Io non ho paura è il romanzo di Niccolò Ammaniti da cui è stato tratto l'omonimo film di Gabriele Salvadores. Nell'articolo abbiamo raccolto le frasi più belle del libro.
Io non ho paura è il celebre romanzo scritto da Niccolò Ammaniti, che gli è valso il Premio Viareggio e dal quale è stato tratto l’omonimo film diretto da Gabriele Salvadores.
La storia ha come protagonista il piccolo Michele Amitrano che nel corso di una torrida estate trova per caso un bambino tenuto prigioniero in una casa abbandonata. Inizia così a prendersi cura di lui portandogli del cibo e, con il trascorrere dei giorni, grazie alla televisione, scopre che il suo nome è Filippo Carducci e che è il figlio di un imprenditore. La banda responsabile del suo rapimento ha tra le sue fila anche il padre di Michele.
Quest’ultimo, saputa la verità, impone al ragazzino di tacere, di non raccontare a nessuno quella storia ma Michele, rendendosi conto che i balordi hanno intenzione di uccidere Filippo, raggiunge il nascondiglio dove viene tenuto e lo aiuta a scappare restando ferito. Alla fine riuscirà a sopravvivere e questo lo si comprende solo dal fatto che la voce narrante è quella di lui stesso.
Io non ho paura è un romanzo forte, drammatico e coinvolgente in cui l’innocenza di un ragazzino viene demolita dalla scoperta di una realtà agghiacciante. Una realtà che lo mette di fronte a una consapevolezza: i mostri non sono quelli della fantasia ma le persone.
Le frasi più coinvolgenti del romanzo Io non ho paura
Qui di seguito abbiamo raccolto le frasi più coinvolgenti e profonde di Io non ho paura. Leggile tutte e condividi con altri lettori appassionati le tue preferite.
Niccolò AmmanitiI mostri non esistono. I fantasmi, i lupi mannari, le streghe sono fesserie inventate per mettere paura ai creduloni come te.
Niccolò AmmanitiDa piccolo sognavo sempre i mostri. E anche ora, da adulto, ogni tanto, mi capita, ma non riesco più a fregarli.
Niccolò AmmanitiStavo per superare Salvatore quando ho sentito mia sorella che urlava. Mi sono girato e l'ho vista sparire inghiottita dal grano che copriva la collina.
Niccolò AmmanitiIl dolore era una pianta rampicante. Un filo spinato che si attorciglia alle budella. Una cosa travolgente. Rossa. Una diga che si è rotta.
Niccolò AmmanitiC'era un elicottero. E c'era papà. Mi teneva tra le braccia. Mi parlava ma non sentivo. I capelli gli brillavano mossi dal vento.
Niccolò AmmanitiEro bagnato. Mi sono toccato la gamba. Una cosa densa e calda mi impiastricciava tutto.
Niccolò AmmanitiPapà, stanno arrivando. Scappa. Scappa. Sotto il rombo il cuore mi marciava nel petto.
Niccolò Ammaniti«Giuralo sulla mia testa». «Te lo giuro». «Di', giuro sulla tua testa che non ci torno più». «Giuro sulla tua testa che non ci torno più».
Niccolò Ammaniti ha saputo raccontare una storia vera e potente attraverso la quale il lettore entra in contatto con il lato oscuro dell’essere umano. Un buio al quale si contrappone la luminosa purezza dei bambini.