Ermafrodita: significato ed etimologia del termine

di Elisabetta Rossi

Se siete alla ricerca del significato di ermafrodita, nel nostro articolo trovate tutto quello che c'è da sapere su questo termine di origine mitologica.

Indice

Il termine ermafrodita ha un'origine mitologica, deriva infatti dal personaggio di nome Ermafrodito, figlio di Ermes e Afrodite, che si fuse con una ninfa assumendo tratti maschili e femminili.

In natura, questa condizione di ambivalenza, ossia la presenza di organi sessuali maschili e femminili, ricorre in modo molto raro nella specie umana mentre risulta essere più frequente negli animali e abituale nelle piante, la cui riproduzione, in certe specie, è possibile solo con l'autofecondazione.

Ma cosa significa di preciso essere ermafrodita? E quali sono gli animali e le piante definiti come tali? Vediamolo insieme.

Cosa significa essere ermafrodita?

L’ermafroditismo o monoicismo è una rara condizione nella quale l’individuo presenta organi sessuali ambigui, tipici dell’uomo e della donna. Ma oggi si preferisce usare al posto di questa parola quella di intersessualità, più accettata sia dalle persone colpite dalla disfunzione, sia dalla classe medica.

Qual è la caratteristica degli ermafroditi?

L’ermafroditismo si presenta nella specie umana come un’alterazione del processo che porta alla differenziazione dei genitali. Il vero ermafrodita, sotto il profilo genetico, ha sia i cromosomi XX, appartenenti alle donne, sia quelli XY, caratteristici degli uomini. Ciò significa che l’individuo ha i testicoli e le ovaie.

Scendendo più nel dettaglio, l’ermafrodita può avere il pene ma non i testicoli, la vagina e un utero. Questa condizione tuttavia è molto variabile e dipende dal grado di alterazione sviluppato.

Possiamo però avere anche uno pseudoermafrodita, in cui il profilo cromosomico è chiaro, dunque è maschile o femminile, ma l’aspetto esteriore, al di là degli organi genitali, tende ad essere simile al sesso opposto. Così possiamo avere uomini con le mammelle molto sviluppate e donne con la peluria folta o la voce baritonale.

Come si fa a capire se sei ermafrodita?

L’individuazione dell’ermafroditismo nell’uomo avviene tramite una serie di esami, genetici e istologici, grazie ai quali si può arrivare a definire la condizione di alterazione genetica e in un secondo momento si può stabilire quale dei due sessi privilegiare.

Si seguono quindi terapie ormonali e si effettuano interventi di chirurgia plastica, se necessario, ma si raccomanda anche un percorso psicologico.

Quanti ermafroditi ci sono nel mondo

A quanto pare al mondo ci sono solo 11 ermafroditi, un numero davvero esiguo che rende questa condizione rarissima.

L’ermafrodito può avere figli?

Sebbene in alcune specie animali ermafrodite, l’autofecondazione possa avvenire, come nel caso delle lumache, per gli uomini è altamente improbabile, anzi impossibile, autofecondarsi. Va detto tuttavia che i pareri della comunità scientifica sono abbastanza discordanti, soprattutto dopo il caso di un cinquantacinquenne biellese rimasto incinta.

Quali sono le piante ermafrodite?

Le piante in cui è presente l’ermafroditismo sono soprattutto le angiosperme, le specie che si riproducono grazie ai fiori. Tra di esse si distinguono:

  • le piante monocline che hanno fiori ermafroditi, quindi presentano sia gli elementi maschili, gli stami, che gli elementi femminili, i pistilli;
  • le piante monoiche che hanno fiori maschili e femminili separati e distinti l’uno dall’altro;
  • le piante dioiche dove i fiori maschili e femminili provengono da esemplari diversi.

In questa tipologia di vegetali ermafroditi, i fiori maschili e femminili maturano in tempi diversi per consentire l’impollinazione tra piante differenti.

Quali sono gli animali ermafroditi?

Gli animali ermafroditi possono produrre in contemporanea sia gameti maschili che femminili. Gli esseri invertebrati non sarebbero in grado di riprodursi senza autofecondazione. In questa categoria dunque annoveriamo:

  • La lumaca
  • La cappasanta
  • Il lombrico
  • Le ostriche piatte
  • La rana
  • La tartaruga d’acqua dolce
  • La cernia
  • Il pesce pagliaccio

Che cosa vuol dire essere intersessuale?

L'intersessualità corrisponde alla locuzione VCS che sta per Variazione delle Caratteristiche del Sesso. Ciò significa che le persone appartenenti a questa categoria presentano fin dalla nascita caratteristiche sessuali al di fuori di quelle classiche riconosciute come maschili e femminili.

L'intersessualità comprende variazioni nei cromosoni, negli organi riproduttivi, negli ormoni, nelle gonadi, nei genitali. Ecco perché gli ermafroditi rientrano in tale definizione e prediligono essere chiamati intersessuali.