Una raccolta delle più intense poesie sulla vita per capire tutto il valore e l'importanza dell'esistenza.
La vita è il bene più prezioso per ogni uomo e come tale va rispettata, amata e protetta a tutti i costi. Per quanto infatti possa essere difficile, costellata da gioia e dolori e complicata, è l’unica che abbiamo e di conseguenza occorre averne la massima cura.
La storia della nostra letteratura, come anche quella straniera, è caratterizzata spesso e volentieri dall’indagine da parte di scrittori e filosofi sul mistero della vita, sulle luci e sulle ombre dell’esistenza. Molti di loro hanno lasciato su di essa interessanti riflessioni, altri invece hanno scritto meravigliose poesie sulla vita capaci di toccare nel profondo l’animo di che le legge.
Tali componimenti diventano quindi un modo per interrogarsi su se stessi, sugli aspetti del proprio quotidiano, sulle reazioni che si hanno di fronte agli eventi personali e sociali. Ma soprattutto le liriche più introspettive creano un processo d’immedesimazione della persona in quanto affrontano questioni universali. La voce del poeta diventa così un tutt’uno con quella della gente comune, al di là del tempo.
Le poesie sulla vita che trovate raccolte in questo articolo possono essere considerate un monito ad affrontare la vita con coraggio e ad amarla nonostante tutto e anche l’occasione di dedicare ad amici, parenti e partner un pensiero che possa aiutarli a superare un periodo difficile, a far comprendere loro che prima o poi tornerà a splendere il sole.
Poesie che fanno riflettere
Riflettere sull’andamento della propria vita, su tutto ciò che di negativo o di positivo c’è in essa, è utile per capire gli errori e agire al fine di non ripeterli più e di migliorare la propria condizione. Le poesie che fanno riflettere di autori celebri, che abbiamo imparato a conoscere e ad amare, si rivelano un ottimo strumento per intraprendere un’indagine su se stessi e gli altri.
Non solo, questi componimenti stimolano la nostra capacità riflessiva, portando all’attenzione aspetti del quotidiano che il più delle volte trascuriamo, come l’apprezzare i traguardi raggiunti, e possono suggerirci i comportamenti da tenere in società per diventare individui rispettosi degli altri.
In tal senso, Mahatma Gandhi, ci ha lasciato una coinvolgente poesia dove fornisce preziose linee guida da seguire per apprezzare la vita e per raccontarla a chi ancora non ne ha compreso il valore.
Prendi un sorriso,
Regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
Fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fai bagnare chi vive nel fango.Prendi una lacrima,
Posala sul volto di chi non ha pianto.Prendi il coraggio,
Mettilo nell’animo di chi non sa lottare.Scopri la vita,
Raccontala a chi non sa capirla.Prendi la speranza
E vivi nella sua luce.Prendi la bontà
E donala a chi non sa donare.Scopri l’amore
e fallo conoscere al mondo.
Vivi, di Charlie Chaplin, è un vero e proprio inno alla vita che va amata anche se ci ha fatto soffrire e patire una delusione dietro l’altra.
Ho perdonato errori quasi imperdonabili.
Ho cercato di sostituire persone insostituibili
e di dimenticare persone indimenticabili.
Ho agito d’impulso.Sono rimasto deluso da alcune persone,
ma anche io ne ho deluse alcune.
Ho abbracciato per proteggere.Ho riso quando non si poteva farlo.
Mi sono fatto amici per l’eternità.Ho amato e sono stato amato, ma sono anche stato respinto.
Sono stato amato e non ho saputo ricambiare.Ho gridato e saltato per la gioia.
Ho vissuto d’amore e fatto giuramenti eterni,
ma ne ho anche rotti molti.Ho pianto ascoltando musica e guardando fotografie.
Ho chiamato solo per ascoltare una voce.
Mi sono innamorato per un sorriso.Ho pensato di poter morire di nostalgia e…
Ho avuto paura di perdere qualcuno di speciale
ed ho finito per perderlo.Però sono sopravvissuto!
Sono ancora vivo!
Non mi stanco della vita!E nemmeno tu devi stancartene… Vivi!
Combattere con determinazione è un bene,
abbracciare la vita e vivere con passione.Perdere con classe e vincere con audacia,
perché il mondo appartiene a chi osa
e la vita è troppo bella per essere insignificante.
Tempo Libero, invece, del poeta e scrittore gallese William Henry Davies, è un componimento che condanna la frenesia degli impegni quotidiani invitando a ritagliarsi momenti solo per se stessi, per coltivare le proprie passioni, per ammirare ciò che la natura ci offre.
Che vita è mai questa se, pieni d’impegni,
non abbiamo tempo per fermarci e ammirare.
Né per sostare sotto i rami
e fissare a lungo, come pecore o mucche.Né per vedere, passando tra boschi,
scoiattoli che nascondono le loro noci nell’erba.
Né per osservare, in pieno giorno,
ruscelli pieni di stelle, come cieli di notte.Né per voltarci verso la bellezza,
e ammirare i suoi piedi che sanno danzare.
Né per aspettare che la sua bocca
completi il sorriso che le parte dagli occhi.Una povera vita è questa se, pieni d’impegni,
non abbiamo tempo per fermarci a guardare.
William Ernest Henley, poeta britannico, ha composto una lirica in cui sostiene l’importanza di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà della vita, di lottare con coraggio perché il destino è tutto nelle nostre mani.
Al profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l’indomabile anima mia.Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l’orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.
Istanti di Don Herold, scrittore e illustratore americano, è una lirica densa di significato che pone in evidenza quanto sia essenziale, per non avere rimpianti dopo, vivere ogni istante della vita appieno, senza troppi timori, senza temere le conseguenze o il giudizio degli altri. L’esistenza infatti è una somma di momenti da assaporare.
Se potessi vivere di nuovo la mia vita.
Nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere
così perfetto, mi rilasserei di più.Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,
di fatto prenderei ben poche cose sul serio.Sarei meno igienico.
Correrei più rischi,
farei più viaggi,
contemplerei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei in più fiumi.Andrei in più luoghi dove mai sono stato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto
della loro vita sensati e con profitto;
certo mi sono preso qualche momento di allegria
ma se potessi tornare indietro, cercherei
di avere soltanto momenti buoni.Che, se non lo sapete, di questo
è fatta la vita,
di momenti: non perdere l’adesso.Io ero uno di quelli che mai
andavano da nessuna parte senza un termometro,
una borsa dell’acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.Se potessi tornare a vivere
comincerei ad andare scalzo all’inizio
della primavera
e resterei scalzo sino alla fine dell’autunno.Farei più giri in calesse,
guarderei più albe
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti.
Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo.
Poesie sull’esistenza
La vita è un racconto che varia da persona a persona. Fatta di alti e bassi, è spesso una montagna russa di emozioni discordanti che i poeti hanno saputo racchiudere nei versi delle loro liriche. Componimenti in cui il quotidiano viene rappresentato attraverso metafore e accostamenti inediti o espresso in un linguaggio semplice, facilmente comprensibile da tutti, comunicativo al massimo grado.
Ad esempio Henry Wadsworth Longfellow nella lirica Un salmo alla vita affronta il tema dell’eternità. L’esistenza di ogni individuo non termina con la morte ma prosegue oltre in un aldilà dove ha accesso solo l’anima.
Non dirmi in tristi versi
che la vita è un sogno vuoto!
Che l’anima che sogna è morta,
e le cose sembrano ciò che non sono.La Vita è reale! La Vita è sincerità!
E la tomba non è il suo traguardo;
sei polvere e polvere tornerai –
questo l’anima non riguarda.Non al godimento, né al dispiacere,
la nostra fine o via è destinata;
ma ad agire, e che ogni domani
ci trovi più oltre l’odierna giornata.Il lavoro è lungo e il Tempo scorre,
e il nostro animo, benché prode e forte,
come soffocato tamburo batte
le marce funebri fino alla morte.Nel campo di battaglia del mondo,
nel bivacco della Vita, ogni momento,
non essere come muto bestiame!
Sii un eroe nel combattimento!Non fidarti del Futuro, benché lusinghiero!
Che il Passato seppellisca la sua opera!
Agisci, agisci nel Presente che vive!Il cuore dentro, e Dio al di sopra!
Le vite dei grandi ci spingono
a fare delle nostre vite un portento,
e, morendo, a lasciare dietro di noi
le nostre impronte sulle sabbie del tempo;
le impronte, che forse un altro –
un fratello solo e naufragato,
navigando sul maestoso mare della vita,
vedendo, di nuovo si sentirà rincuorato.
Jorge Luis Borges, nel componimento Contano i legami, sostiene in poche e toccanti parole che la cosa più importante nella vita sono i legami che si instaurano con gli altri.
Non sai bene se la vita è viaggio,
se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno
dopo giorno e non te ne accorgi
se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso.In certi momenti il senso non conta.
Contano i legami.
Walter Raleigh, invece, nella lirica che vi proponiamo, s’interroga su cosa sia la vita evidenziandone alcuni aspetti come quello delle passioni che travolgono gli uomini.
Che cos’è la nostra vita? Un gioco di passioni.
La nostra gioia è la musica della divisione.
Il grembo materno sono le nostre noiose case
dove ci vestiamo per questa breve commedia.Il cielo ci è giudice spietato e spettatore,
che siede e giudica chi sbaglia.
Le nostre tombe che ci nascondono al sole che tramonta
sono come un sipario tirato quando lo spettacolo è finito.Così procediamo, giocando, fino all’ultimo riposo,
solo che moriamo davvero, e questo non è un gioco.
Intensa e toccante è la poesia di Fernando Pessoa, Di tutto restano tre cose, in cui l’autore parla dei tre aspetti fondamentali che contraddistinguono l’esistenza di tutti.
Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura, una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro
Celebre e per molto tempo erroneamente attribuita a Pablo Neruda, Lentamente muore, lirica di Martha Medeiros, sostiene la necessità di vivere ogni momento al meglio, di accettare il cambiamento, di gettarsi nelle passioni e di non evitare le emozioni, anche quando ci fanno paura.
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia di vestire un colore nuovo,
chi non parla a chi non conosce.Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.Muore lentamente,
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare.Muore lentamente,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.Lentamente muore,
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.