Primo Levi è stato uno scrittore e chimico ebreo. Per ricordarlo abbiamo raccolto nell'articolo le sue frasi più famose.
Primo Levi, scrittore e chimico di origine ebraica, sopravvissuto all’Olocausto, viene ricordato per la sua personalità carismatica, la vivace intelligenza, la grande umanità ma anche per la sua razionalità, cosa che si lega alla passione avuta nei confronti della scienza. Dopo infatti gli studi superiori s’inscrive alla Facoltà di scienze, laureandosi con lode nel 1941.
Nato a Torino nel 1919, trascorre un’infanzia triste, nella solitudine e privato di tutti quei divertimenti tipici dei bambini a causa delle cagionevoli condizioni di salute. Nonostante questo riesce a completare brillantemente gli studi, dimostrando fin dalla giovane età una grande capacità d’immaginazione che poi si riversa nella sua produzione letteraria. Durante gli anni del liceo ha anche la fortuna di avere per qualche mese Cesare Pavese come professore d’italiano.
Nel 1942, in piena Seconda Guerra Mondiale, si trasferisce a Milano per questioni di lavoro ma ben presto i nazisti avanzano nel territorio italiano e con l’incrudirsi delle persecuzioni a danno degli ebrei, si rifugia sulle montagne unendosi ai partigiani. Viene però catturato dai fascisti e deportato prima nel campo di concentramento a Fossoli e poi in quello di Auschwitz. Sarà liberato nel 1945.
La traumatica e terribile esperienza vissuta, lo porta a scrivere una delle sue opere più celebri, Se questo è un uomo, considerata ancora oggi una delle più lucide e drammatiche testimonianze della violenza dei nazisti. Tra le pagine del libro emerge il grande senso di umanità di Primo Levi come anche la sua dignità di uomo.
Altre opere pubblicate dallo scrittore sono La tregua, dove racconta il ritorno a casa dopo essere stato portato via da Auschwitz. Scrive anche una raccolta poetica dal titolo L’osteria di Brema. La sua vita termina l’11 aprile del 1987 per suicidio. Probabilmente non era mai riuscito a dimenticare le pene subite nell’Olocausto e neanche a superare il senso di colpa per essere riuscito a sopravvivere all’orrore.
Primo levi: il pensiero e lo stile
Primo Levi, come anticipato all’inizio di questo articolo, ha avuto molteplici interessi che riguardavano la scienza, la letteratura, la biologia e anche l’etologia. Materie che influenzano alcuni dei suoi libri.
La passione per la scienza lo porta a commentare lo sbarco sulla luna e la tragedia di Chernobyl, esprimendosi inoltre a proposito del nucleare, del pericolo che rappresenta per l’umanità. Proprio per tutte le ragioni espresse, la sua opera è considerata il punto d’incontro perfetto tra cultura scientifica e umanistica.
A livello di stile, quello di Primo Levi è asciutto, diretto, privo di qualsiasi genere di retorica ma nonostante questo in grado di trasmettere al lettore sentimenti e atmosfera dei suoi scritti, delle situazioni raccontate. In questo modo la sua opera arriva dritta al cuore di chi legge, offrendo una fotografia della realtà, cosa che si nota soprattutto con il libro Se questo è un uomo.
Primo Levi frasi
Per celebrare l’opera di questo grande autore ebraico, abbiamo raccolto qui di seguito le sue frasi più famose e toccanti.
Primo LeviAl fascismo di oggi manca soltanto il potere per ridiventare quello che era, e cioè la consacrazione del privilegio e della disuguaglianza.
Primo LeviGuai se tutte le frasi reversibili fossero vere, fossero sentenze d'oracolo... eppure quando le leggi a rovescio, e il conto torna, c'è qualcosa in loro di magico e rivelatorio: lo sapevano anche i latini, e le scrivevano sulle meridiane.
Primo LeviDevo dire che l'esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. [...] C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo.
Primo LeviKafka comprende il mondo (il suo, e anche meglio il nostro d'oggi) con una chiaroveggenza che stupisce, e che ferisce come una luce troppo intensa.
Primo LeviL’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono.
Primo LeviNon era semplice la rete dei rapporti umani all’interno dei Lager: non era riconducibile ai due blocchi delle vittime e dei persecutori.
Primo LeviNon salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo.
Primo LeviPoiché, ed è questo il tremendo privilegio della nostra generazione e del mio popolo, nessuno mai ha potuto meglio di noi cogliere la natura insanabile dell’offesa, che dilaga come un contagio. È stolto pensare che la giustizia umana la estingua.
Primo LeviLe leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Le leggi razziali erano il sintomo di una carnevalata: si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto Matteotti, per intenderci): rimaneva da vederne quello sciocco.
Primo LeviOggi nella carriera del chimico, nove volte su dieci la scienza declina sulla tecnologia e la tecnologia declina sulla burocrazia. Direi che nove volte su dieci un chimico è un funzionario, se non addirittura un burocrate, e una volta su dieci è un ricercatore.
Primo LeviÈ ingenuo, assurdo e storicamente falso ritenere che un sistema infero, qual era il nazionalsocialismo, santifichi le sue vittime: al contrario, esso le degrada, le assimila a sé, e ciò è tanto più quanto più esse sono disponibili, bianche, prive di un'ossatura politica o morale. Da molti segni, pare che sia giunto il tempo di esplorare lo spazio che separa (non solo nei Lager nazisti!) le vittime dai persecutori.
Primo LeviLa vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa.
Primo LeviPerché ognuno è l’ebreo di qualcuno, perché i polacchi sono gli ebrei dei tedeschi e dei russi.
Primo LeviIn ogni gruppo umano esiste una vittima predestinata: uno che porta pena, che tutti deridono, su cui nascono dicerie insulse e malevole, su cui, con misteriosa concordia, tutti scaricano i loro mali umori e il loro desiderio di nuocere.
Primo LeviLei deve sapere che farmi avanti quando tutti si fanno indietro a me mi è sempre piaciuto, e mi piace ancora.
Primo LeviNon esistono problemi che non possano essere risolti intorno a un tavolo, purché ci sia volontà buona e fiducia reciproca: o anche paura reciproca.
Primo LeviÈ avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire.
Primo LeviApprezzavo i suoi due testi, chiari fino all'ossessione. Stringati, pregni del suo arcigno disprezzo per l'umanità in generale e per gli studenti pigri e sciocchi in particolare: perché tutti gli studenti, per definizione, erano pigri e sciocchi.
Primo LeviDistillare è bello. Prima di tutto, perché è un mestiere lento, filosofico e silenzioso, che ti occupa ma ti lascia tempo di pensare ad altro, un po' come l'andare in bicicletta. Poi, perché comporta una metamorfosi: da liquido a vapore (invisibile), e da questo nuovamente a liquido; ma in questo doppio cammino, all'in su ed all'in giù, si raggiunge la purezza, condizione ambigua ed affascinante, che parte dalla chimica ed arriva molto lontano.
Primo LeviÈ dell'uomo operare in vista di un fine: la strage di Auschwitz, che ha distrutto una tradizione ed una civiltà, non ha giovato a nessuno.
Primo LeviRicordare è un dovere: essi non vogliono dimenticare, e soprattutto non vogliono che il mondo dimentichi, perché hanno capito che la loro esperienza non è stata priva di senso, e che i Lager non sono stati un incidente, un imprevisto della Storia.
Primo LeviLa memoria è come il mare: può restituire brandelli di rottami a distanza di anni.
Primo LeviQuest’anno è passato presto. L’anno scorso a quest’ora io ero un uomo libero: fuori legge ma libero, avevo un nome e una famiglia, possedevo una mente avida e inquieta e un corpo agile e sano.
Primo LeviSarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l'olocausto si è esteso anche all'Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista.
Primo LeviOgni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà.
Primo LeviConviene essere sempre d'accordo con chi racconta, se no lo si intralcia e gli si fa perdere il filo.
Primo LeviPerché sa, a me il mare non è mai piaciuto: si muove sempre, ci fa umido, c'è l'aria molle e marinosa, insomma non mi dà fiducia e mi fa venire le lune.
Primo LeviSentiva l'ora alla radio, e si regolava col sole e con la luna. Del resto, non suonava tutte le ore, ma solo quelle importanti.
Primo LeviLa nostalgia è una sofferenza fragile e gentile, essenzialmente diversa, più intima, più umana delle altre pene che avevamo sostenuto fino a quel tempo: percosse, freddo, fame, terrore, destituzione, malattia. È un dolore limpido e pulito, ma urgente: pervade tutti i minuti della giornata, non concede altri pensieri, e spinge alle evasioni.
Primo Levi frasi Se questo è un uomo
Se questo è un uomo, libro pubblicato nel 1947, è la lucida testimonianza del lungo periodo di prigionia vissuto da Primo Levi nel campo di concentramento di Auschwitz. Qui di seguito abbiamo raccolto le frasi più interessanti dell’opera.
Primo LeviDistruggere l’uomo è difficile, quasi quanto crearlo: non è stato agevole, non è stato breve, ma ci siete riusciti, tedeschi.
Primo LeviGuai a sognare: il momento di coscienza che accompagna il risveglio è la sofferenza più acuta.
Primo LeviPochi sono gli uomini che sanno andare a morte con dignità, e spesso non quelli che ti aspetteresti.
Primo LeviMeglio astenersi dal governare il destino degli altri, dal momento che è già difficile ed incerto pilotare il proprio.
Primo LeviAuschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia.
Primo LeviQuando c’è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo alla roba da mangiare.
Primo LeviAllora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo.
Primo LeviNulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero.
Primo LeviTutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
Primo LeviLa facoltà umana di scavarsi una nicchia, di secernere un guscio, di erigersi intorno una tenue barriera di difesa, anche in circostanze apparentemente disperate, è stupefacente, e meriterebbe uno studio approfondito. Si tratta di un prezioso lavorio di adattamento, in parte passivo e inconscio, e in parte attivo.