Cosa significa abilismo?

di Elisabetta Rossi

Se vi state chiedendo cosa vuol dire abilismo, siete capitati nel posto giusto. Nel nostro articolo infatti trovate la sua corretta definizione e la spiegazione sul suo significato.

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Del termine abilismo si è sentito molto parlare in relazione al ddl Zan, che se non fosse stato bocciato, avrebbe portato a varare una legge contro di esso. Cosa significa però di preciso e perché ha un’accezione negativa? Ve lo spieghiamo nel nostro articolo.

Cosa vuol dire abilismo?

Abilismo è una parola discriminatoria e offensiva nei confronti di tutti coloro che sono affetti da una disabilità fisica o mentale. Può quindi essere considerato vicino al sessismo e al razzismo. Di fatto tale vocabolo presuppone che tutte le persone abbiano un corpo abile e siano in grado di fare qualunque genere di azione e attività.

Ciò comporta l’esclusione dei disabili dalla vita sociale in quanto presentano degli impedimenti di carattere fisico o mentale. È un concetto che non tiene affatto in considerazione la diversità.

La parola abilismo deriva dal corrispettivo inglese americano ableism e mentre in America e in Inghilterra ha iniziato a diffondersi negli anni ’80, in Italia la sua affermazione è piuttosto recente.

Cosa si intende per discriminazione verso la disabilità?

La discriminazione si attua nel momento in cui si verifica l’esclusione di una persona da luoghi e attività perché affetta da disabilità. Dunque è un atteggiamento che pregiudica la libertà dell’individuo e lo tiene fuori da diversi ambiti della società.

Quali sono i comportamenti discriminatori?

Sono considerati comportamenti discriminatori nell’ambito dell’abilismo i seguenti:

  • Lasciare barriere architettoniche o sensoriali che impediscono l’accesso del disabile a determinati luoghi e sui mezzi di trasporto.
  • Parcheggiare nel posto riservato ai disabili senza averne diritto.
  • Aggredire fisicamente o verbalmente chi è affetto da disabilità.
  • Negare alle persone disabili le agevolazioni di cui hanno diritto.
  • Trattare le persone disabili con un atteggiamento di pietà.
  • Utilizzare un linguaggio discriminatorio nei confronti della disabilità.

Quanti tipi di discriminazione ci sono?

Esistono moltissimi tipi di discriminazione, tra i più comuni abbiamo:

  • Discriminazione di genere: riguarda il sesso delle persone e attua una discriminazione legata ad esso.
  • Discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale: questo tipo di discriminazione è rivolta a tutti coloro che non sono eterosessuali, quindi colpisce gli omosessuali, i bisessuali, i pansessuali.
  • Discriminazioni basate sull’origine etnica: in questo ambito rientrano le forme di razzismo, ad esempio quello legato al colore della pelle.