Barzellette calabresi: le migliori da raccontare

di Elisabetta Rossi

State cercando barzellette calabresi? Nel nostro articolo trovate una raccolta delle migliori da condividere, leggere e raccontare!

Indice

La Calabria, terra della nduja, di monti, mare limpido e spiagge cristalline, è anche la patria di un dialetto vivace e caratteristico e di barzellette di spirito che raccontano situazioni di vita quotidiana portate spesso e volentieri all’estremo. In altri casi, prendono di mira i luoghi comuni che circolano sulle città calabresi e gli abitanti.

Le battute calabresi, vedrete, suscitano facilmente il riso, soprattutto se vengono raccontate con il tono e l’espressione facciale giusta. Saperle recitare a dovere, infatti, è fondamentale per coinvolgere il pubblico che è chiamato ad ascoltarle.

Se state pensando di cimentarvi in questa pratica, vincete la timidezza e raccontate ad amici e parenti una o più delle barzellette che abbiamo inserito qui di seguito. In alternativa potete condividerle tramite WhatsApp o sui vostri social preferiti.

Barzellette calabresi

Ecco per voi una raccolta delle migliori barzellette calabresi da condividere con gli amici e i famigliari, da leggere da soli per passare il tempo divertendovi o da raccontare durante una cena o un pranzo. Le risate sono assicurate!

Mastu Franciscu: iddru s’à canta e iddru s’à frisca. (Mastro Francesco: lui se la canta e lui se la fischia.)

Dei carabinieri vedono un camion sospetto con dentro due calabresi e gli chiedono cosa trasportano. Allora i due calabresi gli rispondono: "trasportiamo solo calcolatrici". I carabinieri aprono il furgone e ci trovano bombe, bazooka e mitragliatrici. Al che chiedono: "E queste sarebbero calcolatrici?" e i calabresi per tutta risposta: "E noi in Calabria così facciamo i conti".

*Perché i calabresi si fanno crescere i baffi?*Per assomigliare alle loro mamme.

Un calabrese va in ospedale per fare le analisi. L'infermiere prende confidenza con il paziente: "Allora, compare, due minuti e abbiamo finito, va bene!?". Al primo tentativo l'infermiere non prende la vena e dice: "Compare, però dovete stare fermo, se no vi fate male!". Al secondo tentativo l'infermiere risbaglia e ripete: "Compare, vi ho detto che se non state fermo non prendo la vena!". Al terzo tentativo, stessa storia, l'infermiere continua a sbagliare, non dice nulla ma fa capire con lo sguardo al paziente di essersi indispettito e mentre riparte per il quarto tentativo il paziente gli ferma la mano e gli dice: "Collè, collè! Ma voi lu sapite che io e voi facciamo lu stesso mestiere?!?" E l'infermiere tutto felice risponde: "Aaah e quindi compà, anche voi fate l'infermiere" e l’altro: "No compà, facciu lu scarparu!"

Arrestato calabrese a Londra per terrorismo. Aveva urlato al figlio che doveva andare in bagno: “Fhalla cca, allu bar!”

Un Milanese dice a un Calabrese:
“Noi a Milano per affrontare il Covid abbiamo un grande ospedale, il Niguarda”
Il calabrese gli risponde:
“A nui niguarda a Madonna.”

Un signore anziano di origine calabrese entra in un ortofrutta e chiede al commesso, in dialetto: “Quantu costa nu mandarino?” e il commesso: “20 euro” e il signore: “E lu cacu?” e lui: “Dopo due ore, signore!”

Sei calabrese se prima di attraversare la strada esclami: “Vidi si c’è ‘ncunu cornutu chi si ferma!”

Un ragazzino torna da scuola con il dito indice completamente rigido.
”Che ti è successo?” gli domanda il nonno.
“Il professore di fisica ha portato in classe un liquido di sua invenzione che indurisce tutto ciò che viene immerso. E io per sbaglio ho infilato un dito dentro…”
”Senti, se riesci a portarne a casa un po’ ti regalo 50 euro!”
Il giorno dopo il ragazzino porta a casa un flacone di quel liquido. Il mattino seguente, il nonno gli mette in mano 200 euro.
”Grazie nonno, ma avevi detto 50 euro…”
”Va bene così. Gli altri 150 te li regala la nonna!”

Ultime notizie.
Torna in Calabria e comunica ai genitori di essere diventato vegano. Il bilancio è gravissimo: 4 feriti e un infarto.

“Da dove vieni?”
“Dall’ex Jugoslavia, Montenegro. E tu?”
“Dalla Calabria, Amaro del Capo.”

Un carabiniere si reca in stazione, va alla biglietteria e chiede:
"Un biglietto per Reggio per favore."
"Reggio Emilia o Reggio Calabria?"
"Mmm, è indifferente, tanto mi vengono a prendere i colleghi alla stazione!"

Tra amiche dopo un pranzo calabrese.
“Mi sento un po’ male con la pancia”
“Sarà stata l’insalata?”

Un uomo calabrese va alla stazione di Milano e chiede:
"Vorrei lu biglietto"
L’addetto milanese: "Si dice il biglietto! Per cosa lo vuole?"
Il calabrese: "Per lu treno"
Il milanese: "Si dice per il treno! Ma da dove vieni? Come ti chiami?"
Il calabrese: "Vengo dalla Calabria e mi chiamo Llciano"
Il milanese: "Ma che razza di nome è Ilciano?
Il calabrese: "Se ti dicevo LUciano mi correggevi un'altra volta!"

Antico proverbio calabrese: U cacatu ngiuria u pisciatu!

Dice la nonna calabrese: “U ciucciu raglia puru si ci minti giacca e cravatta.”

In Calabria per una mamma il massimo della dieta è: “Mangiatillu senza pane.”

“Sei gelosa?”
“No, calabrese.”
“E che vuol dire?”
“Vuol dire che ti prendo per i capelli e ti faccio fare la Salerno – Reggio Calabria come Via Crucis.”

Ogni tanto ripenso a quello che si addormentò sul materassino in Calabria e si risvegliò in mare aperto a Messina.

Una signora in treno si apparta con un controllore perché non ha il biglietto e poi con altri cinque.
Una donna allora le si rivolge dicendo: “Va lontano?”
“A Cosenza, se mi regge il culo.”