Aldo Carotenuto

Nel timore di non essere amati o di perdere la persona che amiamo, si cela anche il bisogno di comprendere le ragioni delle nostre insicurezze.

I tradimenti si verificano quando una coppia «ristagna" e il ristagno deriva da una impossibilità di comunicare, da una difficoltà nel relazionarsi.

Il viaggio nella propria interiorità coincide sempre con il calarsi in un vissuto particolare, quello della solitudine.

Il desiderio di tradire nasconde un’insaziabile sete di conferme, come se l’autostima non si fosse mai consolidata e sempre si manifestasse la necessità di ottenere rassicurazioni quotidiane sulla propria dimensione affettiva ed erotica.

Siamo noi stessi i nostri più crudeli carnefici.

Rimanere soli equivale a un ritiro spirituale con il peggior nemico che ci sia dato di incontrare: noi stessi.

Ogni amante rappresenta la malattia dell’altro.

Subire un tradimento significa essere consegnati a una morte dolorosa e provare in prima persona le ferite dell’abbandono e la perdita di ogni riferimento abituale.

Siamo sedotti da un’immagine che riteniamo ideale, salvo poi accorgerci che ha il volto dei nostri più riposti fantasmi.

Accettare un rischio significa sempre aprirsi a nuove possibilità ed esperienze.

Il nostro entusiasmo amoroso viene sempre vissuto dagli altri come una manifestazione pericolosa, destabilizzante, che può mettere in crisi i loro schemi e strutture relazionali.

La creatività è un istinto, una necessità e la nevrosi è un blocco di tale istinto.

Solo l’autoaccettazione può condurre verso l’indipendenza.