Le domande più frequenti del colloquio conoscitivo

di Elisabetta Rossi

Se dovete sostenere un colloquio conoscitivo e vi state chiedendo quali sono le domande che potrebbero farvi, nel nostro articolo trovate le più frequenti e gettonate.

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Dopo tanti curriculum vitae inviati, siete stati finalmente ricontattati per un colloquio conoscitivo ma non sapete di cosa si tratta e neanche quali domande potrebbero farvi? Niente paura, stiamo per chiarirvi ogni dubbio!

Prima di tutto dovete sapere che il colloquio conoscitivo è la prima fase di scrematura che un’azienda fa dei vari candidati. Non è un incontro in cui vi verranno chieste prove tecniche bensì l’occasione di parlare di voi stessi e di mettere in evidenza le vostre qualità caratteriali e le vostre attitudini. Potete quindi sottolineare ciò che avete acquisito con il percorso di studi fatto e con le esperienze lavorative passate.

Le domande colloquio conoscitivo riguarderanno i vostri interessi, la capacità di gestire lo stress, un approfondimento delle skills indicate sul curriculum vitae, i motivi che vi hanno spinto a decidere di mandare la vostra candidatura e il perché vi considerate adatti a quell’incarico, il classico perché dovrebbero scegliervi.

Per aiutarvi a prepararvi al meglio al colloquio conoscitivo, vi inseriamo qui di seguito i quesiti più gettonati con relativa spiegazione. Tenete inoltre presente che è importante presentarsi all’incontro con un abbigliamento adeguato e con almeno 15 minuti d’anticipo. Infine dovete mostrarvi sicuri di voi stessi e non agitati o ansiosi. Pensate che dopotutto anche l’azienda ha bisogno di voi!

Domande colloquio conoscitivo

Ecco una raccolta delle domande più frequenti che vengono poste dai recruiter in occasione di un colloquio conoscitivo. Conoscerle, vi consentirà di pensare alle risposte migliori da dare e a presentarvi all’incontro preparati.

1 - Mi parli di lei.

Questa è una domanda che getta nel panico parecchi candidati e che non piace a nessuno ma spesso e volentieri è proprio quella con cui i selezionatori danno il via al colloquio. Per cui fatevela piacere e parlate della vostra formazione, del percorso di studi fatto, di quali sono le esperienze lavorative più significative che avete vissuto, cosa vi hanno insegnato e sottolineate quanto lavorare per l’azienda costituisca un traguardo importante per voi.

2 - Quali sono i suoi tre migliori pregi e i suoi tre peggior difetti?

Questa è una domanda insidiosa, non tanto per i pregi che sono semplici da trovare, quanto per i difetti che potrebbero mettervi in cattiva luce e dimostrare che siete poco adatti al ruolo per cui vi siete candidati. Una risposta equilibrata sarebbe la migliore soluzione per voi. Dovreste quindi elencare difetti che, visti da un altro punto di vista, potrebbero trasformarsi in qualcosa di positivo. Ad esempio potreste dire di essere molto pignoli, che tradotto vuol dire svolgere un lavoro in maniera impeccabile o quasi. Naturalmente non dovete esagerare, affiancate a un difetto buono, un altro che lo è un po’ meno. Ciò dimostrerà al recruiter che possedete capacità di autocritica.

3 - Mi sa dire qual è il suo punto di forza?

Questa domanda è piuttosto semplice, basterà che dite di possedere la caratteristica che stanno cercando nel loro candidato ideale, che dimostriate di avere le qualità giuste per l’azienda.

4 - Mi sa dire qual è la sua più grande debolezza?

Come nel caso dei difetti, anche in questo caso dovete fare molta attenzione a cosa dire. Mai scegliere una debolezza che potrebbe inficiare la qualità del lavoro nell’azienda per cui vi state candidando. Optate piuttosto per un punto debole che ha ben poco a che vedere con la professione e magari sottolineate che lo avete persino superato, spiegando come avete fatto.

5 - Mi sa indicare un competitor della nostra azienda?

Questa domanda ha lo scopo di analizzare la vostra conoscenza del mercato o meglio serve a dimostrare se avete fatto un’indagine approfondita su chi è l’azienda per cui vorreste lavorare e su quali sono i competitor da temere.

6 - Quali sono i suoi interessi e i suoi hobby, se ne ha?

Questa domanda vi darà l’opportunità di dimostrare che siete delle persone curiose, animate dalla volontà di conoscere cose nuove, che non si considerano mai arrivate e che hanno piuttosto sempre voglia di studiare, di ampliare il proprio sapere e di migliorarsi. Se ad esempio amate viaggiare, spiegate il perché. Potreste dire che visitare posti mai visti è un modo per entrare in contatto con culture diverse, per tenervi allenati con l’inglese o con un’altra lingua.

7 - Quale obiettivo si è prefissato a livello professionale?

Fate molta attenzione a questa domanda, non riguarda il lato economico del lavoro, del quale avrete modo di parlare nelle fasi successive della selezione, piuttosto si tratta di evidenziare che siete delle persone determinate e che tutto ciò che avete fatto e farete in futuro, è per raggiungere l’obiettivo che vi siete prefissati.

8 - Perché vuole lavorare per la nostra azienda?

Questa domanda, come è facile immaginare, punta a capire se volete il lavoro solo per la busta paga o se invece lo volete per entrare a far parte di un gruppo, per essere parte integrante di una famiglia, per crescere con essa. Dovete far capire che i vostri desideri, corrispondono a quelli dell’azienda, quindi il lato economico è bannato!

9 - Per quale motivo ha lasciato il suo ultimo lavoro?

Questa domanda coglie alla sprovvista parecchi candidati. Le ragioni per cui si è lasciato un lavoro possono essere tantissime ma se vi hanno mandati via perché avete svolto male i compiti che vi sono stati affidati o avete combinato dei grossi guai, causando problemi all’azienda, evitate di raccontarlo. Rispondete con calma, fornendo una buona motivazione senza scendere nei particolari.

10 - Ha qualche domanda da porre?

Di solito si tende a non fare domande, a dire che al momento non si ha nulla da chiedere ma in realtà farne una o due può essere sintomo d’interesse verso l’azienda. Non vi dilungate troppo però!

L’ultimo consiglio che vi diamo, è quello di richiedere un feedback del colloquio conoscitivo qualora il selezionatore non si faccia sentire. È nel vostro pieno diritto ricevere una risposta e sarà anche un modo per dimostrare ancora di più il vostro interesse a lavorare per quella realtà.