principesse della propria vita e non necessariamente in funzione di un principe azzurro non è poi così sbagliato o aberrante.
Altra critica rivolta al libro riguarda la scelta del pubblico cui è stato rivolto: perché solo alle bambine?
Storie della buonanotte per bambine ribelli, per il suo target, è stato tacciato anche di sessismo proprio perché si rivolge soltanto alle bambine. Molte femministe non hanno apprezzato questa scelta, ritenendola un'operazione conformista e legata al marketing.
La realtà è che, purtroppo, viviamo in un'epoca ancora improntata sul maschilismo: l'uguaglianza tra uomo e donna viene predicata attraverso belle parole ma, nella vita di tutti i giorni, molte donne perdono la vita per colpa dei loro principi azzurri o per la propria legittima voglia di libertà ed indipendenza. Ci ritroviamo ancora a combattere per una differenza salariale non uguale e stabilita dalla differenza di genere sessuale.
Cosa c'è di sbagliato, dunque, nel proporre come modelli da seguire queste donne che con tenacia, con intelligenza, alle volte con strafottenza o con ostinazione sono riuscite a vivere per come desideravano? Secondo noi nulla.
Il problema di fondo è che siamo troppo abituati a dividere di netto il concetto di bene e male solo secondo la nostra personale opinione, perdendo di vista il resto che ci circonda.
Avere nella propria libreria Storie della buonanotte per bambine ribelli servirà ai vostri figli, a prescindere che siano maschi o femmine, per conoscere delle donne straordinarie. Le 100 storie scritte nel libro non comprendono tutte le donne che si sono fatte ricordare ma, sicuramente, è un buon modo per conoscerne qualcuna.
Buona lettura!