Le donne in ruoli dirigenziali portano molteplici benefici alle aziende

di Redazione Frasix

Migliori performance intellettuali, ottime doti comunicative, intelligenza emotiva: le donne in ruoli di comando nelle aziende hanno una marcia in più. E, anche se la parità è ancora molto lontana, qualcosa sta cambiando.

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Donne e azienda: non sempre è un binomio facile, soprattutto se il gentil sesso ambisce a ruoli apicali, da sempre ritenuti appannaggio esclusivamente maschile. Invece, un'azienda dovrebbe investire proprio sul potenziale femminile, per diversi fattori. E a dirlo non è solamente il buonsenso: ultimamente anche diverse ricerche, pubblicate su riviste prestigiose, sostengono fermamente questa tesi.

Intanto, qualcosa sta già lentamente cambiando: le donne, come rilevato dalla testata Fortune, stanno ricoprendo sempre più ruoli strategici all’interno delle grandi aziende, conquistando sempre più spesso ambiti solitamente considerati appannaggio maschile. Qualche esempio: nel 2016 si è passati dalle 21 donne al comando nella lista Fortune 500, alle 32 del 2017, con un incremento di circa il 50%. Inoltre, il Wall Street Journal sostiene che tra i leader delle aziende presenti nel titolo S&P500 rimasti in carica un anno, gli uomini hanno incassato in media 11,6 milioni di dollari, mentre le manager ne hanno guadagnati 13,8 milioni. Una differenza non marginale.

Le ragioni del successo al femminile

Mentre per i ricercatori, come riportato da Science, il cervello delle donne è in grado di ottenere migliori performance a livello d’intelletto e di cognizione, per gli esperti di coaching le ragioni sono da ricercare nelle caratteristiche peculiari femminili. Lo spiega più in dettaglio la coach Marina Osnaghi: “Le donne, oltre ad avere competenze tecniche eccezionali, la passione della loro missione e la capacità di non mettersi nel ruolo della vittima, non hanno bisogno di dimostrare nulla e sono disposte a soffrire pur di sostenere i propri ideali e la propria visione. Hanno la capacità di donarsi all'obiettivo e vogliono lasciare il segno. Una donna al governo di un'azienda porta la bandiera della crescita e dello sviluppo degli esseri umani”.

Opposti modi di ragionare e agire tra uomo e donna

Uno studio pubblicato dal Telegraph fa inoltre emergere che, sotto pressione, uomini e donne prendono decisioni in modi opposti: i ricercatori hanno scoperto che sotto stress le donne hanno preso le decisioni più intelligenti, abbandonando la partita in una posizione di comando o con puntate di “sicurezza”, mentre gli uomini hanno puntato tutto per una minima possibilità di vincita. Anche Ruud van den Bos, scienziato dell’Università di Radboud in Olanda, indica come la capacità delle donne di prendere le migliori decisioni emerga con l’avvicinarsi di una deadline. E non è tutto: come riportato dal Time, le CEO sono più abili a motivare i collaboratori.

La diversità di genere? La avvertono solo gli adulti

“Le donne CEO hanno unamarcia in più", continua la Osnaghi, "sono capaci di mantenere sia la propria femminilità che assicurare risultati eccellenti, caratteristiche che mantengono alto il livello di benessere dei collaboratori e portano avanti il governo dell’azienda". Autorevoli studi confermano che le bambine non sentono diversitàdi genere fino a una certa età, nella quale abdicano alla loro spontaneità per comportarsi da ‘donna’. Queste stesse bambine, crescendo, rinunciano ai loro sogni di studio e di carriera per portare avanti il lavoro di moglie e madre, che spesso sembra incompatibile con la carriera. Ma il connubio è possibile: molte donne dimostrano che femminilità e carriera si possono sposare con soddisfazione.

La capacità comunicativa delle donne

Le donne CEO hanno l’attitudine verso una capacità comunicativa più potente di quella di un uomo. Lo provano gli studi che esplorano la grandezza dell’area del cervello dedicata alla comunicazione, molto più estesa nelle donne che negli uomini. Le donne CEO perseguono l’obiettivo di generare armonia sul lavoro, cercando di sviluppare ambienti che mettano le persone in condizione di dare il loro meglio, in una situazione di fiducia reciproca e di sostenibilità professionale.

Ma l'equità di genere sul lavoro è ancora lontana

Secondo il Global Gender Gap Report 2016 redatto dal World Economic Forum, le donne lavorano 39 giorni in più all’anno rispetto agli uomini, ovvero 50 minuti in più al giorno. Secondo gli esperti, ci vorranno 170 anni per raggiungere l’equità sul luogo di lavoro tra uomini e donne, un processo che sta avendo un’accelerata grazie alle iniziative messe in atto da aziende e organizzazioni internazionali. Sempre il World Economic Forum 2017 ha sottolineato che, se le donne fossero al centro del processo produttivo quanto gli uomini, il PIL mondiale crescerebbe di **5,3 miliardi di dollari.**Una cifra non irrisoria.