Attacchi di panico: sintomi e cura di questo disturbo d'ansia che colpisce in particolare le donne
di Redazione FrasixI sintomi degli attacchi di panico sono vari, così come la loro durata nel tempo. Possono manifestarsi durante il giorno o nel pieno della notte, la cura migliore è unire la terapia farmacologica a quella psicologica.
Da tempo oggetto di un ampio dibattito scientifico non ancora concluso, gli attacchi di panico sono costantemente sottoposti all'attenzione di medici e psicologi.Cosa sono? Come si manifestano? Come si curano? La prima cosa da sapere è dunque il filo conduttore che unisce i vari punti di vista: di ansia non si muore. I rimedi esistono, così come le cure. Se vietato è sottovalutarli, altrettanto obbligatorio è non esasperare la situazione, capendo di cosa si tratta e come comportarsi.
Inseriti all'interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-5), appartengono a quella grandissima categoria rappresentata dai disturbi d'ansia**.** Ma cosa sono? Crisi di inquietudine e turbamento acute di durata variabile, limitata o estesa per vari minuti, dovuti a circostanze emotive attivanti per l'individuo. Si possono manifestare all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, oppure essere situazionali e reiterabili, figli di un malessere specifico.
Non c'è un limite di età, sia i bambini sia gli adulti possono esserne vittime. Di solito, l'incidenza è prettamente femminile, con un rapporto di 2:1 rispetto ai maschi. Cercheremo qui di svelare falsi miti e scavare all'interno dell'argomento: ecco significato, cause, sintomi cure e rimedi contro gli attacchi di panico.
I sintomi
A lavoro, a casa o durante la notte non fa differenza, gli attacchi di panico possono manifestarsi sempre, accompagnati da sintomi somatici, dovuti all'attivazione del sistema nervoso simpatico, e cognitivi: le palpitazioni diventano accelerate, c'è un incremento della sudorazione, si possono avere vampate di calore. Ma anche tremori, dolori al petto o muscolari, nausea, una sensazione di soffocamento o asfissia, brividi e formicolio.
Nella peggiore delle ipotesi ci si sente addirittura morire, senza alcuna via di fuga. Un'esperienza non certo piacevole, ma di sicuro risolvibile. Dopo i primi sintomi, si cambia e si stravolge la propria vita temendo il ripetersi dell'evento: un errore questo, assicurano gli esperti, in cui non cadere.
Gli attacchi di panico notturni
Non è raro che l'attacco di panico si sperimenti durante la notte: le possibilità sono elevate, soprattutto se si va a letto nervosi, agitati o presi da mille preoccupazioni. Al buio, si diventa più vulnerabili, arrivando a svegliarsi all'improvviso in preda a una crisi di ansia. La prima sensazione è un profondo turbamento, spesso accompagnata dalla confusione dovuta alla poca lucidità.
A questo punto, meglio uscire dalle coperte e distrarsi. 'Costringersi' a riaddormentarsi peggiora le cose e riuscirci è quasi impossibile. L'attacco di panico notturno non è un incubo, ma trattarlo come tale rappresenta una soluzione valida.
Le cause scatenanti
Perché si manifestano? Tante risposte per una sola domanda. Le cause sono diverse: da una certa predisposizione genetica fino a una situazione di stress intenso, come un lutto o un problema serio in famiglia. Anche il passato gioca la sua parte: gli eventi traumatici accrescono il presentarsi degli attacchi di panico, soprattutto in persone sensibili o profondamente emotive. Ma gli episodi di ansia possono essere dovuti anche a specifici disturbi fisici - come ad esempio l'iperattività della ghiandola tiroide - o all'utilizzo di sostanze illecite e illegali.
Cosa fare?
Consultare l'oracolo non serve, così come aspettare che il tempo sistemi la situazione. Le cose da fare sono principalmente due: non vergognarsene e ricordarsi che di ansia non si muore. Fondamentale diviene moderare l'agitazione, distrarsi e focalizzare l'attenzione su altro: chiamando un amico, leggendo un libro, uscendo con il cane per una lunga passeggiata.
Una volta tornata la calma, è d'obbligo prendere consapevolezza di quanto accaduto. La soluzione più efficace è anche quella più semplice: chiedere aiuto ad un professionista che sappia insegnare come guardare l'evento con distacco al fine di conoscerlo.
Rimedi e cure
Il trattamento migliore per gli attacchi di panico è coniugare alla terapia farmacologica quella psicologica di stampo cognitivo-comportamentale. Le medicine hanno come risultato diretto la riduzione delle reazioni neurovegetative, cioè indipendenti dalla nostra volontà: il cambiamento di temperatura, l'alta tensione sanguigna, il battito accelerato e molto altro.
Agli aspetti positivi fanno da contraltare quelli negativi: oltre a spiacevoli effetti indesiderati, un ampio utilizzo delle stesse rischia di creare dipendenza e, se non portata a termine a dovere, all'interruzione della terapia si possono avere ricadute.
Per questo l'ideale è combinare tale modalità ad una psicologica: con l'aiuto di un professionista, la persona è aiutata a conoscere il problema, a cercare di intervenire modificando i pensieri disfunzionali e a individuare quelle strategie e quei metodi che hanno il fine di desensibilizzarla davanti ad eventi traumatici. Perché se i rimedi esistono e sono efficaci, la prevenzione rimane la cura migliore.