Chi erano i Longobardi?

di Elisabetta Rossi

Una guida pratica ed esauriente che vi spiegherà tutto quello che c'è da sapere sui Longobardi.

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I Longobardi sono avvolti da realtà e leggenda, la loro storia infatti si perde nella notte dei tempi. Tuttavia le informazioni più attendibili arrivate fino a noi, ritengono che fossero una popolazione germanica originaria della Scandinavia.

Tra il II e il VI secolo, questa popolazione abbandonò le proprie terre per trasferirsi in Italia e mettersi al servizio dell’Impero Romano d’Oriente, ovvero per i bizantini. In seguito conquisterà gran parte della penisola, arrivando, nel periodo di massima espansione, a comprendere gran parte dell’Italia contemporanea. Il regno durerà fino all’arrivo dei Franchi nel 774.

Durante il periodo del dominio italiano, i Longobardi si integrarono nel tessuto sociale nostrano grazie a leggi scritte in latino, alla conversione al cattolicesimo e ai rapporti intrattenuti con le realtà socio – politiche della penisola.

Gran parte delle notizie su questo antico popolo, ci sono arrivate attraverso l’opera dello storico Paolo Diacono, dal titolo Storia dei Longobardi, nel quale vengono narrate le loro gesta e anche le loro origini.

Perché si chiamavano Longobardi?

Il nome pare derivasse dall’abitudine di portare lunghe barbe, un’ipotesi però smentita da altri storici, secondo cui tale appellativo è stato ricavato da Langbaror, una peculiarità attribuita al dio Wotan.

Chi erano e da dove venivano i Longobardi?

I Longobardi erano un’antica popolazione germanica che abitava nella zona del basso fiume Elba. Prima della migrazione definitiva in Italia, occuparono la Pannonia, una regione collocata tra i fiumi Danubio e Sava.

Cosa fecero i Longobardi in Italia?

I Longobardi arrivarono in Italia nel 569 e avanzarono lungo la penisola conquistando e occupando svariati territori. Dalla Pianura Padana, giunsero in Toscana, nelle zone dell’Appennino dell’Italia centrale e poi in Campania.

Di fatto questa popolazione tolse all’aristocrazia romana le terre più fiorenti. All’inizio però si stabilirono in aperta campagna suddivisi in fare, gruppi di guerrieri caratterizzati dall’avere lo stesso antenato. I centri urbani vennero riservati ai duchi e ai comandanti militari.

A partire dal VII secolo il popolo si convertì in via definitiva al cattolicesimo. Molte terre vennero così donate ai vescovi e furono costruiti nuovi monasteri, sebbene la Chiesa non vide mai di buon occhio i Longobardi, ritenendoli una minaccia per la propria autonomia.

Che tipo di dominio imposero i Longobardi in Italia?

All’inizio della loro dominazione in Italia, i Longobardi s’insediarono come una vera e propria casta in sostituzione di quella precedente, che venne cacciata o uccisa. I raccolti venivano spartiti con i sudditi romani che lavoravano la terra. I profitti, invece, erano assegnati alle fare e non alle singole persone.

Con l’avvento del Re Autari, i duchi dettero alla corona la maggior parte degli introiti fiscali. La gestione e il controllo delle terre erano affidati ai gastaldi, funzionari scelti dal sovrano in possesso di poteri giudiziari e militari.

Come avvenne la conversione dei Longobardi al cattolicesimo?

I Longobardi si convertirono al cattolicesimo con l’avvento sul trono del Re Agilulfo che sposò la vedova Teodolinda, di religione cattolica. La fede della donna, spinse il sovrano a far convertire il suo popolo.

Si può dire in linea generale che il passaggio alla religione cattolica avvenne in maniera progressiva, anche in virtù del fatto che i Re successivi non operarono alcuna persecuzione dei cattolici.

Perché i Longobardi erano diversi dagli altri Germani?

I Longobardi si distinguevano dai Bizantini e dai Romani per svariate caratteristiche. Prima di tutto erano di religione ariana o pagana, in secondo luogo erano organizzati in gruppi a cui faceva capo un solo sovrano. Il loro sistema politico era dunque monarchico e basato su un accentramento del potere.

Come erano le case dei Longobardi?

I Longobardi vivevano in capanne di legno, caratterizzate da pali piantati nel terreno o da fondazioni murarie formate da ciottoli. I pavimenti erano in terra battuta e all’interno delle abitazioni si potevano trovare dei focolari in pietra.