Come superare gli attacchi di panico: i consigli dell'attrice Amanda Seyfreid e di chi ne soffre

di Redazione Frasix

"Ti senti come se stessi per morire". L'attrice è tornata a raccontare la sua lotta contro la depressione, spingendo molti utenti di Facebook a fare lo stesso.

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Non è la prima volta cheAmanda Seyfried parla apertamente dei suoi problemi di depressione ed ansietà, ma in un mondo in cui questi disturbi sono ancora molto stigmatizzati e spesso liquidati come semplici capricci, la franca testimonianza di persone apparentemente felici e di successo è uno strumento fondamentale per veicolare l’importante messaggio “non siamo soli”.

Durante l’ultimo episodio del podcast Dr Berlin’s Informed Pregnancy che discute di gravidanze, essere genitori e vita in genere l’attrice ha raccontato del periodo di vita in cui era colta da frequenti attacchi di panico, e cosa l’ha aiutata a superarli.

Quando infatti la star di Mamma Mia! era impegnata in uno spettacolo teatrale a New York nel 2015, veniva colta da attacchi di panico ogni sei o sette show, sul palco.

Ti senti come se stessi per morire. Senti l’urgenza di abbandonare il palcoscenico.

Ma dato che recitava con l’attore che poi è diventato suo marito, Thomas Sadoski, conosciuto proprio in quel periodo, non era sola durante queste traumatiche esperienze, perché lui era l’unico di tutta la troupe che ogni volta si rendeva conto quello che le stava succedendo, e il fatto stesso che qualcuno capisse davvero l’aiutava a calmarsi e ad affrontare quei momenti difficili.

Continuavo a recitare, ed entravo in connessione con Tommy. E lui ne era sempre consapevole. Riconosceva sempre quello sguardo anche quando eravamo lontanissimi. Allora mi faceva tornare in me e le battute continuavano a scorrere, ma tutto il mio corpo era freddo e sudavo. Durava solo 60 secondi, e poi la superavamo.

La notizia è stata riportata dal sito The Mighty, che con l’occasione di questa confessione dell’attrice si è rivolto al proprio bacino di utenti su Facebook per sapere cosa ne pensassero, di cosa avessero bisogno ogni volta che si trovano nel mezzo di un attacco di panico e quali fossero i loro metodi per affrontare situazioni simili. Le risposte sono state numerose, e molto possono rivelarsi fonte di consigli molto utili anche per chi non soffre di questi disturbi.

1 - Parlare

Una ragazza ha sottolineato come mantenere attiva la conversazione con chi sta vivendo l’attacco di panico sia fondamentale.

Parlare. Di qualsiasi cosa ed anche se sembra che non stia prestando attenzione. [In quel momento] faccio tutto quello che posso per non crollare quindi può sembrare che mi sia persa nel mio mondo, ma una voce che riesca a raggiungermi può aiutare. Continuate sempre a parlare.

Anche un’altra persona ha sottolineato l’importanza della comunicazione.

Parlami, prova a distrarmi parlando di cose che ami, che ti piacciono. Ho bisogno che la mia mente venga distolta dai pensieri che infuriano nel cervello. Quando sembra che non sia presente, non è vero, ci sono, continua a parlare. Per favore non toccarmi a meno che non te lo dica o non tel o faccia capire a gesti, perché altrimenti potresti peggiorare le cose.

2 - Proteggere dal mondo esterno

In quei lunghi istanti in cui i pensieri corrono all’impazzata e le emozioni si aggrovigliano, avere qualcuno che faccia da scudo rispetto il mondo esterno è un’ancora di salvezza.

Fare da cuscinetto tra me e tutto il resto. Non mi piace quando un gruppo di persone mi si fanno strette intorno oppure succedono tante cose nello stesso momento. Se una persona cara si frappone fra me e tutto il resto, letteralmente [mi aiuta tantissimo].

3 - Una quieta presenza

Un gesto che indichi che ci siamo è molto apprezzato.

Il solo essere presente. Abbracciami se te lo chiedo. Porgimi un asciugamano fresco per la fronte. Non toccarmi a meno che non te lo chiedo. Non spaventarti, starò bene una volta che mi sarò calmata, ma se ti agiti io mi spavento ancora di più.

4 - Rispettare lo spazio personale

Parlare e dimostrare la propria vicinanza non deve tradursi automaticamente in una prossimità fisica eccessiva, a meno che non siamo certi che faccia piacere.

Quando ho un attacco di panico, non mi piace essere toccata. Quindi rispettate la distanza anche se tutto ciò che vorreste fare è confortare con un abbraccio. Ciò che potete fare, invece, è aiutarmi ad utilizzare i miei sensi. Chiedetemi cosa vedo, cosa provo e cosa posso ascoltare. Questo mi aiuta a riprendere contatto con la realtà.

5 - Affidarsi ad una persona speciale.

Esattamente come è successo ad Amanda Seyfried può capitare di avere la fortuna di trovarsi accanto unapersona che capisca ciò che stiamo passando.

C’è qualcuno nella mia vita che riesce ad entrare in contatto con me come nessun altro ha mai fatto. Mi dice semplicemente ‘calmati, respira, sei al sicuro, va tutto bene e ti amo’.

6 - Cercare un posto tranquillo

Per chi è perso nella concitazione dell’attacco di panico, la confusione esterna rende ancora più filtrare tutti i pensieri che affollano il cervello.

Se siamo in un posto pieno di confusione, portami da qualche parte dove ci sia tranquillità e rimani con me finché non passa. Parlami della tua giornata, dei tuoi animali, qualsiasi cosa. Stammi vicino e non giudicarmi per il mio cervello che decide all’improvviso di reagire a qualcosa che mi circonda o anche ad un flashback come fosse un pericolo. Dimmi che va bene, e quando miglioro dimmi che sei felice che sia riuscita a venirne fuori, che capisci quanta forza ci voglia per resistere durante un attacco di panico ed andare avanti.

7 - Fare da guida

Come tutte queste testimonianze rendono evidente, la sensazione più forte provata durante un attacco di panico è la perdita di contatto con la realtà che ci circonda immediatamente: è dunque importante recuperare la persona da quel senso di profondo estraniamento.

Guidami attraverso tutto quello che sta succedendo. Quando entro in panico, perdo il filo dei pensieri coerenti e mi immobilizzo se non so dove correre. A volte fuggire via non è possibile. C’è stato qualcuno che mi ha indirizzato a parole in un parcheggio quando ho avuto un attacco mentre guidavo. C’è stato qualcuno che mi ha quietamente incoraggiato a continuare a muovermi quando dovevo entrare in un’aula di tribunale e mi ero paralizzata. Questi tipo di cose mi aiutano a uscir fuori da qualsiasi situazione nella quale mi trovi quando entro in panico. Inoltre, nascondermi è una mia mossa abituale. Se cerco posto per rintanarmi e tu ne conosci uno, fammi strada! Te ne sarà per sempre riconoscente e mi farà sentire molto più vicina a te.

8 - Va bene anche parlare al telefono

Non si può scegliere il luogo e il momento in cui ci troviamo a gestire un attacco di panico, e se siamo soli qualcuno può aiutarci anche tramite il telefono.

Proprio mentre scrivevo queste parole ho avuto un attacco di panico, momenti fa. Un amico che era disposto a parlarmi al telefono mi ha aiutato con la respirazione. Mi ha rassicurato che va tutto bene e ha detto cose piacevoli su di me. E poi, abbracci e una spalla su cui piangere aiutano sempre.