Cosa vuol dire revenge porn?

Di revenge porn si è sentito tristemente parlare negli ultimi anni per episodi di cronaca che hanno coinvolto persone comuni e personaggi celebri del mondo dello spettacolo. Situazioni in cui la reputazione della vittima è stata minata a causa della diffusione di materiale intimo su internet a sua insaputa. Un fatto grave per il quale è stata varata da poco tempo anche una legge, al fine di punire severamente i responsabili. Vediamo adesso più nello specifico in cosa consiste.

Cosa vuol dire revenge porn?

L’espressione revenge porn è di derivazione anglosassone e significa letteralmente vendetta pornografica. Si riferisce infatti alla diffusione via internet e non di foto e/o video intimi di una persona senza che quest’ultima abbia dato il suo consenso.

Come suggerisce lo stesso nome, quest’atto viene attuato per vendicarsi di qualcuno, spesso di un ex partner allo scopo di umiliarlo, ricattarlo al fine di avere dei soldi in cambio dalla non diffusione del materiale sessuale, per boicottare un competitor e per penalizzare la vita sociale e lavorativa della vittima. Chi infatti è stato coinvolto in una vendetta pornografica, si è trovato isolato e licenziato dal proprio impiego.

Inoltre chi si rende responsabile di tale azione, divulga spesso anche dati personali della vittima, come nome e cognome, città e indirizzo della sua abitazione proprio allo scopo di renderla riconoscibile e identificabile.

Cosa si rischia con il revenge porn?

Da qualche anno a questa parte è stata approvata una legge contro il revenge porn che prevede una condanna da 1 a 6 anni per i colpevoli e il pagamento di una multa dai 5.000 ai 15.000 euro. Questa legge è entrata in vigore nel 2019 con il titolo di Codice Rosso.

Il reato è imputabile a chi diffonde, senza il consenso del diretto interessato, materiale sessualmente esplicito, e a chi lo riceve e contribuisce alla sua divulgazione. Inoltre se il revenge porn coinvolge un ex partner e i canali informatici, la pena diventa più severa.